tag:blogger.com,1999:blog-84027531441265912252024-01-11T11:05:15.593+01:00Trexenta Storicaappunti di storia e archeologia sulla Trexenta (e dintorni)
di Sergio Sailisguasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.comBlogger170125tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-24332342789748919802021-03-30T16:32:00.003+02:002021-03-30T17:18:12.797+02:00CORONGIU, UNA “VILLA” DI CONFINE<p style="text-align: center;"> <span style="color: #cc0000;"><b>CORONGIU, UNA “VILLA” DI CONFINE</b></span></p><p style="text-align: center;">Sergio Sailis</p><p style="text-align: center;">(Trexenta Storica)</p><p><br /></p><p style="text-align: justify;">Gli studiosi di storia sarda, e non solo loro, sono sempre rimasti incuriositi dal gran numero di insediamenti umani che nell’Isola, per i più svariati motivi, sono rimasti spopolati nel corso del medioevo con un’incidenza che raggiunge livelli ben superiori rispetto ad altri areali europei. Questi villaggi il più delle volte erano di ridotte dimensioni e composti da poche unità abitative spesso realizzate in prossimità di precedenti insediamenti nuragici, punici o romani e localizzati in modo da risultare più agevole e conveniente lo sfruttamento delle risorse produttive offerte territorio.</p><p style="text-align: justify;">Il villaggio di Corongiu era uno di questi piccoli insediamenti rurali della Sardegna medievale; la “villa” dal punto di vista amministrativo era inserita nella curatorìa di Dolia (o Bonavolia) e dal punto di vista ecclesiastico faceva parte della Diocesi omonima. </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNtNHAzm1ER4-nCHJvppc8xlBBdd2L-Z52Yjd8idLUCWshmlJt_RnelyoTDSKYXcGO0XbM5veRbVdGLsYMKO7LtBOQyzecqkmzsALZaw3ODGAjAdj8e4Sn-lq4swKkwgPEdCI14sK6URRX//" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="920" data-original-width="651" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNtNHAzm1ER4-nCHJvppc8xlBBdd2L-Z52Yjd8idLUCWshmlJt_RnelyoTDSKYXcGO0XbM5veRbVdGLsYMKO7LtBOQyzecqkmzsALZaw3ODGAjAdj8e4Sn-lq4swKkwgPEdCI14sK6URRX/w453-h640/image.png" width="453" /></a></div><br /><br /><p></p><p style="text-align: justify;">La sua precisa localizzazione è rimasta per lungo tempo incerta e pertanto gli studiosi che si sono occupati dell’argomento hanno sempre mantenuto una prudente riserva anche per via delle contrastanti testimonianze documentali. Day si limitava a indicare la sua appartenenza al distretto di Monastir associandolo a Nurx (o Nuregi) che collocava genericamente tra San Sperate, Monastir e appunto Corongiu; la Terrosu Asole invece lo poneva in territorio di Donori senza fornire ulteriori informazioni di supporto mentre sia Serra che Casula lo situavano genericamente nei pressi di Monastir senza ulteriori specificazioni.</p><p style="text-align: justify;">Una più attenta rilettura di alcuni documenti, peraltro già ben noti agli studiosi, e quella di un manoscritto sinora sostanzialmente inedito consentono, pur con le dovute cautele, di ipotizzare la sua localizzazione in modo più puntuale ossia in territorio dell’attuale Pimentel e più precisamente proprio in località “Corongiu” a circa un km a nord-nord/ovest dal centro abitato. </p><p style="text-align: justify;">Se infatti si analizza con più attenzione la famosa “donazione della Trexenta” a suo tempo edita dal Tola, che notoriamente espone l’elenco dei villaggi trexentesi in ordine geograficamente affidabile, notiamo, come aveva opportunamente evidenziato A. Era (che ebbe modo di riesaminare il manoscritto utilizzato dal Tola per la sua edizione ), che tra la villa di Funtana Sihuni e quella di Dei c’era una lacuna nel testo («sa villa de Funtana Sicinj, sa villa de [ … ], sa villa de Dey») e conseguentemente non ci è pervenuto il nome di una villa ricompresa nella donazione.</p><p style="text-align: justify;">Sulla scorta di altri documenti però è possibile ipotizzare che il nome del villaggio mancante nel manoscritto sia proprio quello di Corongiu il cui territorio sarebbe quindi racchiuso a sud e a ovest tra i due centri sopra citati; questo giustificherebbe anche il fatto che, nella parte del documento dove vengono ripercorsi (sempre in rigoroso ordine geografico) i confini della curatorìa, il villaggio non è menzionato proprio perché situato all’interno della stessa.</p><p style="text-align: justify;">Questa considerazione è supportata dal fatto che un interessante documento, come accennato sostanzialmente inedito, ascrivibile alla metà del ‘300 circa, che riepiloga per singola diocesi le rendite ecclesiastiche della Sardegna da assoggettare alla decima papale, fortunatamente ci informa sull’intitolazione della chiesa del villaggio di Corongiu, della Diocesi di Dolia, la quale era appunto dedicata ai santi Filippo e Giacomo: </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMFEHMTuLCQmBq4Z36517NadHiI1gUrqwKBLeOjERpK64G8MiKiP5wQOCRCugGGoOL30f67kX4ku_nscUCfs7mTEUSPu5xj86nnQWJaawiCiFaNMA6fgJRDFOsLm3NoqyFSdNxU9C1HsCd//" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img data-original-height="58" data-original-width="487" height="76" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMFEHMTuLCQmBq4Z36517NadHiI1gUrqwKBLeOjERpK64G8MiKiP5wQOCRCugGGoOL30f67kX4ku_nscUCfs7mTEUSPu5xj86nnQWJaawiCiFaNMA6fgJRDFOsLm3NoqyFSdNxU9C1HsCd/w640-h76/image.png" width="640" /></a></div><br /><span style="text-align: center;"> </span><div style="text-align: justify;"><span style="text-align: center;"> </span></div><div><span style="text-align: center;">Fig. 1: Stralcio ACA, Real Patrimonio, reg. 2100, fg. 4v,</span></div><div><div style="text-align: center;"><br /></div><p style="text-align: center;">Episcopatus Doliensis […]. Item ecclesie Sante Elene ville Dei et santorum Philippi et Iacobi de Corongi. XXV libres. </p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Nel sud Sardegna le chiese intitolate ai due apostoli contemporaneamente non sono molto frequenti e nella zona compresa nelle curatorìe di Dolia e Trexenta e più in generale nella Diocesi di Dolia forse l’unica esistente (peraltro oggi ridotta a un cumulo di ruderi di scarsa leggibilità) era quella posta nel territorio dell’attuale Pimentel proprio in località “Corongiu” dove, su un preesistente insediamento nuragico, insistono delle vestigia che la tradizione locale, peraltro confermata dalla toponomastica, ritiene siano pertinenti alla chiesa di San Filippo; questi dati ci consentono quindi di poter qui localizzare il villaggio corroborati anche dall’associazione che nel documento si fa villaggio di Dei che infatti era situato nelle vicinanze poco più a nord in prossimità degli attuali confini tra Pimentel e Samatzai.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR1fE46R5h9jnGpIhojWsS1v5DrajotWdorPRDlo9joi-GrR9awFWlJTOX9Zu10J9tuid14nKbeUVc8D9CwVprhGj9xQl15Zjbg0tOf6LlWp0jxg2f2Nc_HhHvZE0uSIO5xDYiZlZ628nG//" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="209" data-original-width="483" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR1fE46R5h9jnGpIhojWsS1v5DrajotWdorPRDlo9joi-GrR9awFWlJTOX9Zu10J9tuid14nKbeUVc8D9CwVprhGj9xQl15Zjbg0tOf6LlWp0jxg2f2Nc_HhHvZE0uSIO5xDYiZlZ628nG/w640-h277/image.png" width="640" /></a></div><br /><p style="text-align: center;">Fig. 2: Stralcio I.G.M.: Foglio 548 sezione III – Donori, scala 1:25.000</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Questa ipotesi di localizzazione è inoltre suffragata dal fatto che, come vedremo più in dettaglio nel prosieguo, in diversi altri documenti di epoca aragonese il villaggio è spesso attestato unitamente ad altri insediamenti della zona quali Barrala, Fontana Siuni, o Nurx ecc. ed in alcuni viene specificatamente ascritto alla Trexenta; si tratta dunque di quella fascia territoriale posta ai confini delle due curatorìe giudicali di Dolia e Trexenta che dalla fase finale del XIV sec. rimase spopolata per alcuni secoli per essere ripopolata solo dal Seicento in poi.</p><p style="text-align: justify;">Questa zona — che durante il periodo della dominazione pisana nella documentazione d’archivio risulta costantemente inserita nella curatorìa di Dolia — in seguito entrerà nell’orbita della Trexenta per fare parte integrante stabilmente della “encontrada” allorché il procuratore reale Berengario Ça Plana il 22 marzo 1464 dà il proprio assenso alla restituzione delle tre ville spopolate di Barrala, Corongiu e Fontana Sihuni fatta da Antonia d’Erill a favore di Galceran de Besora per il prezzo di 250 lire di moneta cagliaritana. </p><p style="text-align: justify;">La stessa Barrali poc’anzi citata inoltre in diversi documenti è associata ad altri villaggi situati della parte meridionale della Trexenta; in un documento del 12 ottobre 1416 la “villa”, ormai spopolata, per esempio viene concessa in feudo, senza però espliciti obblighi di ripopolamento, a Bartolomeo Pino unitamente alle altre ville spopolate di Villa Campo e Donigala Alba: «villas (vocatam) depopulatas de Barrala (depopulatam) sitam in capite Callari in encontrata de Parte Volla et (quoddam saltum vocatum de Villa de Campo) villam vocatam Donicalalba sitam in curatoria dela Tregenta nec non et quendam saltum vocatum de Villa de Campo situatum in dicta curatoria dela Tregenta presentis insule Sardinie». </p><p style="text-align: justify;">La zona di “Corongiu” si presenta come una piccola vallata costeggiata a est da colline marnose (tra le quali quella nota con il sinistro nome di “Bruncu sa furca” ai confini con Samatzai) e a nord e ad est da emergenze arenarie e granitiche; è attraversata da un torrente perenne anche se di scarsa portata denominato Santu Fibippu che nasce qualche km più a nord e lambisce la zona in esame. </p><p style="text-align: justify;">L’area risulta frequentata sin dal periodo neolitico come testimoniato dalle pregevoli domus de janas di “Corongiu” situate nelle immediate vicinanze mentre a circa 200 m. in linea d’aria è presente l’altro complesso di domus di “S’acqua salida” in località “Pranu Efis” dove si riscontrano anche tracce di insediamenti del periodo nuragico e romano. </p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Come accennato, durante il periodo giudicale il villaggio faceva parte del Giudicato di Cagliari e amministrativamente era compreso nella curatorìa di Dolia; purtroppo per questo periodo ci mancano attestazioni scritte e bisogna attendere la “VI Compositio” pisana del 1320–1322 per ritrovare il villaggio che viene così censito dai toscani: </p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><b><i>Villa Corognu Curatorie Dolie</i></b></p><p style="text-align: justify;">pro datio suprascripte ville <span style="white-space: pre;"> </span>lb. VI s. VI</p><p style="text-align: justify;">pro dirictu tabernarum vini suprascripte ville<span style="white-space: pre;"> </span>s. X</p><p style="text-align: justify;">pro quondam saltu suprascripte ville<span style="white-space: pre;"> </span>lb. I s. XIII d. VI</p><p style="text-align: justify;">item grani starella<span style="white-space: pre;"> </span>XXXVII</p><p style="text-align: justify;">et ordei starella<span style="white-space: pre;"> </span>XXI</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Dai valori sopra esposti, confrontati con altri della stessa curatorìa o di quelle limitrofe, possiamo immaginare che il villaggio doveva avere una consistenza demografica alquanto modesta. La sinteticità del documento inoltre, quasi sicuramente riepilogo di un lavoro più ampio non pervenutoci, non ci consente purtroppo di avanzare ulteriori analisi sulla situazione economica del villaggio se non quella che nel suo territorio l’attività agricola era preponderante con la coltivazione di cereali e vigne e che il Comune toscano possedeva dei terreni demaniali che, come consuetudine, concedeva in affitto alla comunità ricevendone un canone annuale. Non vengono evidenziati, forse perché marginali, dati sull’allevamento di bestiame, sulla coltivazione di orti e neanche su altre indispensabili attività economiche come il commercio o l’artigianato che comunque possiamo ipotizzare sicuramente presenti come in altre realtà isolane.</p><p style="text-align: justify;">Il Comune Pisano era entrato in possesso del villaggio unitamente al terzo del giudicato cagliaritano agli inizi del ‘300 a seguito delle disposizioni testamentarie di Mariano II d’Arborea. I sovrani arborensi infatti, e segnatamente Guglielmo di Capraia, come noto, avevano acquisito il controllo di un terzo del Giudicato di Cagliari a seguito delle operazioni militari del 1257/1258 che portarono al suo smembramento ad opera delle forze congiunte dello stesso Guglielmo, di Giovanni Visconti di Gallura, e di Ugolino e Gherardo della Gherardesca con il fattivo concorso del Comune di Pisa che ritenne per sé la città di Cagliari (Castello Castri) e il circondario. </p><p style="text-align: justify;">Il dominio diretto del Comune di Pisa era però destinato ad essere di breve durata; l’infeudazione bonifaciana del Regno di Sardegna e Corsica del 1297 e la conseguente invasione catalano-aragonese pone infatti fine alla supremazia pisana nell’Isola. Pisa a seguito della pace del 1324 deve rinunciare al possesso dei territori sotto il suo controllo mantenendo, anche se per poco tempo, solo quello di Cagliari e delle sue appendici. </p><p style="text-align: justify;">Con la conquista iberica quindi anche il villaggio di Corongiu, come del resto la maggior parte dei villaggi isolani, deve fare la traumatica esperienza con una nuova istituzione giuridica: il feudalesimo. </p><p style="text-align: justify;">I catalani infatti, ancor prima della conclusione delle operazioni militari per la completa conquista dell’isola, procedettero al frazionamento degli antichi distretti amministrativi giudicali, le curatorìe, concedendo in feudo i vari villaggi sardi a personaggi che in un modo o nell’altro avevano contribuito alla conquista dell’isola in armi o finanziamenti. Così nel 1325 anche Corongiu viene concesso a Guillem Sorell unitamente a Pirri, Cebolla e San Vetrano nel Campidano di Cagliari. </p><p style="text-align: justify;">Guillem Sorell era un maiorchino approdato nell’isola al seguito dell’Infante Alfonso; inizialmente risiedeva a Bonaria — la cittadella fondata dagli aragonesi in contrapposizione e dirimpetto alla Castel di Castro pisana — dove godeva di una discreta reputazione anche politica. Nel 1325 infatti è uno degli ambasciatori (assieme a Bernat de Muntalegre) che si recheranno a Corte per conto del governatore e degli amministratori di Bonaria per protestare contro l’atteggiamento dei castellani pisani di Castel di Castro che, a loro dire, impedivano l’ingresso alla città; fautore della completa estromissione dei pisani dalla Sardegna nell’occasione espose al sovrano una serie di argomenti per dimostrare che l’intenzione dei toscani non fosse pacifica e che anzi avevano intenzione di proseguire la guerra. E in effetti da lì a poco ripresero le operazioni militari che si conclusero con la definitiva sconfitta pisana nell’aprile del 1326.</p><p style="text-align: justify;">Il possesso di Corongiu da parte del Sorell è però di breve durata; come molti altri feudatari che avevano scarsi e non troppo radicati interessi nell’isola appena un anno dopo infatti, monetizzò la concessione rivendendo i suoi feudi a Ramon Ça Vall.</p><p style="text-align: justify;">L’interesse per la Sardegna di Ramon Ça Vall invece era più solido. Era infatti un importante mercante barcellonese che, assieme a suo fratello Bertran, era giunto nell’isola anch’egli al seguito dell’Infante Alfonso del quale era apprezzato collaboratore, consigliere e finanziatore. Ben presto all’attività mercantile associò importanti cariche pubbliche e nel 1328 lo troviamo come Amministratore delle spese reali in Sardegna e nel 1329 ottenne l’amministrazione delle rendite della dogana. Per i loro servigi alla corona entrambi i fratelli vennero quindi ricompensati con la concessione in feudo di diversi villaggi. </p><p style="text-align: justify;">Ramon era sposato con una certa Caterina dalla quale ebbe due figli: Ramon II e Bertran II (questi nomi sono una costante nell’onomastica di questa famiglia sia nel periodo precedente alla loro presenza in Sardegna che nei secoli successivi) e muore tra il 1343 e il 1344. </p><p style="text-align: justify;">Nella conduzione dei feudi gli succedono quindi i suoi figli ma Ramon II muore poco dopo, nel 1348, forse per effetto della peste, e probabilmente Bertan lo seguirà a breve in quanto nello stesso anno i feudi passeranno a Ramon III (Ramonet), figlio di Ramon II, che, in quanto ancora minorenne, verrà assistito dalla nonna Caterina che a sua volta si avvarrà di persone di fiducia come Arnau Rossinyol il quale nel 1351 per esempio provvedeva a versare il censo feudale per le ville di Cepola, Pirri, Sanvitrano, Gesico, Corongiu (per un importo di 80 fiorini pari a 160 lire alfonsine) o di B. de Vilar che svolse lo stesso incarico nel 1353. </p><p style="text-align: justify;">La gestione dei feudi (ad iniziare da Ramon I la famiglia infatti come detto in precedenza aveva costituito un discreto patrimonio feudale sia per concessione del sovrano che per acquisto da altri feudatari) però non era una incombenza semplice specialmente in un periodo turbolento caratterizzato dall’inizio della guerra tra Aragona e Arborea pertanto Caterina nel 1355, approfittando della nuova politica di Pietro IV instaurata dopo il Parlamento del 1355 , cederà alla Corona tutti i possedimenti feudali sardi, compresa Corongiu, e Ramon III, che forse non mise mai piede nell’isola, una volta maggiorenne assumerà delle cariche pubbliche a Barcellona dove diventerà membro del Consiglio dei Cento nel 1366. </p><p style="text-align: justify;">La rivolta di Mariano IV aveva quindi evidenziato la precarietà del sistema difensivo impostato dagli aragonesi. La frammentazione del territorio isolano in tanti piccoli feudi — che nelle intenzioni iniziali serviva a garantire la difesa dell’isola senza troppi oneri per le asfittiche finanze della Corona e nel contempo ad impedire la concentrazione di grossi feudi in mano a poche famiglie con i conseguenti disordini interni che caratterizzavano i regni iberici — aveva mostrato tutti i propri limiti. Inoltre bisogna considerare che molti dei titolari feudali una volta concluse le operazioni militari erano ripartiti per la penisola o erano periti per cui i feudi sardi risultavano carenti dal punto di vista difensivo. Da qui la necessità di Pietro IV di riorganizzare il Regno di Sardegna e di riacquistare alcuni feudi per concederli ad altri personaggi in grado di difenderli con le armi.</p><p style="text-align: justify;">Tra le decisioni prese da Pietro IV nel 1355 vi era inoltre quella di inquadrare militarmente le ville ponendo i castelli al centro dell’organizzazione militare e nominando il sardo Alibrando de Asseni ed i catalani Huguet de Sent Just e Bernat de Ladrera a capitani affidando loro diverse curatorìe. Alibrando de Asseni si doveva occupare delle curatorìe di Sulcis e Sigerro, Huget de Sent Just le curatorìe di Nuraminis, Siurgus e Gerrei mentre Bernat de Ladrera quelle di Campidano, Dolia e Sarrabus; ognuno dei capitani aveva il comando di 100 uomini a cavallo e 200 a piedi. </p><p style="text-align: justify;">Pertanto nello stesso 1355 Pietro IV, dopo aver acquistato i feudi dei Ça Vall, concede Corongiu a Bernat de Ladrera, un militare che aveva rivestito anche l’incarico di Capitano di Iglesias, officio poi revocato in quanto incompatibile con l’essere anche feudatario. </p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Nel cosiddetto “Repartimiento de Cerdeña” predisposto nel 1359 la villa di Corongiu risulta ancora in possesso di Bernat de Ladrera unitamente a Simbilia (Campita), Puuli (Galilla), Montecartello (Gallura), Vinyola (Vinyola), Fomennale (Campita), Napot (Sols), Sorpe (Galtali-Gallura), Nuruli Galtali) e Isarle e altri salti. </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitJGHTjB35cqMSFD-wsqYXwsI3_QS6X4UO5NK_Ku8-4z8gwrJEvayMcH048RQuJgIxB6JlSjSPHfYYhcTsSUUUyxrfe1Tbl9bKOyBrfihR6b-s89htiaDugS0KWNBkq8TMbhoj36mUpJko//" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="531" data-original-width="486" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitJGHTjB35cqMSFD-wsqYXwsI3_QS6X4UO5NK_Ku8-4z8gwrJEvayMcH048RQuJgIxB6JlSjSPHfYYhcTsSUUUyxrfe1Tbl9bKOyBrfihR6b-s89htiaDugS0KWNBkq8TMbhoj36mUpJko/w587-h640/image.png" width="587" /></a></div><br /><p style="text-align: center;">Fig. 3: Stralcio ACA, CV, reg. 43, Componiment de Sardenya, fg. 28r</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Proprio l’infeudazione al Ladrera è per noi importante al fine di stabilire la sua localizzazione poiché nell’atto il villaggio viene esplicitamente ascritto alla curatorìa di Trexenta; di per sé l’errata indicazione della curatorìa non sarebbe un caso infrequente ma in questo caso ci consente di stabilire che il villaggio era situato in una posizione di confine tanto da indurre all’errore i funzionari regi.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguIbAXaFu2Uxg6Jw5cIbcOobxtdSObn-jYeyEdRZ_wrpZkatAElsGCox5wG4X-bvSf8hyYBAMNUJdY34n5PVv4b5yeWrUGW4SBSGgykljHGdl0yyuuKi156SjQJ3kmEbRQStdqjFzQJNHA//" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="145" data-original-width="482" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguIbAXaFu2Uxg6Jw5cIbcOobxtdSObn-jYeyEdRZ_wrpZkatAElsGCox5wG4X-bvSf8hyYBAMNUJdY34n5PVv4b5yeWrUGW4SBSGgykljHGdl0yyuuKi156SjQJ3kmEbRQStdqjFzQJNHA/w640-h192/image.png" width="640" /></a></div><br /><span style="text-align: center;"> Fig. 4: Stralcio ACA, R.C., reg. 1028 f. 102r</span><p></p><p style="text-align: justify;">Il possesso del Ladrera sarà comunque di breve durata in quanto muore nel 1361 per cui i feudi rientrano nuovamente nella disponibilità della Corona. </p><p style="text-align: justify;">Durante la nuova parentesi in cui il villaggio tornò alla Corona era scoppiata nuovamente la guerra tra Aragona e Arborea. Le truppe giudicali di Mariano IV avevano invaso il territorio del Regno di Sardegna e dopo aver portato un infruttuoso assedio a Cagliari sul finire del 1366 si erano acquartierate proprio in Trexenta. L’acquartieramento di truppe, per quanto amiche o presunte tali, non era mai un fatto ben visto dalla popolazione locale in quanto spesso gli ordini venivano disattesi e si effettuavano azioni di razzie o furti a danno dei residenti. In questo periodo il nostro villaggio probabilmente si avviava verso un inesorabile tracollo demografico che raggiunse il suo apice verso la fine del secolo. </p><p style="text-align: justify;">Nonostante non ne avesse più la disponibilità materiale Pietro IV comunque continuava a elargire infeudazioni; così nel 1367 il villaggio di Corongiu e le altre ville già appartenute a Bernat de Ladrera site nei capi di Cagliari e Gallura vennero infeudate a Guillem de Canelles anch’esso membro di una famiglia che possedeva altri feudi anche in terra iberica. </p><p style="text-align: justify;">Anche l’esperienza di Guillem de Canelles come feudatario di Corongiu è destinata ad essere di breve durata se già nel 1369 ne risulta in possesso Pere Bardoner cui Pietro IV concesse la signoria di Corongiu nel Dolia e altre ville che erano state in possesso del Lardera come Sorpe in Gallura, Cargeghe nel Figulinas e di Vignola nel Taras; probabilmente però anche questa volta si trattava più che altro di una concessione solo nominale e anche il Bardoner non riuscì ad entrarne materialmente in possesso per via della guerra. </p><p style="text-align: justify;">Nuovamente nel 1373 re Pietro IV infeuda a Ponç de Jardì (Poncio de Jardino) varie ville, tra le quali anche Corongiu che nel documento viene ascritta ancora una volta alla «Encontrada de Tragenta». </p><p style="text-align: justify;">Sono anni critici per i catalani: le guerre prima con Mariano IV poi con i suoi figli Ugone ed Eleonora (e con Brancaleone Doria) e successivamente con Guglielmo di Narbona costringono gli iberici sulla difensiva mantenendo nell’isola il possesso di pochi capisaldi. Per poter liberare Brancaleone Doria dalla prigionia seguita alla presa di potere di Eleonora questa viene costretta a sottoscrivere la pace del 1388 con gli aragonesi e tra i funzionari presenti figura anche il Jardì. </p><p style="text-align: justify;">La situazione per le armi palate si ribalta dopo la battaglia di Sanluri del 30 giugno 1409; la sconfitta di Guglielmo di Narbona infatti consente ai catalani di riprendere il controllo della maggior parte dei territori perduti in precedenza specialmente nel sud dell’Isola mentre nel nord la guerra continuerà ancora sino al 1420 allorché Guglielmo di Narbona si accorda per la cessione dei propri diritti alla Corona aragonese; resteranno comunque focolai di rivolta sino al 1448 con la definitiva capitolazione di Nicolò Doria.</p><p style="text-align: justify;">Nel frattempo la nostra Corongiu era rientrata per l’ennesima volta in possesso della Corona che come al solito, proprio a causa della guerra, aveva urgenti necessità finanziarie per cui Alfonso il Magnanimo nel 1432 decide di vendere alcune ville: Senis, Sipola, Corongiu e Barrala. La prima, situata nel Parte Valenza venne ceduta a Pietro Jofre mentre le ultime due, assieme a Nuraminis, Nuraguens e Borro tutte situate nella curatorìa di Nuraminis e tutte spopolate, vennero concesse in feudo a Roger de Besora il primo marzo 1436 in ricompensa per i suoi servigi in occasione della guerra contro i Doria ed in modo particolare nella presa del castello di Monteleone. </p><p style="text-align: justify;">In questo modo Roger de Besora si ritrovava ad essere confinante con il fratello Jaume che già dal 1421 era entrato in possesso dell’intera Encontrada di Trexenta e che, come vedremo, in seguito porterà alla ricongiunzione dei due feudi.</p><p style="text-align: justify;">Roger de Besora, sposatosi con Bartolomea, non avendo figli maschi alla sua morte lasciò come erede sua unica figlia Angelina sotto la tutoria della madre e degli zii. Per la giovane ereditiera venne concordato il matrimonio con Manuel de Ribelles ma i feudi di Corongiu e Barrali, forse a causa di operazioni finanziarie, finirono in mano ad Antonio de Sena che li utilizzò, con la baronia di Ussana, per costituire la dote di sua figlia Antonia in occasione del suo matrimonio con Francesc d’Erill.</p><p style="text-align: justify;">Antonia de Sena, nel frattempo rimasta vedova del suddetto Francesc d’Erill, nel 1464 acconsentì al riscatto dei villaggi disabitati di Corongiu, Barrala e Funtana Siuni da parte di Galceran de Besora; da questo momento queste ville, benché spopolate, entreranno a dar parte definitivamente dell’Encontrada de Tregenta seguendone le vicende storiche.</p><p style="text-align: justify;">Finito il periodo delle guerre con la Corona d’Aragona non cessò però quello delle epidemie e delle carestie pertanto la zona, nonostante la fertilità del suolo, continuò a restare spopolata per un periodo di tempo piuttosto lungo sino al periodo delle rifondazioni Seicentesche. Durante quel secolo infatti, per iniziativa dei signori feudali, in questa zona assistiamo alla fondazione (o rifondazione) di diversi villaggi con gli insediamenti di Donori (1619), Barrali (1646) e di Pimentel (1698). Proprio quest’ultimo sarà destinato ad avere come “fundamentu”, ossia come dotazione territoriale, i territori già appartenuti agli ormai scomparsi villaggi medioevali di Corongiu, Funtana Siuni, forse di Nuraxi nonché probabilmente una parte di quello di Siocco.</p><p style="text-align: justify;">Infiniti passaggi di mano quindi per un modesto villaggio di confine tra due curatorìe ma soprattutto pericolosamente vicino alla frontiera tra due entità statuali, quella arborense e quella aragonese, che si sono combattute mortalmente per decenni senza esclusione di colpi.</p><p><br /></p></div>guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-26482004025498277322020-07-29T13:36:00.002+02:002020-07-29T13:39:07.892+02:001347. La battaglia di «Su aidu de turdu»<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 12pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: center;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; font-variant: small-caps;"><span style="color: #cc0000;"><strong>1347. La
battaglia di «Su aidu de turdu» (*)</strong></span></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: center;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Sergio Sailis</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: center;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">(Trexenta
Storica)<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p> </o:p></span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif";"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: left;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj66Ghlujn0PwXwl2aTt4rUVUZrRafBfAgXcbKpCHz565OATDJaER8-RvfL-5ht7xTrnxOPwXstjlfzQKnam3YYdZvxx3fV_s1OCRMnP64-tvv1NnjQqUF4DokOnc9f8KiCe0ZVwnUaaAM/s1600/InsulaNoa+n.01-2020+copertina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1132" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj66Ghlujn0PwXwl2aTt4rUVUZrRafBfAgXcbKpCHz565OATDJaER8-RvfL-5ht7xTrnxOPwXstjlfzQKnam3YYdZvxx3fV_s1OCRMnP64-tvv1NnjQqUF4DokOnc9f8KiCe0ZVwnUaaAM/s320/InsulaNoa+n.01-2020+copertina.jpg" width="225" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(*) articolo pubblicato nella <br />
rivista online <em><strong>Insula Noa</strong></em> n.01/2020</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Il 27 agosto
1347 Pietro IV d’Aragona riceve la tragica e per lui sgradita notizia della
morte di Guillem de Cervelló, Governatore Generale e Riformatore del Regno di
Sardegna e Corsica, e della disfatta delle sue truppe nella località di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">S’aidu de turdu</i><a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[1]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
ad opera dei signori sardo-liguri della famiglia Doria che da diversi mesi erano
nuovamente in aperta ribellione nei confronti dell’autorità regia. <o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Nonostante le prime
avvisaglie dell’agitazione doriana fossero evidenti già dall’inizio dell’anno e
ben note a Corte, le svariate richieste di aiuti militari da parte del
Governatore<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[2]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a> e della
città di Sassari (che si trovava direttamente minacciata) non potevano essere soddisfatte
in quanto il Sovrano era quasi contemporaneamente impegnato militarmente in
terra iberica.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Sin dal mese di
aprile del 1347 infatti nei regni peninsulari della Corona era in atto una grave
rivolta di una parte della nobiltà aragonese (la cosiddetta <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Seconda Unione di Aragona</i>) e di quella
valenzana capeggiata (per motivi dinastici) dal fratello Jaume; a queste
rivolte interne si aggiunsero, dal mese di giugno dello stesso anno, le
concomitanti incursioni nel Rossiglione da parte di Giacomo re di Maiorca. La
precaria situazione in terra iberica pertanto impediva al Sovrano di reclutare armati
da inviare in Sardegna nonostante le pressanti richieste di soccorso
provenienti dall’isola. La situazione delle armi regie anzi, proprio dalla metà
del mese di agosto, si era fatta alquanto critica ed il Cerimonioso, praticamente
segregato dai nobili rivoltosi nel proprio palazzo di Saragozza, era stato costretto
a sottoscrivere i cosiddetti <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Privilegi
dell’Unione</i> ossia una serie di importanti concessioni alla classe nobiliare
e conseguenti limitazioni al potere regio.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref3" style="mso-footnote-id: ftn3;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[3]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Solo dopo aver riconquistato il controllo della situazione a seguito della vittoriosa
battaglia di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Épila</i> (nei pressi di
Saragozza) del 21 luglio 1348, il Cerimonioso riuscì a revocare queste
concessioni e lo fece platealmente dinnanzi alle <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Corts</i> di Saragozza dello stesso anno<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref4" style="mso-footnote-id: ftn4;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[4]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
tagliando con il suo pugnale il documento precedentemente sottoscritto il che
gli valse in seguito l’appellativo di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pere
el del Punyalet</i>.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Tornando alle
vicende sarde, come noto già dalla fine del <span style="font-variant: small-caps;">xii</span>
ma soprattutto nel <span style="font-variant: small-caps;">xiii</span> sec.
alcune importanti famiglie della penisola italiana erano riuscite a ritagliarsi
notevoli spazi di potere instaurando delle signorie territoriali nei Giudicati
sardi ormai sulla via di un lento e progressivo dissolvimento.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref5" style="mso-footnote-id: ftn5;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[5]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Una di queste potenti
casate, quella dei genovesi Doria, aveva rilevanti interessi nel nord Sardegna
(in particolare nell’ex Giudicato del Logudoro col tempo arrivarono a possedere
le curatorìe di Nurra, Nulauro, Ulumetu, Nurcara, Caputabbas, parte di
Costavalle, Meilogu, parte di Figulina e Anglona) dove erano riusciti ad
imparentarsi con le famiglie giudicali e altri potentati sia locali che
peninsulari tra i quali i lunigianesi marchesi di Malaspina anch’essi da tempo
radicati nel nord dell’isola dove avevano ampi possedimenti nelle curatorìe di
Coros, parte di Figulina, Montes con il castello di Osilo.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref6" style="mso-footnote-id: ftn6;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[6]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Suddivisi in
vari rami, spesso in lotta tra di loro, i Doria ancor prima dell’invasione
catalano-aragonese avevano accettato di sottomettersi agli iberici. Infatti in
previsione dell’intervento militare nell’isola Giacomo II aveva predisposto una
fitta ragnatela diplomatica al fine di isolare la potenza pisana e pertanto già
dal luglio 1308 aveva concordato un’alleanza con i Doria e con gli altri
potentati isolani oltreché con i principali avversari che il Comune aveva nella
penisola. In particolare uno dei rami della famiglia doriana, quella capeggiata
da Brancaleone e dal figlio Bernabò, in cambio del loro appoggio ebbe
riconosciuti i propri possedimenti sotto forma di feudo con il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">merum e mixtum imperium</i> secondo il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Mos Cathalonie</i>, ossia secondo le ampie
consuetudini catalane, e con l’impegno a fornire ben 100 cavalli armati per tre
mesi l’anno.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref7" style="mso-footnote-id: ftn7;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[7]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a> Una
volta iniziate le operazioni militari per la materiale presa di possesso della
Sardegna da parte degli iberici l’atto di vassallaggio venne rinnovato in
occasione dell’assedio di Iglesias allorché nel confermare i precedenti accordi
i due Doria prestarono omaggio di vassallaggio all’infante Alfonso.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt 2cm; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">Después
vinieron al real que tenía el infante sobre aquella villa Bernabé de Oria, hijo
de Brancaleón, y otros barones y señores de aquella casa de Oria, a hacer
reverencia al infante; y le prestaron homenaje por los lugares y castillos que
tenían en aquella isla.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref8" style="mso-footnote-id: ftn8;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[8]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Oltre al
riconoscimento a titolo feudale dei propri possessi ebbero inoltre la promessa
di ulteriori accrescimenti territoriali<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref9" style="mso-footnote-id: ftn9;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[9]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
ma ben presto, resisi conto che questi impegni non sarebbero stati mantenuti,
già a partire dal 1324<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref10" style="mso-footnote-id: ftn10;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[10]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
alternavano periodi di fragile tregua a periodi di aperta ribellione, spesso
con l’appoggio diretto o indiretto della Repubblica di Genova.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Alcuni dei feudi
doriani in particolare erano situati in posizione strategica rispetto alla
strada che collegava Sassari a Cagliari e pertanto nei momenti di crisi rendevano
insicure le vie di collegamento dividendo di fatto il Regno di Sardegna e
Corsica in due tronconi. Intorno al 1331 infatti Nicolò Doria aveva iniziato a
costruire la fortezza di Roccaforte nei pressi di Giave<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref11" style="mso-footnote-id: ftn11;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[11]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
(nella curatorìa di Cabuabbas) in una posizione dominante rispetto al tracciato
viario che portava da Cagliari a Sassari; la realizzazione di questa fortezza
fu però intrapresa senza la dovuta autorizzazione regia e pertanto nel 1334 il
Doria era stato costretto a smantellarla o perlomeno ad interromperne la
costruzione che in seguito, una volta occupata dai catalani, venne ripristinata
dal governatore Rambau de Corbera e, negli anni successivi, diventerà causa di
attrito con Mariano IV d’Arborea che ne rivendicava il possesso.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref12" style="mso-footnote-id: ftn12;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[12]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">A seguito delle
rivolte degli anni precedenti<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref13" style="mso-footnote-id: ftn13;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[13]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
per proteggere le vie di collegamento gli iberici, su impulso dell’allora
governatore Ramon de Cardona, verso il 1333<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref14" style="mso-footnote-id: ftn14;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[14]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
realizzarono una fortificazione a Sorres capoluogo della curatorìa doriana di Meilogu.
Ovviamente i Doria, nella fattispecie Damiano, se ne lamentarono dinnanzi al re
sostenendo che erano state oltretutto danneggiate cinque loro ville e pertanto nel
1336 il sovrano scrisse al governatore ordinando di distruggere il fortilizio
qualora fosse risultato veritiero quanto affermato dal Doria;<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref15" style="mso-footnote-id: ftn15;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[15]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
successivamente il sovrano comunicava la sua decisione anche al Doria
tranquillizzandolo sul fatto che avrebbe fatto giustizia tramite il Governatore.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref16" style="mso-footnote-id: ftn16;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[16]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Simile rimostranza venne inviata anche da Fabiano Doria che nel 1339 ricevette anche
lui risposta analoga.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref17" style="mso-footnote-id: ftn17;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[17]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Pietro IV infatti tendeva a temporeggiare perché riteneva la bastida utile per
il controllo del territorio e nel frattempo aveva già dato disposizioni ai suoi
ufficiali di non procedere alla distruzione della fortificazione revocando il
precedente ordine.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref18" style="mso-footnote-id: ftn18;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[18]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Nonostante tutto quindi, sebbene fosse una fortificazione a carattere
provvisorio certo non paragonabile ad altri castelli sardi ben più strutturati,
alcune vestigia della cosiddetta <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Bastida
di Sorres</i> (o meglio quanto ne restava) sopravvissero sin quasi ai giorni
nostri e, secondo Casula, venne finita di smantellare agli inizi degli anni
cinquanta del secolo scorso.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref19" style="mso-footnote-id: ftn19;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[19]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Causa della
nuova rivolta doriana furono ancora una volta i contrasti con gli ufficiali
regi, l’insofferenza per le mancate promesse dei sovrani iberici nonché, e
forse soprattutto, le manovre di questi per incamerare alla Corona le
importanti piazzeforti doriane di Alghero e Castel Genovese (oggi Castelsardo)
non trascurando all’uopo di fomentare le sempre vive discordie in seno ai vari
rami della potente famiglia ligure.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">In modo
particolare la nuova agitazione dei Doria era dovuta alle manovre della Corona
volte a confiscare il castello di Monteleone (con relative pertinenze) e le curatorìe
di Cabuabbas e Nurcara motivandola con il mancato rispetto degli obblighi
feudali da parte dei Doria contro i quali venne istruito un processo da parte
del Governatore Cervelló,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref20" style="mso-footnote-id: ftn20;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[20]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
il quale il 9 gennaio 1347 emana la sentenza contro i signori liguri;<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref21" style="mso-footnote-id: ftn21;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[21]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
probabilmente fu quindi questa una delle principali cause scatenanti la nuova
ribellione doriana che, insofferenti dei soprusi perpetrati a loro danno dagli
ufficiali regi (il cui operato negativo è quasi una costante nelle insurrezioni
sarde emerse peraltro anche in occasione del Parlamento del 1355 e riconosciute
dallo stesso Pietro IV),<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref22" style="mso-footnote-id: ftn22;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[22]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
appianando momentaneamente le consuete rivalità familiari reagirono unitariamente
con incursioni armate in territorio regnicolo. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">La situazione in
breve tempo si deteriora sempre più, il 25 marzo 1347 Guillem de Cervelló<span style="color: red;"> </span>pertanto, in previsione di operazioni belliche di una
certa rilevanza e del pericolo incombente su Sassari proibisce di esportare da
questa città grano, orzo, farina e biscotto.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref23" style="mso-footnote-id: ftn23;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[23]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Infatti i Doria stavano mobilitandosi raccogliendo somme da destinare al
reclutamento, sulla piazza di Milano, di 200 uomini a cavallo per quattro mesi.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref24" style="mso-footnote-id: ftn24;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[24]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
In previsione di un attacco quindi il successivo mese di aprile il Governatore ordina
che tutti gli uomini di età compresa tra i 14 ed i 60 anni di tenersi pronti
con le armi per i seguenti 15 giorni<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref25" style="mso-footnote-id: ftn25;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[25]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
e impone di lasciare la città a coloro che risiedono a Sassari da oltre tre
mesi senza che abbiano ancora prestato giuramento;<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref26" style="mso-footnote-id: ftn26;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[26]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
è evidente l’intenzione del Governatore di garantire all’interno della città esclusivamente
la presenza persone di provata fedeltà. Il 25 maggio ordina che tutti i fanti
ed i cavalieri la prima domenica di giugno si rechino a Sassari per la rassegna
di armi e cavalli e nel contempo proibisce l’esportazione di cavalli dal
distretto cittadino.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref27" style="mso-footnote-id: ftn27;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[27]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Il 26 di giugno ordina un’altra rassegna militare da tenersi sempre a Sassari
nella piazza <i style="mso-bidi-font-style: normal;">de Cort de Regne</i>.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref28" style="mso-footnote-id: ftn28;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[28]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Il 5 luglio obbliga gli abitanti del vicariato di Sassari e della baronia di
Osilo di conferire le granaglie in Sassari vietando loro di vendere o
immagazzinare orzo e grano pena una multa nonché il sequestro dei carri e dei
buoi utilizzati per il trasporto.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref29" style="mso-footnote-id: ftn29;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[29]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2C1NJqZhLhcULjctvDKy0ejZoWeHRwCh8vLD1nVZu0SNEs4Ax8U9m4hVBrH9kJJHtvT0OagEvA6xr5jWCnhsM4RTQGpxz3-klpgJl3O2ajV5FUyEYAOyCTPXfgSzaX3nUuhSUpUKZtJRL/s1600/emblema+cervellon.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="841" data-original-width="553" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2C1NJqZhLhcULjctvDKy0ejZoWeHRwCh8vLD1nVZu0SNEs4Ax8U9m4hVBrH9kJJHtvT0OagEvA6xr5jWCnhsM4RTQGpxz3-klpgJl3O2ajV5FUyEYAOyCTPXfgSzaX3nUuhSUpUKZtJRL/s320/emblema+cervellon.jpg" width="210" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Emblema dei <em>Cervelló</em></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Nel frattempo il
Governatore aveva anche inviato Berenguer de Rayadell ambasciatore presso
Mariano d’Arborea (da pochissimo subentrato al trono giudicale a seguito del decesso
del fratello Pietro) al fine di chiedere aiuti contro i genovesi che, secondo
alcune notizie circolate, stavano armando una flotta di galere e preparando l’esercito
per attaccare il regno e il 10 luglio ricevette i risultati dell’ambasceria.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref30" style="mso-footnote-id: ftn30;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[30]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Sempre nello stesso periodo il suo luogotenente Jaume d’Aragó inoltre ordina a
tutti gli abitanti dell’isola di prepararsi con le armi a combattere contro i
genovesi che hanno allestito una flotta di galere ed un esercito di fanti e
cavalieri.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref31" style="mso-footnote-id: ftn31;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[31]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a> <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Dalla relazione
stilata dal de Rayadell emerse infatti che Tomaso Malaspina si apprestava a
comandare un esercito composto da 500 a 1.000 balestrieri, 2.000 <i style="mso-bidi-font-style: normal;">empavesats</i> e tra i 100 e i 400 cavalieri
che avrebbero dovuto dirigersi da Genova verso la Corsica e la Sardegna a bordo
di 20-25 galee.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref32" style="mso-footnote-id: ftn32;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[32]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a> Una
decina di giorni dopo, il 21 luglio, proibisce ancora una volta di esportare
dalla città di Sassari formaggio, carne salata e altri alimenti<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref33" style="mso-footnote-id: ftn33;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[33]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
mentre il giorno successivo ottiene rassicurazioni da Mariano d’Arborea circa
il suo impegno per la difesa comune contro i genovesi.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref34" style="mso-footnote-id: ftn34;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[34]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Nel frattempo il
Cerimonioso, nonostante le citate difficoltà, riuscì ad approntare qualche modesto
rinforzo e il 23 di luglio, secondo il ben informato Zurita, un contingente di
armati guidati da Huguet de Cervell<em><span style="font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">ó</span></em>, nipote di Guillem, partì da
Barcellona alla volta della Sardegna:</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt 2cm; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">Y
embarcáronse en la playa de Barcelona en cuatro naves que llamaban cochas y en
tres leños un sábado a 23 de julio deste año, y arribaron con buen tiempo en
Cerdeña.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref35" style="mso-footnote-id: ftn35;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[35]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Si trattava
complessivamente di 72 cavalli armati,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref36" style="mso-footnote-id: ftn36;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[36]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
era il massimo che la Corona in quel momento poteva offrire e pertanto il 2
agosto il Governatore proibisce a tutti gli abitanti di Sassari e dei suoi
sobborghi di uscire dal territorio della città o dalla baronia di Osilo senza
la debita licenza<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref37" style="mso-footnote-id: ftn37;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[37]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
mentre il 5 agosto ordina nuovamente a tutti gli abitanti dell’isola di tenersi
pronti con le armi al primo comando del sovrano;<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref38" style="mso-footnote-id: ftn38;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[38]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
con il successivo ordine del 7 agosto ordina anche a tutti i corsi e sardi abitanti
in Sassari e sobborghi, tra i 15 e 60 anni, di tenere pronte le armi per
seguire l’indomani la bandiera del sovrano e lo stesso sono tenuti a fare tutti
i catalani, aragonesi, spagnoli e navarresi,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref39" style="mso-footnote-id: ftn39;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[39]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
era insomma una sorta di mobilitazione generale. Probabilmente in questo periodo
i Doria avevano già preso e distrutto la Bastida di Sorres.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref40" style="mso-footnote-id: ftn40;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[40]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a></span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"> </span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Frattanto
conscio che le truppe a disposizione non erano comunque sufficienti per
fronteggiare i doriani il Cervelló<span style="color: red;"> </span>aveva inviato
il proprio figlio Guerau a Cagliari per portare rinforzi dal meridione dell’isola;<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref41" style="mso-footnote-id: ftn41;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[41]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Guerau sulla via del ritorno, avvertito della concentrazione di truppe doriane
in assetto di guerra, stazionò qualche tempo a Macomer, nel sicuro territorio
arborense, con la compagnia di 300 balestrieri prelevati dal capoluogo sardo.<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p> </o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt 2cm; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">Y
don Guerao se puso con ellos en una villa del estado del juez de Arborea que se
decía Mazumera sin recibir ningún daño de los contrarios, que hacían
ayuntamiento de sus gentes para no dejar pasar a don Guerao con aquella
compañía de ballesteros a juntarse con su padre.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref42" style="mso-footnote-id: ftn42;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[42]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Guillem de Cervelló<span style="color: red;"> </span>ben conoscendo i movimenti delle truppe doriane
decise quindi di andare incontro al figlio con il quale si ricongiunse a
Bonorva anch’essa in territorio arborense (nella curatorìa di Costa de Addes).</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt 2cm; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">Pero
luego que tuvo dello noticia Mariano juez de Arborea y conde de Gociano -que
era en aquella sazón fiel al rey y favorecía a sus oficiales- envió a avisar a
don Guerao, y aconsejóle que procurase de pasar cautamente, de suerte que no
recibiese daño, porque le tomaban los pasos y caminos. Habida esta nueva, avisó
dello don Guerao a su padre, y sin que lo entendiese el juez de Arborea salió
don Guillén de Cervellón de Sácer con las mejores compañías de gente de caballo
y de pie, y fuese a poner en una villa del juez de Arborea que se decía
Bonorba, a donde se juntaron los de Cáller con la gente que iba de Sécer que el
gobernador había mandado llamar.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref43" style="mso-footnote-id: ftn43;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[43]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Ai Doria vennero
inviati dei messaggeri per consentire il pacifico transito delle truppe
catalano-aragonesi e questi acconsentirono a condizione che non venissero
danneggiati villaggi e la popolazione avvertendo che comunque sarebbero rimasti
nelle vicinanze per eventualmente difendere i loro possedimenti. Mariano
intuendo il pericolo latente inviò in ogni caso un contingente di 300 cavalieri
di supporto e invitò il Governatore a non muoversi in attesa dell’arrivo di
ulteriori rinforzi che gli stava mandando. Incurante degli avvertimenti di
Mariano e soprattutto senza attendere l’arrivo degli armati da questi promessi,
il Cervelló, confidando in una tregua valida per tutto il mese di agosto,
decise comunque di rientrare a Sassari attraversando di conseguenza nuovamente i
territori doriani. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Tradizionalmente
gli studiosi identificano con <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Aidu de
turdu </i>(«locum vocatum sena dicu de turdu, terrarum baronum de Auria» nelle
fonti catalane citate nella nota precedente) una località in territorio di
Bonorva<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref44" style="mso-footnote-id: ftn44;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[44]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
nelle vicinanze dell’odierna S.S. 131 in località <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ponte mulinu</i> a circa 3 km O-NO dal centro abitato. Sono invece di
diverso avviso Casula che lo localizza nell’attuale territorio di Torralba<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref45" style="mso-footnote-id: ftn45;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[45]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
e Belli il quale, nel ricostruire il tracciato viario della romana
Turris-Karales, sulla base di alcuni miliari nonché di elementi topografici e
documentali propone la localizzazione a N-NE di Bonnanaro e Torralba e più
precisamente tra <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Poggio Tulde</i> (ritenuto
corruzione di «turdu») e il vicino <i style="mso-bidi-font-style: normal;">M.
Austidu</i>.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref46" style="mso-footnote-id: ftn46;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[46]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a> Tale
tesi è stata recentemente accolta da Deriu-Chessa i quali, oltre a considerare
e approfondire gli elementi apportati dal Belli, analizzano la ripartizione
feudale del territorio all’epoca dello scontro, e respingono pertanto la
vecchia ipotesi bonorvese accogliendo quella torralbese ritenuta più logica anche
perché, come abbiamo detto precedentemente, nei documenti viene specificato
esplicitamente che era in territorio dei Doria.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref47" style="mso-footnote-id: ftn47;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[47]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a></span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"> </span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7W5rVC0T3A0gU8fsHx1R8xS7C4eHeQ4H8FpS_aO8T15bSYMubRKYF5Plc-XIurMaWsbz5e-qmqjFzi_Fl3v2vrg5WjF3bl6Yqo-1OKOcaRm6A5WrHe-m1soJp82iX-RkB-LCLk6rQbzJv/s1600/cartina+battaglia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="711" data-original-width="665" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7W5rVC0T3A0gU8fsHx1R8xS7C4eHeQ4H8FpS_aO8T15bSYMubRKYF5Plc-XIurMaWsbz5e-qmqjFzi_Fl3v2vrg5WjF3bl6Yqo-1OKOcaRm6A5WrHe-m1soJp82iX-RkB-LCLk6rQbzJv/s400/cartina+battaglia.jpg" width="373" /></a></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span><br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Tornando agli
accadimenti, arrivata al passo di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Aidu de
turdu </i>l’avanguardia iberica, composta da più di 400 uomini sardi e mercenari
italiani, riuscì a passare indisturbata; a questo punto Guerau de Cervelló,
forse imbaldanzito dalla facilità con cui era transitata il primo contingente o
travisando l’atteggiamento apparentemente remissivo e poco battagliero dei sardo-liguri,
si lanciò su di essi con uno squadrone di cavalleria seguito appresso dal
fratello Monic (in realtà il vero nome era Ramon Alemany)<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref48" style="mso-footnote-id: ftn48;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[48]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
con un altro squadrone. La reazione dei sardo-liguri fu immediata con un fitto
lancio di frecce e dardi e con l’abbattimento dei cavalli per mezzo di lance –atto
che, nella cavalleria<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>medievale, era considerato
deprecabile e privo di onore– dopodiché i cavalieri, una volta atterrati,
venivano inesorabilmente uccisi dai fanti.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt 2cm; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">Pero
siguiendo don Guerao de Cervellón hijo del gobernador con otro escuadrón,
pareciéndole que la gente de pie de los contrarios era muy vil, con algunas
compañías de caballo arremetió para ellos, y siguió tras él con otra parte de
la caballería otro hermano suyo que se llamaba Mónico de Cervellón; y trabóse
entre ellos muy recia batalla: y los contrarios arrojaban tanta muchedumbre de
astas y dardos y varas enastadas de que ellos usaban, que hirieron los caballos
y los rompieron, de manera que cayendo por tierra los Caballeros los mataban
muy fieramente; y luego se pusieron en huída los sardos e italianos que iban en
la avanguardia.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref49" style="mso-footnote-id: ftn49;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[49]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Nello scontro quindi
oltre a vari esponenti di primo piano dell’esercito iberico trovarono la morte
anche l’irruento Guerau, il fratello Monic, il cugino Huguet ed in seguito,
probabilmente anche se non a causa di ferite ma per il caldo e la sete patita
durante la fuga, anche il padre Guillem.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt 2cm; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">Et
idem gubernator, quondam, cum aliis equitibus et peditibus retrocedens, ad
terras dicti iudicis redire e recurrere curavit et, dum in esidem maneret et
esset in nemore in quo aquam non poterat intervenire, idem gubernator, propter
calore set sitim, in minibus ali quorum scutifferorum suorum, ab hac luce
migravi.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref50" style="mso-footnote-id: ftn50;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[50]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">L’avanguardia
composta da sardi e italiani (probabilmente mercenari al soldo del Giudice o degli
stessi catalani) venne dunque messa in fuga e gli altri superstiti dell’armata
si rifugiarono in territorio arborense attraversando, come sostiene Deriu, la
zona oggi nota come Campo di Santa Lucia per trovare rifugio nel castello del
Goceano dove il Cervelló fu seppellito per ordine di Mariano; i corpi dei
caduti sul posto della battaglia invece non poterono essere recuperati in
quanto rimasti in territorio nemico: <o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt 2cm; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">Sepultan
a don Guillén de Cervellón, y no se pueden haber los cuerpos de sus hijos ni de
otros ricos hombres y caballeros muertos en esta villa. El cual, sabiendo el
destrozo del ejército del rey, mandó ir por el cuerpo de don Guillén y llevarlo
al castillo de Gociano, a donde fue sepultado; y no pudo cobrar los cuerpos de
los hijos y de Hugueto de Cervellón sobrino de don Guillén y de otros ricos
hombres y caballeros que murieron en la batalla, porque quedaron dentro en la
tierra de los enemigos.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref51" style="mso-footnote-id: ftn51;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[51]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Purtroppo le
fonti documentali non indicano la data precisa dello scontro sappiamo però che
il 20 agosto Pietro IV informava i consiglieri e probiviri di Sassari che non
poteva inviare i rinforzi richiesti e che pertanto dovevano provvedere da soli
alla difesa della città mentre già il 26-27 agosto veniva informato della
sconfitta subita dalle sue truppe. Da confrontare però questa data con una
lettera datata 28 agosto 1347 con la quale Pietro IV scriveva al governatore
Guillem de Cervelló in merito alle proteste di Benedetto, abate di San Michele
di Plaiano, che richiedeva la restituzione dei beni del monastero che il
Marchese di Malaspina aveva indebitamente occupato tempo addietro e
successivamente pervenute alla curia regia<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref52" style="mso-footnote-id: ftn52;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[52]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
evidentemente la missiva era stata predisposta prima della tragica notizia;
nella stessa data infatti il sovrano scriveva agli uomini in Sardegna di avere
ricevuto la triste notizia e li esortava ad avere coraggio e resistere ai
rivoltosi.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref53" style="mso-footnote-id: ftn53;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[53]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Nonostante le
successive accuse di tradimento e di connivenza con i Doria,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref54" style="mso-footnote-id: ftn54;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[54]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
in questa occasione emerge chiaramente come Mariano IV in più di un’occasione sconsigliò
il Cervelló dall’attraversare le terre doriane perché era stato informato dei
movimenti delle truppe e anche dopo la battaglia fece raccogliere le spoglie
dei Cervelló per tumularli nel castello del Goceano che era di sua proprietà,
come ci informa il Vico:<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt 2cm; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">Cuando
el Juez supo el desastrado suceso de esta guerra, envió por los cuerpos del
gobernador y de sus hijos, y solo pudo cobrar el del gobernador, que le hizo
llevar al castillo de Gociano, donde está enterrado.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref55" style="mso-footnote-id: ftn55;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[55]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a></span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Il resto dell’esercito
scampato all’eccidio invece, al comando di Gombau de Ribelles (tristemente noto
in Trexenta per aver ucciso alcuni abitanti del villaggio di Arili),<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref56" style="mso-footnote-id: ftn56;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[56]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
ormai in rotta, dopo qualche giorno si rifugiò all’interno delle mura di
Sassari collaborando alla sua difesa assieme ad altri contingenti fatti
arrivare via mare da Cagliari.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref57" style="mso-footnote-id: ftn57;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[57]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Il passato
pericolo per la città di Sassari fu decretato solo il 12 settembre del 1347,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref58" style="mso-footnote-id: ftn58;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[58]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
ma era un fatto temporaneo in quanto dopo lo scontro di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Su aidu de turdu</i> anche le truppe doriane si diressero verso la
città per stringerla d’assedio come conferma lo stesso Pietro IV in una lettera
alla città di Tarragona;<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref59" style="mso-footnote-id: ftn59;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[59]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
solo nei primi nel gennaio del 1348, dopo cinque mesi e mezzo, dovettero
ritirarsi probabilmente a causa dell’arrivo della peste, del risoluto
intervento del nuovo governatore Riambau de Corbera in carica dall’ottobre 1348,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref60" style="mso-footnote-id: ftn60;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[60]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
e soprattutto degli Arborea schierati a fianco dei catalano-aragonesi tant’è
che il sovrano nell’aprile del 1348 con una lettera ringraziava Mariano e
Giovanni per l’aiuto prestato.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref61" style="mso-footnote-id: ftn61;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[61]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">La liberazione
della città ancora una volta era provvisoria perché la guerra riprese e qualche
mese dopo Sassari fu nuovamente assediata per altri otto mesi sino a quando nel
1349, ancora una volta con la collaborazione (non certamente disinteressata)<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref62" style="mso-footnote-id: ftn62;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[62]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
del giudice d’Arborea, vennero intavolate nuove trattative di pace con i Doria
e i Malaspina concernenti anche il castello di Osilo<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref63" style="mso-footnote-id: ftn63;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[63]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
antico possedimento malaspiniano da qualche anno passato in mano
catalano-aragonese.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">La guerra in atto
in Sardegna e la cocente sconfitta subita ebbero delle notevoli ripercussioni
politiche, militari e patrimoniali sulla Corona che dovette vendere rendite,
diritti, etc. per far fronte alle spese militari nell’isola.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref64" style="mso-footnote-id: ftn64;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[64]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Come accennato
in precedenza la notizia della disfatta delle armi catalano-aragonesi raggiunse
Pietro IV a Saragozza proprio durante lo svolgimento delle <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Corts</i>; il 27 di agosto il sovrano nominò immediatamente una
commissione di cinque persone incaricate di apprestare i soccorsi da inviare in
Sardegna<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref65" style="mso-footnote-id: ftn65;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[65]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a> dandole
nel contempo procura a vendere in perpetuo o temporaneamente «villas, castra,
feuda, censualia, iurisdicciones, potestates vel alia iura spectancia<i style="mso-bidi-font-style: normal;">»</i> in qualsiasi modo con potere di
definirne i prezzi, autorizzava inoltre la contrazione di debiti in nome della
Corona (e infatti nel successivo mese di settembre venne contratto un prestito
di 100.000 soldi barcellonesi), li autorizzava a negoziare la difesa dell’isola
con coloro che avevano possessi in Sardegna e infine li incaricava di reclutare
un’armata di fanti e cavalieri contrattandone gli stipendi (ammontanti
giornalmente a 6 soldi per i cavalli armati, 4 soldi per i cavalli alforrati e
un soldo per i fanti).<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref66" style="mso-footnote-id: ftn66;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[66]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Verso la metà di ottobre fervevano i preparativi per la spedizione anche perché
Francesc de Santcliment, che era stato inviato nell’isola, stimava che per
soffocare la rivolta occorrevano circa trecento cavalieri e 2.000 serventi. A
questi si dovevano aggiungere altri 100 <i style="mso-bidi-font-style: normal;">jinetes</i>
(cavalieri) e 500 balestrieri reclutati da Riambau de Corbera (il quale aveva
peraltro anticipato 50.000 soldi per il pagamento degli stipendi) per una spesa
complessiva valutata in 15.000 o 20.000 libbre.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref67" style="mso-footnote-id: ftn67;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[67]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Procedette
inoltre alla cessione di alcuni feudi in Sardegna e il 18 novembre ricevette
dal barcellonese Ramon Desvall (o Ça Vall) 40.000 soldi barcellonesi per la
vendita di Mandas, Escolca e Nurri (situate nella storica curatorìa di Siurgus ma
oggi da alcuni considerate parte della Trexenta) che vennero utilizzati per
pagare gli stipendi ai soldati; l’impegno finanziario del Desvall non era
indifferente in quanto è stato calcolato corrispondente a circa il 20% delle
somme occorrenti per l’intera campagna militare. Il mese successivo inoltre la
Corona cedeva a Ramon d’Ermenter le ville di Baratuli, Baniargia e Sebellesi
nella curatorìa del Sigerro per 2.000 soldi. Alla fine di dicembre vendeva anche
le ville Sicci e Troodor nella curatorìa di Bonavolia a Francesc de Santcliment
per 10.000 s.b. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Oltre alla cessione
di villaggi in Sardegna il re procedette inoltre alla vendita di alcuni
castelli nel Principato e infatti a metà dicembre cede il castello di Torelló a
Pere de Melany al prezzo di 30.000 s.b. e qualche giorno dopo il castello di
Bages a Guillem de Cirera per 7.000 s.b.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref68" style="mso-footnote-id: ftn68;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[68]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Così come il summenzionato Desvall ottenne anche le rendite di Besalú e parte
di quelle di Figueres.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref69" style="mso-footnote-id: ftn69;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[69]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">La guerra con i
Doria dunque necessitava di un considerevole impegno finanziario per il quale
non potevano bastare le sole entrate ordinarie e pertanto le operazioni vennero
in parte finanziate con il ricorso al debito<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref70" style="mso-footnote-id: ftn70;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[70]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
oltre che con altri introiti di carattere straordinario. Una delle misure prese
da Pietro IV fu quindi quella di imporre a tutti i feudatari in Sardegna una
contribuzione straordinaria parametrata al 20% degli uomini atti alle armi o in
alternativa pagare 4 libre di alfonsini minuti per ogni uomo che non
partecipava materialmente alle operazioni militari.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref71" style="mso-footnote-id: ftn71;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[71]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Per quanto riguarda la Trexenta nell’elenco è presente la sola villa di Barrali
(<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Baralla</i>, all’epoca nella curatoria
di Dolia) all’epoca infeudata a Pere de Sitges il quale per 15 uomini atti alle
armi conteggiati al 20% doveva corrispondere 12 lire; il resto della curatorìa
invece non è inserito nell’elenco in quanto in mano a Pisa, la quale, in base
agli accordi di pace del 1326 non era tenuta a fornire armati.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref72" style="mso-footnote-id: ftn72;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[72]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Sono invece presenti altre ville del circondario alcune attualmente considerate
in Trexenta quali Mandas e Nurri (in feudo a Francesch dez Corral) che per 125
uomini erano accreditate di 100 lire, Gesico, Corongiu, Furtei e Baratuli per
complessivi 140 uomini e quindi 112 lire che erano in feudo ai fratelli Ramon e
Bertran Desvall mentre al cugino Nicolau per Samassi e Baralla corrispondeva 48
lire per il 20% di 60 uomini. Francesch Resta per i villaggi di Donicaller,
Surgos, Resolli, Gerni, Suiroy, Plata, Arseni, Stobor, Colent e Turrui
corrispondeva 88 lire per 110 uomini. Contrariamente a quanto ipotizzato da
alcuni autori, nell’introduzione di questa misura non si deve intravedere una
diversa abilità alle armi da parte dell’elemento sardo ma una semplice tassa.
Infatti, anche dove i feudatari erano in grado di presentare i propri uomini la
Corona preferiva incassare le somme e spenderle come meglio preferiva
reclutando armati di professione specializzati. Anzi era questa una prassi utilizzata
anche in Catalogna come per esempio nel 1368 quando le <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Corts</i> autorizzarono le richieste del sovrano di convertire la
mobilitazione generale con il versamento di una determinata somma di denaro (2
soldi di diaria giornaliera per coloro che erano tenuti a fornire 5 serventi o
meno) nella misura corrispondente a un combattente ogni 15 fuochi; questo
perché il sovrano in quella occasione preferiva utilizzare quanto ricavato
monetariamente per stipendiare uomini a cavallo ritenuti più efficaci e
qualitativamente superiori rispetto ad un esercito composto da uomini (a volte mal
equipaggiati) come quello che scaturiva da una mobilitazione generale.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref73" style="mso-footnote-id: ftn73;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[73]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Per reperire
risorse finanziarie da destinare a crociate o ad altri impegni militari oppure
a particolari situazioni di difficoltà economica la Corona aragonese inoltre ricorreva
spesso all’aiuto del pontefice al quale chiedeva la concessione delle decime o
l’esenzione dal pagamento del censo o altre sovvenzioni. Anche nel caso della
Sardegna i sovrani avevano richiesto ripetutamente tali sostegni ad iniziare da
Giacomo II. Lo studioso spagnolo Sánchez Martínez ha a più riprese analizzato
in modo approfondito le finanze statali della Corona e in un suo contributo si
è soffermato su alcune di queste decime ossia quella biennale del 1349, la
triennale del 1351 e quella del 1354, anch’essa biennale, richieste da Pietro
IV proprio per la Sardegna e concesse da Clemente VI e da Innocenzo VI.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref74" style="mso-footnote-id: ftn74;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[74]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjld32slB5uK8-xyUVKMZG05bzzvUkxo9i2K8DvPzUcKccfoEIym4MzRqOhlDU_FrmMqYgR-cgj5pdoXnQNGxMa1OxbA4zIsXFJ915DQNisALnrpMgYa3yu61E4TighVO6biQmvZl07zvRq/s1600/decime.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1501" data-original-width="1187" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjld32slB5uK8-xyUVKMZG05bzzvUkxo9i2K8DvPzUcKccfoEIym4MzRqOhlDU_FrmMqYgR-cgj5pdoXnQNGxMa1OxbA4zIsXFJ915DQNisALnrpMgYa3yu61E4TighVO6biQmvZl07zvRq/s320/decime.jpg" width="252" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">ACA MR reg. 1178</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">La prima di
queste in particolare venne richiesta l’anno successivo alla sconfitta di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Aidu de turdu</i> e dei fatti conseguenti
compreso l’assedio di Sassari; la situazione militare inoltre era fortemente aggravata
dal concomitante diffondersi di una grave epidemia, la famosa <i style="mso-bidi-font-style: normal;">peste negra</i>. Pietro IV, tramite i propri
inviati Galceran de Bellpuig e Lope de Gurrea, chiese l’aiuto finanziario a
papa Clemente VI; di tale ambasceria ci sono pervenute le istruzioni fornite
dal sovrano ai due procuratori nel novembre 1348 dove, per giustificare le sue
richieste, mette in evidenza lo stato di desolazione in cui versava l’isola a
seguito di tali avvenimenti.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref75" style="mso-footnote-id: ftn75;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[75]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Il pontefice il 4 giugno 1349 gli concede pertanto la decima biennale in tutti
i territori della Corona nominando collettori per i territori iberici l’arcivescovo
di Tarragona e i vescovi di Valencia e Tortosa. La decima verrà quindi riscossa
in diverse rate il 24 giugno 1350, 2 febbraio 1351, 24 giugno 1351 e 2 febbraio
1352.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref76" style="mso-footnote-id: ftn76;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[76]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Negli archivi barcellonesi si sono in parte conservati i registri con annotate
le riscossioni di queste decime e, per quelle concesse nel 1349, che qui ci
interessano in modo particolare, abbiamo un certo dettaglio relativamente alle
diocesi di Barcellona,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref77" style="mso-footnote-id: ftn77;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[77]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Lerida,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref78" style="mso-footnote-id: ftn78;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[78]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
Tarragona,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref79" style="mso-footnote-id: ftn79;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[79]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a> Urgell<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref80" style="mso-footnote-id: ftn80;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[80]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
e Vic.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref81" style="mso-footnote-id: ftn81;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[81]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Per quanto
riguarda invece il Regno di Sardegna e Corsica, collettore per la raccolta delle
decime nell’isola venne nominato l’arcivescovo di Cagliari Pietro Çescomes.
Della sua attività di raccolta fondi per questa imposizione purtroppo non ci
rimane molta documentazione; sicuramente però durante il suo incarico come base
per la riscossione delle decime vennero utilizzati degli estimi noti in
letteratura per via di un quinterno intitolato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Taxationis benefficiorum Regni Sardiniae</i> nel quale vengono elencati,
distintamente per diocesi, i benefici da sottoporre a tassazione.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref82" style="mso-footnote-id: ftn82;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[82]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Alcuni documenti
custoditi nell’Archivio di Stato di Pisa<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref83" style="mso-footnote-id: ftn83;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[83]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
trascritti da Silvia Seruis sono riconducibili all’esazione di queste decime;<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref84" style="mso-footnote-id: ftn84;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[84]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
il 24 dicembre 1350 infatti viene riportato che Pietro Çescomes in qualità di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">«</i>archiepiscopus callaritanus, collettor
decimarum papalium biennarum convertendarum in subsidium domini nostri regis
Aragonum deputatus ad hec<i style="mso-bidi-font-style: normal;">»</i> dispone
che l’opera di Santa Maria di Pisa versi 5 libbre, 18 soldi e 9 denari di
alfonsini minuti per gli immobili posseduti nel castello di Cagliari quale
prima annualità della decima da versarsi entro il successivo mese di febbraio. Negli
altri due documenti (datati rispettivamente 10 e 12 marzo 1351, il secondo dei
quali oggi risulta scomparso e si si trova solo in copia a Cagliari) il citato canonico
Graziani «canonicus kallaritanus subcollettor decimarum papalium biennarum<i style="mso-bidi-font-style: normal;">»</i> riscuoteva e quietanzava, per conto
dell’arcivescovo cagliaritano Pietro Çescomes, la prima annata della decima (5
libbre) dovuta dall’Opera di Santa Maria di Pisa per i possessi cagliaritani. In
tutti e tre i documenti a rappresentare l’Opera per i beni posseduti a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Castro Calleri</i> era il mercante Simone
Manca che in quel periodo operava stabilmente a Cagliari in rappresentanza
dell’istituto pisano.<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref85" style="mso-footnote-id: ftn85;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[85]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Resta tuttavia
da chiarire meglio il diverso importo da riscuotere indicato sul documento del
1350 nonché l’incongruenza presente nei due documenti del marzo 1351 in quanto entrambi
attestano il pagamento di 5 libbre e sempre per il primo anno di esazione della
decima. Facendo il paragone con le scadenze delle decime iberiche dove il
pagamento della prima rata era prevista per il 2 febbraio del 1350 (versamento
prorogato poi al 24 giugno per meri motivi organizzativi) mentre le altre rate
erano previste per il 2 febbraio 1351, 24 giugno 1351 e 2 febbraio 1352,<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftnref86" style="mso-footnote-id: ftn86;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[86]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a>
sembrerebbe che la seconda di queste scadenze sia in linea con la data in cui
il Graziani attesta di aver riscosso gli importi da Simone Manca per conto
dell’Opera.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 18pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 35.45pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Quelle sopra
elencate saranno solo alcune delle misure che nel 1355 porteranno Pietro il
Cerimonioso alla riorganizzazione del Regno di Sardegna e Corsica in seguito
alla rivolta di Mariano IV d’Arborea che rischiò di avere conseguenze ben più
pericolose rispetto all’insurrezione doriana.<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p> </o:p></span></span></span></span></span></div>
<br />
<div style="mso-element: footnote-list;">
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<!--[endif]-->
<br />
<div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[1]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Maria Mercè <span style="font-variant: small-caps;">Costa i Paretas</span>, «El
noble Jaume d’Aragó, fill bastard de Jaume II», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Estudis d’història medieval</i>, vol. 1, Barcellona 1969, p. 12.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn2" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[2]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Il Cervelló il 20 gennaio 1347 informava il sovrano della preoccupante
situazione di Sassari e dintorni. Analoghe missive vennero inviate ad altri
vari esponenti a corte sia da parte del governatore che da parte di altri
ufficiali regi di stanza in Sardegna. Cfr. Laura <span style="font-variant: small-caps;">Galoppini</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ricchezza e
potere nella Sassari aragonese</i>, Pisa 1989, pp. 34 e ss.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn3" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn3" style="mso-footnote-id: ftn3;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[3]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Santiago <span style="font-variant: small-caps;">Simón Ballesteros</span>, «El
acuerdo secreto firmado entre el rey Pedro IV y el noble aragones Lope de Luna
durante la segunda Union (1347-1348)», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Aragón
en la Edad Media</i>, n. XXII (2011), pp. 247-269. Cfr. Santiago <span style="font-variant: small-caps;">Simón Ballesteros</span>, «Por no caer en
“captividat perpetua e vinamos a condicion d’esclavos”: la radicalización del
movimiento unionista en 1348», rivista online <i style="mso-bidi-font-style: normal;">e-Spania</i>, 14 (2012).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn4" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn4" style="mso-footnote-id: ftn4;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[4]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
S.J. Hilario <span style="font-variant: small-caps;">Marin</span>, «Un texto
interesante del “Privilegium generale Aragonum”» in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Argensola: Revista de Ciencias Sociales del Instituto de Estudios
Altoaragoneses</i>, n. 5 (1951), p. 17.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn5" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn5" style="mso-footnote-id: ftn5;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[5]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Francesco Cesare <span style="font-variant: small-caps;">Casula</span>, «La
Sardegna dopo la Meloria», in AA.VV., <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Genova,
Pisa e il Mediterraneo tra Due e Trecento. Per il VII centenario della
battaglia della Meloria, Genova, 24-27 ottobre 1984</i>, in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Atti della Società Ligure di Storia Patria</i>,
nuova serie, XXIV/2 (1984), Genova 1984, pp. 501-514. Per quanto riguarda l’ex
Giudicato di Torres o Logudoro che qui ci interessa in modo particolare Cfr. da
ultimo Franco G.R. <span style="font-variant: small-caps;">Campus</span>, «Incastellamento
e poteri locali di origine ligure in Sardegna. L’area della Sardegna
settentrionale», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Genova. Una
"porta" del Mediterraneo</i> (a cura di L. <span style="font-variant: small-caps;">Gallinari</span>), Genova 2005, pp. 367-412.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn6" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn6" style="mso-footnote-id: ftn6;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[6]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Francesco Cesare <span style="font-variant: small-caps;">Casula</span>, «Profilo
storico della Sardegna catalano-aragonese», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Medioevo saggi e rassegne</i>, n. 7, Pisa 1983, p. 10 e riproposto in
Francesco Cesare <span style="font-variant: small-caps;">Casula</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sardegna catalano aragonese - profilo
storico</i>, Roma 1984. Cfr. Francesco Cesare <span style="font-variant: small-caps;">Casula</span>,
«I trattati diplomatici sardo-aragonesi del 1323-1326», in AA.VV., <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sardegna, Mediterraneo e Atlantico tra
medioevo e età moderna, Studi storici in onore di Alberto Boscolo</i>, La
Sardegna, (a cura di Luisa <span style="font-variant: small-caps;">D’Arienzo</span>),
vol. I, Roma 1993, p. 207. Cfr. Gian Giacomo <span style="font-variant: small-caps;">Ortu</span>,
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">La Sardegna dei Giudici</i>, Nuoro 2005,
p. 251. Cfr. Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>, «I
Doria, signori di Monteleone», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Monteleone
Rocca Doria</i>, (a cura di Marco <span style="font-variant: small-caps;">Milanese</span>),
Muros 2005, pp. 59-60. Cfr. Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>,
«Corona d’Aragona e Malaspina nella Sardegna del Trecento», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sardegna catalana</i>, (a cura di A. M. <span style="font-variant: small-caps;">Oliva</span> e O. <span style="font-variant: small-caps;">Schena</span>), Barcellona 2014, pp. 87-103.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn7" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn7" style="mso-footnote-id: ftn7;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[7]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Sandro <span style="font-variant: small-caps;">Petrucci</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel Trecento. Politica,
istituzioni, economia e società. Dalla conquista aragonese alla guerra tra
Arborea ed Aragona (1323-1365)</i>, Tesi di Dottorato, Università degli Studi
di Sassari, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Teorie e Ricerche
dei Sistemi culturali, Dottorato europeo di ricerca in antropologia, storia
medioevale, filologia e letterature del Mediterraneo occidentale in relazione
alla Sardegna, Ciclo XX, Sassari 2005-2006, p. 69. Cfr. Gian Giacomo <span style="font-variant: small-caps;">Ortu</span>, La Sardegna dei Giudici, op.cit.,
p. 252. Cfr. Francesco Cesare <span style="font-variant: small-caps;">Casula</span>,
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">I trattati diplomatici sardo-aragonesi
del 1323-1326</i>, op.cit., p. 215. Cfr. Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I Doria,
signori di Monteleone</i>, op.cit., pp. 59-60. <o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn8" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn8" style="mso-footnote-id: ftn8;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[8]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Jeronimo <span style="font-variant: small-caps;">Zurita</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Anales de Aragón</i>, (edición de Ángel <span style="font-variant: small-caps;">Canellas López</span>. Edición electrónica de
José Javier <span style="font-variant: small-caps;">Iso</span> (coord.), María
Isabel <span style="font-variant: small-caps;">Yagüe</span> y Pilar <span style="font-variant: small-caps;">Rivero</span>), Zaragoza 2003, vol. III, libro
VI, cap. XLV.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn9" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn9" style="mso-footnote-id: ftn9;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[9]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Brancaleone e Bernabò Doria infatti nel sottomettersi al sovrano oltre che
mantenere i loro possedimenti nel Logudoro miravano ad ampliarli nonché a
recuperare i castelli di Goceano e Monteacuto passati in mano arborense. Cfr.
Maria Eugenia <span style="font-variant: small-caps;">Cadeddu</span>, «I
privilegi reali nel Regno di Sardegna e Corsica all’epoca di Giacomo II e dell’Infante
Alfonso d’Aragona. Strategie politiche e militari», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Los cimentos del Estado en la Edad Media</i>, (a cura di Juan Antonio <span style="font-variant: small-caps;">Barrio Barrio</span>), Alicante 2004, p. 164.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn10" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn10" style="mso-footnote-id: ftn10;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[10]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A seguito di questa sommossa avvenuta a Sassari, Vinciguerra Doria venne fatto
giustiziare da Berenguer Carroç. Cfr. Angelo Aldo <span style="font-variant: small-caps;">Castellaccio</span>, «Politica, economia e società a Sassari nei
primi anni della dominazione aragonese» in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Aspetti
di storia italo – catalana</i>, Sassari 1983, p. 79.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn11" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn11" style="mso-footnote-id: ftn11;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[11]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Giovanni <span style="font-variant: small-caps;">Deriu</span>, «Fonti per la
storia della villa di Giave durante i sec. XII-XV», in Salvatore <span style="font-variant: small-caps;">Chessa</span> – Giovanni <span style="font-variant: small-caps;">Deriu</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ricerche su Giav</i>e, Cargeghe 2008, pag. 68 e segg. Cfr. Alberto <span style="font-variant: small-caps;">Della Marmora</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Itinerario dell’isola di Sardegna</i>, vol. III (ristampa edizione 1860
a cura di Maria Grazia <span style="font-variant: small-caps;">Longhi</span>),
Nuoro 1997, p. 15. Cfr. Sandro <span style="font-variant: small-caps;">Petrucci</span>,
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel Trecento …</i>, op.cit., p.
1013.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn12" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn12" style="mso-footnote-id: ftn12;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[12]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Sandro <span style="font-variant: small-caps;">Petrucci</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel Trecento …,</i> op.cit., p.
1155<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn13" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn13" style="mso-footnote-id: ftn13;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[13]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Sul clima di estrema insicurezza e pericolosità nelle campagne e nelle strade
del nord Sardegna negli anni precedenti l’episodio di “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Su aidu de turdu</i>” ed in particolare sulle incursioni che i doriani
facevano partendo dal castello di Roccaforte. Cfr. Angelo Aldo <span style="font-variant: small-caps;">Castellaccio</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Politica, economia e società a Sassari</i> ..., op.cit., pp. 75-99.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn14" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn14" style="mso-footnote-id: ftn14;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[14]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
In quell’anno la fortificazione doveva già essere stata realizzata o era in avanzata
fase di realizzazione in quanto il Cardona vi fece portare prigionieri
Berenguer de Cruïlles e Gombau de Ribelles perché coinvolti, assieme a Jaume de
Carroç, in atti di insubordinazione e oltraggio nei confronti del veguer di
Sassari, Ramon de Montpaò, per il quale venne istruito un processo a carico dello
stesso Carroç. Cfr. Maria Mercé <span style="font-variant: small-caps;">Costa</span>,
«Jaume Carròs i el Veguer de Sàsser», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Archivio
Storico Sardo</i>. n. XXXV (1986), p. 97. Sull’episodio vedasi anche Maria
Bonaria <span style="font-variant: small-caps;">Urban</span>, «L’istituto del
Veguer e l’ amministrazione della città di Cagliari. Alcune note preliminari» in
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">El món urbà a la Corona d’Aragó del 1137
als decrets de nova planta</i>, XVII Congrés d’Història de la Corona d’Aragó
(coord. per Salvador <span style="font-variant: small-caps;">Claramunt Rodríguez</span>)
vol. 3, Barcellona 2003, pag. 1042, n. 96. Il primo castellano o alcaide della
bastida fu Bort Ça-Cirera che, nominato dal governatore Ramon de Cardona, venne
successivamente riconfermato da Pietro IV alla carica di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">«alcaydi seu castellani castri sive loci de Sorra siti in insula
Sardinie»</i>. Cfr. Archivo de la Corona de Aragón, di seguito A.C.A., R.C.,
reg. 516, ff. 174v-175r. (1333 settembre 1, Lerida). Circa due mesi dopo al
Ça-Cirera subentrò Ferdinando de Ruffis vedasi A.C.A., R.C., reg. 516, ff.
221v-212r (1333 ottobre 27, Saragozza).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn15" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn15" style="mso-footnote-id: ftn15;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[15]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
«<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Supplicatum extitit nobis pro parte
nobilis Danyani de Auria quod cum nobilis Raimundus de Cardona, quondam gubernator
dicti regni, construxerit infra loca ipsius que habere asserit in insula
Sardinie quandam bastidam apud locum de Sorra, cuius occasione quinque ville
quas prefatus Danyanus asserit suas esse destructe existunt et que bastida est
nobis valde dampnosa dirui facere dignaremur eandem».</i> A.C.A., R.C., reg.
1006, f. 113v (1336 ottobre 15, Valenza). Cfr. Sandro <span style="font-variant: small-caps;">Petrucci</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel
Trecento …,</i> op.cit., p 1081. Nel documento non sono menzionate le ville
distrutte ma da altre fonti sappiamo che all’epoca Damiano Doria nella zona possedeva
le ville di Ardena, Ruda, Vanare, Siligo, Querquedo, Gonanor Mecdo, Gonanor
Manno, Gruta, Turalba e Saylo tutte site nel Meilogu. Cfr. Giuseppe <span style="font-variant: small-caps;">Meloni</span>, Insediamento umano nella
Sardegna settentrionale. Possedimenti dei Doria alla metà del XIV secolo, in La
Corona d’Aragona in Italia (secc.XIII-XVIII), Atti del XIV Congresso della
Corona d’Aragona, Sassari-Alghero, vol.II, tomo II, Sassari 1995, p. 578.<span style="background: yellow; mso-highlight: yellow;"> </span><o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn16" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn16" style="mso-footnote-id: ftn16;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[16]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.C., reg. 1007, f. 211v (1337 maggio 3, Saragozza).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn17" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn17" style="mso-footnote-id: ftn17;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[17]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.C., reg. f. 274v (1339 marzo 15, Valenza).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn18" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn18" style="mso-footnote-id: ftn18;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[18]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.C., reg. 1008, f. 55r-v (1338 gennaio 9, Gandia).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn19" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn19" style="mso-footnote-id: ftn19;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[19]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Lo storico in un suo volume riproduce una foto del 1951 nella quale sono ripresi
alcuni operai intenti a demolire quello che sembra un terrapieno o i resti di
una costruzione identificata come la bastida. Cfr. Francesco Cesare <span style="font-variant: small-caps;">Casula</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">La Sardegna aragonese</i>, vol. 1, Sassari 1990, fig. IX.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn20" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn20" style="mso-footnote-id: ftn20;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[20]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
In un primo momento era stata presa in considerazione l’idea di acquisire a
titolo oneroso il castello di Monteleone e la curatorìa di Nurcara ma
successivamente questa ipotesi venne accantonata optando per la confisca <i style="mso-bidi-font-style: normal;">tout court</i> di questi possedimenti
giudicata meno costosa. Cfr. Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>,
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Incastellamento in Sardegna. L’esempio di
Monteleone</i>, Raleigh (USA) 2013, pp. 60-64.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn21" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn21" style="mso-footnote-id: ftn21;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[21]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I Malaspina e la Sardegna ...,</i> op.cit.,
p. 312.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn22" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn22" style="mso-footnote-id: ftn22;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[22]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Giuseppe <span style="font-variant: small-caps;">Meloni</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il Parlamento di Pietro IV d’Aragona (1355)</i>,
collana: Acta Curiarum Regni Sardiniae, vol. 2, Firenze 1993, pp. 242-249.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn23" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn23" style="mso-footnote-id: ftn23;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[23]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Archivio di Stato di Cagliari, di seguito A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti
ed ordini, C1, c. 17r, (1347 marzo 25, Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn24" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn24" style="mso-footnote-id: ftn24;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[24]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Incastellamento in Sardegna</i> ... op.cit.,
p. 63.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn25" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn25" style="mso-footnote-id: ftn25;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[25]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 16r, (1347 aprile,
Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn26" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn26" style="mso-footnote-id: ftn26;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[26]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 16v, (1347 aprile,
Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn27" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn27" style="mso-footnote-id: ftn27;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[27]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 21r, (1347 maggio 25,
Sassari) e A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, cc. 21v-22r,
(1347 maggio 25, Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn28" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn28" style="mso-footnote-id: ftn28;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[28]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 30r-30v, (1347 giugno
26, Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn29" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn29" style="mso-footnote-id: ftn29;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[29]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 26r-26v, (1347 luglio
05, Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn30" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn30" style="mso-footnote-id: ftn30;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[30]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, cc. 28r-29r, (1347 luglio
10, Castello del Goceano, Burgos).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn31" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn31" style="mso-footnote-id: ftn31;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[31]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 29r, (1347 luglio 10,
Sassari). <o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn32" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn32" style="mso-footnote-id: ftn32;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[32]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Francesco <span style="font-variant: small-caps;">Loddo Canepa</span>, «Alcuni
nuovi documenti del secolo XIV sulla Sardegna aragonese», in AA.VV., <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Atti del VI Congresso Internazionale di
Studi Sardi (Cagliari 2-8 maggio 1955)</i>, vol. 1 - Storia, Cagliari 1962, pp.
279-281. Cfr. Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>, I
Malaspina e la Sardegna …, op.cit., p. 314, doc. 441.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn33" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn33" style="mso-footnote-id: ftn33;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[33]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 27v, (1347 luglio 21,
Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn34" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn34" style="mso-footnote-id: ftn34;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[34]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 30r, (1347 luglio 22,
Castello del Goceano, Burgos).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn35" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn35" style="mso-footnote-id: ftn35;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[35]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Jeronimo <span style="font-variant: small-caps;">Zurita</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Anales de d’Aragón …</i>, op.cit., vol. IV-
libro VIII, cap. XVI. cfr. Francesco <span style="font-variant: small-caps;">De
Vico</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Historia general de la Isla
y Reyno de Sardena</i> 5 parte, (ristampa edizione Barcellona 1639 a cura di
Francesco <span style="font-variant: small-caps;">Manconi</span>), Cagliari 2004,
p. 181.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn36" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoNormal" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn36" style="mso-footnote-id: ftn36;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[36]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></span></a><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;"> Angel <span style="font-variant: small-caps;">Canella López</span>, «Fuentes de Zurita:
documentos de la alacena del cronista, relativos a los años 1302-1478», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cuadernos de historia Jerónimo Zurita</i>,
n. 23-24, (1970-1971), pp. 278-279 e p. 331, doc. 6. Il quantitativo maggiore,
16 cavalli armati, venne messo a disposizione da Huguet de Cervelló; seguivano
poi 5 cavalli armati forniti da Gombau de Ribelles; e 4 cavalli armati forniti
da Jacme de Talarn e altrettanti da Romeu de Corbera; fornirono poi 3 cavalli
armati: Berengario Gonz Vicent, Dalmau d’ Avinyo, Rambau d’Ezlor (che essendo
malato inviò al proprio posto Jacme Torrella e Barcholomeu Rogaras); 2 cavalli
armati: Berenguer d’Erill, Bernard de Villardida, Bernat de Perpia, Bertran de
Canet fill d’en Ferran, Geraldo de Cleriana, Guillelmo d’Espuig, Ombert de Riu
de Foix, P. d’Ostalrich, Pedro de Ruffas; e 1 cavallo armato: Alfonso de Rando,
Bemat Guilera, Berenguer de Rajadell, Bernart Badia, Bernart Peres Puiadas,
Borc pa Corc, Francesch de Farnez, Garceran de Podios, Gerau de Adarro, Johan
de Ferreres, Ombert Zescorz, P. Baboc, Ramon de Pontons, Ramon de Timor, Ramon
Gari, Romeu de Cleriana. <o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn37" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn37" style="mso-footnote-id: ftn37;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[37]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 30v, (1347 agosto 02,
Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn38" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn38" style="mso-footnote-id: ftn38;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[38]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 31r, (1347 agosto 05,
Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn39" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn39" style="mso-footnote-id: ftn39;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[39]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 31r, (1347 agosto 07,
Sassari). Una sintesi dell’attività del Governatore in questi mesi del 1347 la
si trova anche in Francesco <span style="font-variant: small-caps;">Loddo Canepa</span>,
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Alcuni nuovi documenti del secolo XIV</i>
..., <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>op.cit., pp. 268-271.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn40" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn40" style="mso-footnote-id: ftn40;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[40]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Da alcuni documenti successivi tra i quali uno riportante un elenco di
feudatari infatti si apprende che i Doria avevano preso e distrutto la bastida
e ucciso il governatore; da questi documenti tuttavia non è ben chiaro se tale
distruzione sia avvenuta prima della battaglia di “Aidu de turdu” oppure successivamente.
A.C.A., R.C., reg. 1016, f. 51v (1347 agosto 28, Saragozza). Cfr. Sandro
PETRUCCI, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel Trecento …,</i>
op.cit., p. 1133. Molto probabilmente però i Doria avevano già distrutto la
fortificazione in quanto durante la fuga successiva alla battaglia il Cervelló
si diresse nella direzione esattamente opposta.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn41" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn41" style="mso-footnote-id: ftn41;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[41]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Maria Mercè <span style="font-variant: small-caps;">Costa</span>, «Oficials de la
Corona d’Aragò a Sardenya (segle XIV)», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Archivio
Storico Sardo</i>, vol. XXIX - anno 1964, Padova 1964, pp. 327-333. Cfr. Evandro
<span style="font-variant: small-caps;">Putzulu</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cervellón, Guglielmo de</i>, in Dizionario Biografico degli Italiani -
Volume 24 (1980).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn42" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn42" style="mso-footnote-id: ftn42;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[42]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Jeronimo <span style="font-variant: small-caps;">Zurita</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Anales de Aragón …</i>, op.cit., vol. IV-
libro VIII, cap. XVI.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn43" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn43" style="mso-footnote-id: ftn43;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[43]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Jeronimo <span style="font-variant: small-caps;">Zurita</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Anales de Aragón …, </i>op.cit., vol. IV- libro
VIII, cap. XVI. Una breve relazione dello scontro la si può trovare anche in
diversi documenti di cancelleria (dai quali sicuramente ha attinto lo Zurita) in
A.C.A., R.C., reg. 1016 fg. 48v-49r. Cfr. Manuel <span style="font-variant: small-caps;">Sánchez Martínez</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pagar
al rey en la Corona de Aragón durante el siglo XIV. Estudios sobre fiscalidad y
finanzas reales y urbanas</i>, Barcellona 2003, p. 123.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn44" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn44" style="mso-footnote-id: ftn44;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[44]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Meramente a titolo di esempio tra gli altri vedasi Vittorio <span style="font-variant: small-caps;">Angius</span>, in Dizionario geografico
storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna (a cura di
Goffredo <span style="font-variant: small-caps;">Casalis</span>), vol. II, Torino
1834, pp. 441-442; Cfr. Giuseppe <span style="font-variant: small-caps;">Meloni</span>,
«Il Periodo aragonese» in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">La Provincia di
Sassari: ambiente, storia, civiltà</i>, Sassari 1987, p. 106 e anche in
Giuseppe <span style="font-variant: small-caps;">Meloni</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il Parlamento di Pietro IV d’Aragona (1355)</i>,
collana: Acta Curiarum Regni Sardiniae, vol. 2, Firenze 1993, p. 41; Cfr.
Francesco <span style="font-variant: small-caps;">Floris</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Storia della Sardegna</i>, 1999, p. 250;
Cfr. Angelo Aldo <span style="font-variant: small-caps;">Castellaccio</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">L’amministrazione della giustizia nella
Sardegna aragonese</i>, Sassari 2003, p. 61; Cfr. Antonello <span style="font-variant: small-caps;">Mattone</span>, Mariano d’Arborea, in
Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 70 (2007); Cfr. Sandro <span style="font-variant: small-caps;">Petrucci</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel Trecento</i> ..., op.cit., p. 1148.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn45" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn45" style="mso-footnote-id: ftn45;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[45]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Francesco Cesare <span style="font-variant: small-caps;">Casula</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Profilo storico della Sardegna</i> ...,
op.cit., p. 27.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn46" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn46" style="mso-footnote-id: ftn46;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[46]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Emilio <span style="font-variant: small-caps;">Belli</span>, «La viabilità romana
nel Logudoro-Meilogu», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il nuraghe
S.Antine nel Logudoro-Meilogu</i> (a cura di A. <span style="font-variant: small-caps;">Moravetti</span>),
Sassari 1988, pp. 335-337.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn47" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn47" style="mso-footnote-id: ftn47;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[47]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Giovanni <span style="font-variant: small-caps;">Deriu</span> – Salvatore <span style="font-variant: small-caps;">Chessa</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Meilogu</i> - tomo II, Cargeghe 2014, pp. 133-135.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn48" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn48" style="mso-footnote-id: ftn48;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[48]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Maria Mercè <span style="font-variant: small-caps;">Costa i Paretas</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Oficials de la Corona d’Aragó …</i>,
op.cit., p. 333. Cfr. anche <span style="font-variant: small-caps;">Proto Arca
Sardo</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">De bello et interitu
marchionis Oristanei</i> (a cura di Maria Teresa <span style="font-variant: small-caps;">Laneri</span>), Monastir 2003, p. LII e 12, il quale però confonde
i figli di Guglielmo con i nipoti del Cervelló.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn49" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn49" style="mso-footnote-id: ftn49;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[49]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Jeronimo <span style="font-variant: small-caps;">Zurita</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Anales de Aragón …, </i>op.cit., vol. IV-
libro VIII, cap. XVI.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn50" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn50" style="mso-footnote-id: ftn50;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[50]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Manuel <span style="font-variant: small-caps;">Sánchez Martínez</span>, «Despues
de Aidu de Turdu (1347): las repercusiones de los sucesos de Cerdena en el
patrimonio real», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Comunicación del XIV
Congresso di Storia della Corona d’Aragona [Sassari-Alghero, 1990]</i>,
Cagliari 1995, Vol. II. p. 803 riproposto e ampliato in Manuel <span style="font-variant: small-caps;">Sánchez Martínez</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pagar al rey en la Corona de Arag</i>ón ..., op.cit.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn51" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn51" style="mso-footnote-id: ftn51;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[51]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Jeronimo <span style="font-variant: small-caps;">Zurita</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Anales de Aragón …,</i> op.cit., vol. IV-
libro VIII, cap. XVI.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn52" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn52" style="mso-footnote-id: ftn52;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[52]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I Malaspina e la Sardegna …,</i> op.cit., pp.
314-315.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn53" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn53" style="mso-footnote-id: ftn53;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[53]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Maria Mercè <span style="font-variant: small-caps;">Costa i Paretas</span>, «El
noble Jaume d’ Aragó, fill bastard de Jaume II», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Estudis d’història medieval</i>, vol. 1, Barcellona 1969, p. 12.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn54" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn54" style="mso-footnote-id: ftn54;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[54]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Sandro <span style="font-variant: small-caps;">Petrucci</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel Trecento …,</i> op.cit., pp.
1155-1156.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn55" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn55" style="mso-footnote-id: ftn55;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[55]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Francesco <span style="font-variant: small-caps;">De Vico</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Historia general …,</i> op.cit., p. 183.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn56" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn56" style="mso-footnote-id: ftn56;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[56]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Gombau de Ribelles infatti assieme a Pere Martì de Sarassa, Matteu de Montpalau
e Francesc Carròs e altri era rimasto convolto nell’omicidio di alcuni sardi
nella villa di Arilis ed in quella di Samassay; per accertare le responsabilità
dell’accaduto il veguer di Cagliari, Bertran de Castellet, nel 1346 inviò in
questi villaggi alcuni funzionari ed esperti in diritto. Cfr. Sandro <span style="font-variant: small-caps;">Petrucci</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel Trecento …,</i> op.cit., pp. 706, 1087 e 1136<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn57" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn57" style="mso-footnote-id: ftn57;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[57]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Jeronimo <span style="font-variant: small-caps;">Zurita</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Anales de Aragón …, </i>op.cit., vol. IV-
libro VIII, cap. XVI.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn58" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn58" style="mso-footnote-id: ftn58;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[58]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.S.C., Antico Archivio Regio, Editti ed ordini, C1, c. 32v, (1347 settembre 12,
Sassari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn59" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn59" style="mso-footnote-id: ftn59;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[59]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Isabel <span style="font-variant: small-caps;">Companys i Farrerons</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cataleg de la Collecciò de Pergamins de l’Ajuntament
de Terragona dipositats a l’Arxiu Historic de Terragona,</i> Tarragona 2009, p.
115.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn60" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn60" style="mso-footnote-id: ftn60;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[60]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Sandro <span style="font-variant: small-caps;">Petrucci</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel Trecento …,</i> op.cit., p.
1222.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn61" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn61" style="mso-footnote-id: ftn61;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[61]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.C., reg. 1017, f. 150r (1348, aprile 11). Cfr. Sandro <span style="font-variant: small-caps;">Petrucci</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cagliari nel Trecento …,</i> op.cit., pp. 1148-1149. Cfr. Katrine <span style="font-variant: small-caps;">Melis</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I castelli litoranei del giudicato di Gallura, riflessioni sulla
territorialità</i>, Scuola di Dottorato, Università degli Studi di Sassari,
Scienze dei sistemi culturali, Storia degli stati medioevali mediterranei,
Dipartimento di Storia, Ciclo XXII, Sassari 2009-2010, pp. 191-192.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn62" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn62" style="mso-footnote-id: ftn62;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[62]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Il Governatore infatti concesse a Mariano la curatorìa di Monteleone in cambio
della conquista di Alghero e delle altre terre doriane ma la concessione non
concretizzò per mancanza dell’autorizzazione regia. Cfr. Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Incastellamento in Sardegna ...</i>, op.cit., p. 64.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn63" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn63" style="mso-footnote-id: ftn63;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[63]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Alessandro <span style="font-variant: small-caps;">Soddu</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">I Malaspina e la Sardegna …,</i> op.cit., p.
318 e ss. doc. 449- 452-453-454-455-456-461.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn64" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn64" style="mso-footnote-id: ftn64;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[64]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Manuel <span style="font-variant: small-caps;">Sánchez Martínez</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Despues de Aidu de Turdu</i> ..., op.cit..<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn65" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn65" style="mso-footnote-id: ftn65;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[65]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Ivi, p. 790.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn66" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn66" style="mso-footnote-id: ftn66;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[66]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Ivi, p. 804.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn67" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn67" style="mso-footnote-id: ftn67;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[67]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Ivi, p. 791.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn68" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn68" style="mso-footnote-id: ftn68;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[68]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Ibid., op. cit., pp. 793-794.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn69" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn69" style="mso-footnote-id: ftn69;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[69]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Manuel <span style="font-variant: small-caps;">Sánchez Martínez</span>, «Una aproximación
a la estructura del dominio real en Cataluña a mediados del siglo XV: el
"capbreu o memorial de les rendes e drets reyals" de 1440-1444», <i style="mso-bidi-font-style: normal;">in Estudios sobre renta, fiscalidad y
finanzas en la Cataluña bajomedieval</i>, Volume 27 di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Anuario de estudios medievales</i>: Anejo, anno 1993, p. 398<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn70" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn70" style="mso-footnote-id: ftn70;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[70]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.P., M.R., reg. 2076, Cfr. Fabrizio <span style="font-variant: small-caps;">Alias</span>,
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Rendita e fiscalità nel Regno di Sardegna
(prima metà del Trecento), </i>Tesi di Dottorato, Università degli Studi di
Sassari, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Teorie e Ricerche dei
Sistemi Culturali, Dottorato di Ricerca in Antropologia, Storia Medioevale,
Filologia e Letterature del Mediterraneo Occidentale in Relazione alla
Sardegna. Ciclo XXI, Sassari 2008-2009, p. 191.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn71" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn71" style="mso-footnote-id: ftn71;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[71]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Ivi, p. 104-106.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn72" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn72" style="mso-footnote-id: ftn72;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[72]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Pasquale <span style="font-variant: small-caps;">Tola</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Historiae patriae monumenta - tomo X: Codex
diplomaticus Sardiniae</i>, tomo I, Torino 1861, doc. XXXII, pp. 677 e ss.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn73" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn73" style="mso-footnote-id: ftn73;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[73]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Manuel <span style="font-variant: small-caps;">Sánchez Martínez</span>, «La
convocatoria del usatge Princeps namque en 1368 y sus repercusiones en la
ciudad de Barcelona», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Barcelona quaderns
d’història</i> , N. 4 (2001), pp. 79-107. Cfr. Maria Teresa<span style="font-variant: small-caps;"> Ferrer i Mallol</span>, «La organizaciòn
militar en Cataluña en la Edad Media», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Revista
de Historia Militar</i>, anno XLV, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Conquistar
y defender. Los recursos militares en la Edad Media Hispanica</i>, n. extra
2001, Madrid 2001, pp. 159-160.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn74" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn74" style="mso-footnote-id: ftn74;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[74]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Manuel <span style="font-variant: small-caps;">Sánchez Martínez</span>, «Fiscalidad
pontificia y finanzas reales en Cataluna a mediados del s. XIV: Las decimas de
1349, 1351 y 1354», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Estudis
castellonencs</i> n. 6 1994-1995, pp. 1277-1296 riproposto anche in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pagar al rey en la Corona de Aragón durante
el siglo XIV: estudios sobre fiscalidad y finanzas reales y urbanas</i>,
Barcellona 2003.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn75" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn75" style="mso-footnote-id: ftn75;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[75]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.C., reg. 1062 fg. 125r-126v. cfr. Amada <span style="font-variant: small-caps;">Lopez de Meneses</span>, «Documentos acerca la peste negra en lo dominios
de la Corona de Aragon», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Estudios de
Edad Media de la Corona de Aragon</i>, n. VI, Saragozza 1956, doc. 42 p. 326.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn76" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn76" style="mso-footnote-id: ftn76;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[76]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Manuel <span style="font-variant: small-caps;">Sánchez Martínez</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Fiscalidad pontificia y finanzas reales ...,</i>
op.cit. pp. 1283-1285.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn77" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn77" style="mso-footnote-id: ftn77;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[77]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.P., M.R., reg. 1777 e 1778, registro di Jaime Santcliment e Berenguer
Despapiol.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn78" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn78" style="mso-footnote-id: ftn78;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[78]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.P., M.R., reg. 1779 I/II, registro di Guillermo e Jaime de Soler.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn79" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn79" style="mso-footnote-id: ftn79;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[79]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.P., M.R., reg. 1780, registro di Romeu e Guillem Sescomes.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn80" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn80" style="mso-footnote-id: ftn80;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[80]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.P., M.R., reg. 1781, registro di Bernardo Candela e Gisperto Alberich.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn81" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn81" style="mso-footnote-id: ftn81;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[81]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.P., M.R., reg. 1782, registro di Berenguer de Llers e Berenguer
Despujol.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn82" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn82" style="mso-footnote-id: ftn82;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[82]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
A.C.A., R.P., M.R., reg. 2100. Si tratta di un quinterno privo di data posto in
fondo al reg. 2100 riportante il rendiconto di Pere Veguer, amministratore
regio del Capo di Logudoro. Su questo documento da ultimo cfr. Antonio FORCI,
«Le decime papali nella Diocesi di Suelli da una fonte inedita del sec. XIV»,
in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Studi Ogliastrini</i>, n. 12,
Dolianova 2015, pp. 91-100 nonché alcuni accenni nel suo contributo sulle <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Rationes decimarum</i> in questa rivista.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn83" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn83" style="mso-footnote-id: ftn83;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[83]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Archivio di Stato di Pisa, di seguito A.S.Pi, Diplomatico, Roncioni, pergg.
RON01092 (1350 dicembre 24, Cagliari ) e RON01089 (1351 marzo 10, Cagliari).<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn84" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn84" style="mso-footnote-id: ftn84;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[84]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Pietro <span style="font-variant: small-caps;">Martini</span>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Storia Ecclesiastica di Sardegna</i>, vol.
II, Cagliari 1840, p. 176. Cfr. Silvia <span style="font-variant: small-caps;">Seruis</span>,
«Le pergamene relative alla Sardegna nel Diplomatico Roncioni dell’Archivio di
Stato di Pisa», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Archivio Storico Sardo</i>,
vol. XXXXIV, Cagliari 2005, p. 62 nonché doc. LIX p. 232, doc. LX p. 234 e doc.
LXI p. 235. Non rientrando forse nell’ambito del loro studio entrambi gli
autori però non collegano questi pagamenti al documento “Taxationis
benefficiorum Regni Sardiniae” in argomento. <o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn85" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn85" style="mso-footnote-id: ftn85;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[85]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Per una breve sintesi dell’attività del Manca quale <i style="mso-bidi-font-style: normal;">conductor</i> dell’Opera di Santa Maria di Pisa a Cagliari cfr. Bianca <span style="font-variant: small-caps;">Fadda</span>, «Nuovi documenti sulla presenza
dell’Opera di Santa Maria di Pisa a Cagliari in epoca catalano-aragonese», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">RiMe. Rivista dell’Istituto di Storia
dell’Europa Mediterranea</i>, n. 4, giugno 2010, Cagliari 2010, pag. 138-139.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div id="ftn86" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="line-height: 12pt; margin: 0cm 0cm 0pt; mso-line-height-rule: exactly; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<a href="file:///C:/Users/Sergio.Sailis/Documents/INSULA%20NOA/Insula%20Noa%2001%202020/insula%2001%20def/2020%2001%20010%20Sailis.docx" name="_ftn86" style="mso-footnote-id: ftn86;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><span style="color: blue;">[86]</span></span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;">
Manuel <span style="font-variant: small-caps;">Sánchez Martínez</span>,
«Fiscalidad pontificia y finanzas reales en Cataluna a mediados del s. XIV: Las
decimas de 1349, 1351 y 1354», in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Estudis
castellonencs,</i> n. 6 1994-1995, p. 1284.<o:p></o:p></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-59826320128608231022020-07-24T11:09:00.003+02:002020-07-29T14:48:23.428+02:00Rivista Insula Noa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<strong><span style="color: red;">Rivista Insula Noa</span></strong></div>
<div style="text-align: center;">
<strong></strong> </div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPzvJClkxg8W4L7VLiSBhmj3p4pVjNq33rW2xFPmyDC_K1ce1ZNrJdqdFaJ6YCVAo0nK31qTJHbiky4gkh1vFnT4bv9nKSqwxWe_iZgGeFi55M0za40IAGaRc8_kGNWl62_-84uTeqLKfn/s1600/InsulaNoa+n.01-2020+copertina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1132" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPzvJClkxg8W4L7VLiSBhmj3p4pVjNq33rW2xFPmyDC_K1ce1ZNrJdqdFaJ6YCVAo0nK31qTJHbiky4gkh1vFnT4bv9nKSqwxWe_iZgGeFi55M0za40IAGaRc8_kGNWl62_-84uTeqLKfn/s400/InsulaNoa+n.01-2020+copertina.jpg" width="282" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Vede finalmente la luce il numero d'esordio della rivista <em><strong>Insula Noa</strong></em> scaricabile gratuitamente in formato pdf dal sito <a href="https://www.academia.edu/43701184/Insula_Noa_n._01_2020">https://www.academia.edu/43701184/Insula_Noa_n._01_2020</a> oppure sfogliabile direttamente online dal sito <a href="https://online.fliphtml5.com/vgrsi/tmef/?1595517866952&fbclid=IwAR2OW4w4wXDiyTCv4yvia3kC7WyjH8ps3BhDQCDgW9O1IQf0EXnwIGL9R04#p=1">InsulaNoa num. 01/2020</a><br />
<a href="https://drive.google.com/file/d/1EgZSa-0gL34JLyVxgGd6aE9RO4N7svJB/view?usp=sharing">https://drive.google.com/file/d/1EgZSa-0gL34JLyVxgGd6aE9RO4N7svJB/view?usp=sharing</a><br />
</div>
<br />
<br />
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-69075308437664242742019-12-04T11:17:00.003+01:002019-12-04T11:17:44.136+01:00Similitudini<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYMhwIN24zCw7wDt8mp0_oZFGllkgvNvhWTQu_vVcI_wiQ57KlNTdUtX8EGo2hRTN3xqfIYJOt5qKB-39ozGMwsSCyTFIY4yMbvU933COL4Kpn5x3pRWBDdcNnKTpLclPUbB1KUMKr0Hgf/s1600/pozzo+funtana+simaxis.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="1321" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYMhwIN24zCw7wDt8mp0_oZFGllkgvNvhWTQu_vVcI_wiQ57KlNTdUtX8EGo2hRTN3xqfIYJOt5qKB-39ozGMwsSCyTFIY4yMbvU933COL4Kpn5x3pRWBDdcNnKTpLclPUbB1KUMKr0Hgf/s640/pozzo+funtana+simaxis.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx5Byy9fr9NSbO4YWPKy2EEJiZAW4e9gF2A37OjKK2lmSJn1OL652ya3HrsZ4Wg76FrKl02DEdgIU4tFpYlzXfWemcY6rsWH2v1-wGERvPfzxuX156cOcwzRcpUHvgn20lfs7WczaMvc7A/s1600/pozzo+pixina+molentis.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="507" data-original-width="1328" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx5Byy9fr9NSbO4YWPKy2EEJiZAW4e9gF2A37OjKK2lmSJn1OL652ya3HrsZ4Wg76FrKl02DEdgIU4tFpYlzXfWemcY6rsWH2v1-wGERvPfzxuX156cOcwzRcpUHvgn20lfs7WczaMvc7A/s640/pozzo+pixina+molentis.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Questi due pozzi distano tra di loro 4,5 km in linea d'aria. Il primo è localizzato nei pressi dei ruderi della chiesa di N.S. Itria dove nel periodo medievale era localizzato il villaggio di Arcu in comune di Selegas. Il secondo invece è situato in località Pixina Mobentis in comune di Guasila poco distante dal villaggio medievale di Turri. Colpisce la similitudine delle due ghiere. Entrambe realizzare con un monoblocco sembrano fatti dalle stesse maestranze.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<br /></div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-13694351807810134802019-07-14T17:31:00.002+02:002019-09-12T12:01:21.073+02:001409 prime notizie vittoria Sanluri<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>“A 14 de Juliol 1409,
vingue avís al Rey D.n Martí en Barcelona, de la Victoria del Rey
de Cicilia en la gran Batalla de S.t Lurí contra Sarts, hont moriren
6536, Sarts, com se nota â 29 de Agost, en la qual jornada la Ciutat
de Barcelona serví al Rey ab armada de tres naus, y tres galeras de
la Ciutat, Capita Joan Desvalls Conseller ters, dita jornada de S.t
Lurí fou al derrer de Juny, lo Camp del Sarts, ô son Exercit era de
mes de 22000 homens, y lo del Rey D.n Martí, no era sino de 8000,
entre los de cavall, y de peu, en la qual Batalla era en persona lo
mateix Rey, y feu grans proesas, heu tret de un llibre privat
antich."</i></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Rúbriques de Bruniquer</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGfa3jqpJIgMgazsxThUonpwrK0EZQAsFsOb3gCpyLpZjgR-7OkUMVgAKkXJVLZB13NuKUKsH-2AVx66bTW1TJCt5D8L32fyog9h6_tN7jBe_siu0yHfiI1G8gxkP9x2pSl7_TqlhQ7Eyi/s1600/1409+07+notizia+vittoria+sanluri.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="449" data-original-width="1166" height="123" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGfa3jqpJIgMgazsxThUonpwrK0EZQAsFsOb3gCpyLpZjgR-7OkUMVgAKkXJVLZB13NuKUKsH-2AVx66bTW1TJCt5D8L32fyog9h6_tN7jBe_siu0yHfiI1G8gxkP9x2pSl7_TqlhQ7Eyi/s320/1409+07+notizia+vittoria+sanluri.JPG" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Dopo oltre due settimane dallo scontro di Sanluri finalmente a corte arrivano le notizie sulla vittoria riportata da Martino il Giovane sul visconte di Narbona e sopratutto sui sardi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Lo stesso giorno il sovrano aragonese si precipita a darne conto ai sovrani europei.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
S.S.</div>
<br /></div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-86357702712859678702018-11-21T12:07:00.000+01:002018-11-22T15:08:48.664+01:00convegno San Giorgio Vescovo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";"><strong><span style="color: red;"><span style="font-size: large;">Il medioevo trexentese e sardo non può prescindere da una delle sue figure
più rappresentative: San Giorgio di Suelli.<o:p></o:p></span></span></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="color: red; font-size: large;">
<span style="font-family: "calibri";"><strong><span style="color: red; font-size: large;">Se ne parla sabato 1 dicembre 2018 alle ore 15,45 presso la
Chiesa del Carmine a Suelli.</span></strong></span></span></strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ9O2IGXObnNVx1WcIPvhpD8ejNLQgtP4jZQKsJ956iRgYi_sEtsb6LgxvH0s2virXDK3811oEra8tQu8cVAjUKYr14heT8rbLhFC0AQdPDr3pt_o8lib0hmTLgqFRxFBrvkcI10TsjuvA/s1600/IMG-20181119-WA0001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="761" data-original-width="1600" height="304" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ9O2IGXObnNVx1WcIPvhpD8ejNLQgtP4jZQKsJ956iRgYi_sEtsb6LgxvH0s2virXDK3811oEra8tQu8cVAjUKYr14heT8rbLhFC0AQdPDr3pt_o8lib0hmTLgqFRxFBrvkcI10TsjuvA/s640/IMG-20181119-WA0001.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: "calibri";"><strong><span style="color: red;"><o:p></o:p></span></strong></span> </div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-71412627499986860652018-09-11T09:22:00.000+02:002018-09-11T09:23:43.644+02:00Trexenta cara<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: #cc0000; font-size: large;"><strong>Trexenta cara</strong></span> <br />
di Fabio Strinati<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Pubblichiamo un breve testo poetico dedicato alla Trexenta gentilmente inviatoci da Fabio Strinati, di origini trexentesi ma residente nella penisola, il quale non ha certo dimenticato i suoi legami con la nostra terra.</div>
<br />
<br />
<div align="JUSTIFY" dir="LTR">
<em>Lineamenti delicati, forme</em></div>
<em></em><br />
<em>mescolate con l’anima del campo</em><br />
<em></em><br />
<em>e in un granaio segreti e silenzi</em><br />
<em></em><br />
<em>di quel fertile ricordo</em><br />
<em></em><br />
<em>che la Trexenta mai muore e nell’aria,</em><br />
<em></em><br />
<em>tutto si espande e s’impregna</em><br />
<em></em><br />
<em>del profumo al bosco o di colline chiare</em><br />
<em></em><br />
<em>che sembrano colori di creature.</em><br />
<em></em><br />
<em>La musica tra i fili del vento,</em><br />
<em></em><br />
<em>le note antiche che risuonano</em><br />
<em></em><br />
<em>la storia in una delicatezza </em><br />
<em></em><br />
<em>che permane e che oscilla</em><br />
<em></em><br />
<em>tra le vigne intatte e quei frutteti dolci</em><br />
<em></em><br />
<em>sotto un sole d’incantesimo,</em><br />
<em></em><br />
<em>il ricordo del momento in un lampo di decoro,</em><br />
<em></em><br />
<em>e di una grandiosa foto negli occhi</em><br />
<em></em><br />
<em>intrisi di luci accese oltre il confinario,</em><br />
<em></em><br />
<em>Santa Vittoria quel santuario eterno</em><br />
<em></em><br />
<em>dai trasalimenti estesi e sconfinati</em><br />
<em></em><br />
<em>oltre quel florido pianoro.</em><br />
<br />
<br />
<b></b><br />
<div align="JUSTIFY" dir="LTR">
<b><em>FABIO STRINATI</em></b><br />
<strong><em></em></strong><br />
<strong><em></em></strong><br />
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-22577740098648588892018-08-09T11:57:00.000+02:002018-08-09T12:00:05.586+02:00Suelli<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="_Toc292809941"><span style="color: #cc0000; font-family: "arial"; font-size: large;"><strong>Suelli</strong></span></a><a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/trexenta%20ANGIUS%20CASALIS.doc#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 16pt;"><strong>[1]</strong></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p><br />
<span style="background-color: transparent; color: #444444; display: inline; float: none; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Immagini della Trexenta ottocentesca: Suelli</span><br />
<o:p> </o:p><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
SUELLI, villaggio della Sardegna nella divisione e provincia di Cagliari,
compreso nel mandamento di Senorbì, sotto la giurisdizione del tribunale di
prima cognizione stabilito nella capitale e già parte della curatoria di
Trecenta appartenente al regno cagliaritano. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La sua posizione geografica è nella latitudine 39.° 34.' 10." e nella
longitudine orientale dal meridiano di Cagliari, 0.° 1.' 20.". <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu6IDk9LiGdWbX38r-MmpFb3rVyWWxLa7zcCS_x7ZpIBkvD-lXWZSR_XiV2OO1rr9YC0OiqOityU7u1N6UTEjsdvnrupx4X8Mv266hkssgmH3jY_aaN_xLj-rZCZ-eOhXQTqQl3ZWyQj4g/s1600/XX.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="990" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu6IDk9LiGdWbX38r-MmpFb3rVyWWxLa7zcCS_x7ZpIBkvD-lXWZSR_XiV2OO1rr9YC0OiqOityU7u1N6UTEjsdvnrupx4X8Mv266hkssgmH3jY_aaN_xLj-rZCZ-eOhXQTqQl3ZWyQj4g/s400/XX.jpg" width="247" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Siede nel piano della Trecenta, dove esso comincia a chinarsi verso la valle
a levante, e tiene a settentrione le eminenze di Seùni, a levante quelle di
Sìsini e di s. Basilio, sì che da queste parti non soffre la libera influenza
de’ venti, come al ponente e al mezzodì. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il suolo è piuttosto secco e ben di rado ingombro dalla nebbia, come è raro
che nell’inverno lo sia dalla neve. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’aria in certi tempi non è salubre, perchè infetta dai miasmi delle vicine
terre paludose a ponente e a libeccio. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Territorio</i>. La sua superficie si può computare di miglie quadrate 3
1/2 quasi tutta piana fuori dove contermina con Seuni, nella qual parte sono
de’ rialti. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Trovansi pochi tratti della medesima che si lasciano incolti, il rimanente
si coltiva tutti gli anni od alternativamente. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Manca il bosco ceduo e solo si hanno delle macchie, sì che si patisce
scarsezza di combustibile e bisogna spendere per averlo dalle regioni montuose
del levante. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il selvaggiume consiste nelle sole lepri. Tra gli uccelli sono a notare le
pernici, ma piuttosto rare, e le altre specie che ricercano i cacciatori. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le fonti sono pochissime; la più notevole è quella che dicono Sa mitza de s.
Giorgi alla parte di settentrione. L’acqua è buona simile all’acqua delle fonti
di Seuni, ed è perenne, perchè nè anche in tempi di siccità è venuta mai meno. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Uno de’ rivoli, che abbiamo già notato nell’articolo di Seuni, quello che ha
le sorgenti a levante di questo paese a poco meno di un miglio, scorre a un
miglio anche a levante di Suelli e divide questo territorio da quello di
Seurgus. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Popolazione</i>. Nel citato censimento del 1846 si notarono in Suelli
anime 990, distribuite in famiglie 227 e in case 201. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le diverse età in uno ed altro sesso avevano i seguenti numeri, onde si
componeva quel totale. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto gli anni 5 mas. 56, fem. 51; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto i 10 mas. 61, fem. 53; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto i 20 mas. 96, fem. 100; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto i 30 mas. 80, fem. 72; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto i 40 mas. 60, fem. 86; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto i 50 mas. 77, fem. 66; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto i 60 mas. 42, fem. 31; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto i 70 mas. 17, fem. 22; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto gli 80 mas. 7, fem. 8; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sotto i 90 mas. 3, fem. 1; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->sopra i 100 mas. 1. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Distinguevansi poi secondo le condizioni domestiche, <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->il totale de’ mas. 500 in scapoli 303,
ammogliati 177, vedovi 20; <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 36pt; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->il totale delle fem. 490 in zitelle 261,
maritate 179, vedove 50. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I numeri del movimento della popolazione sono nascite 35, morti 17,
matrimoni 5. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I suellesi sono generalmente laboriosi e spiegano certa industria. Non pochi
però vivono in qualche agiatezza. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le proprietà non sono però molto divise, possedendo alcuni molte terre,
altri nessuna. Ma questi che ne mancano locano la loro opera a’ proprietari
maggiori e così ottengono la sussistenza per se e per la famiglia. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La professione principale è l’agricoltura; le altre sono la pastorizia, i
mestieri, il negozio, il trasporto de’ generi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le donne lavorano il lino e fanno delle tele di semplice tessitura ed
operate. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La scuola elementare suole avere inscritti da 20 a 30 fanciulli; ma non si
frequenta che dalla metà e con pochissimo profitto. In tutto il paese non più
di 15 sanno leggere e scrivere. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Agricoltura</i>. I terreni di Suelli sono di tanta fertilità quanto i più
riputati in questa regione di Trecenta, che ha i primi vanti di fecondità
nell’isola. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La quantità ordinaria che si semina è di starelli 1400 di grano, 250 d’orzo,
450 di fave, 90 di legumi, 70 di lino. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La fruttificazione, se non sono disfavorevoli le condizioni della
meteorologia, rende per comune il 15 e più del grano, altrettanto dell’orzo e
delle fave. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’orticoltura occupa piccoli tratti di terreno, lavorandosi quanto basta per
il bisogno delle famiglie proprietarie e per poche altre. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La vigna contienesi in circa 200 giornate ed ha molte varietà di uve. La
vendemmia è abbondante, ma i vini non sono di particolar bontà, si consuma
tutto nel paese. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I fruttiferi delle diverse specie comuni, che sono nel vigneto, non
sorpassano forse i 3000 ceppi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Fra essi sono alcune centinaja di olivi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le terre chiuse, oltre le vignate, avranno in superficie circa 600 giornate.
In esse si semina alternatamene e si introduce a pastura il bestiame manso. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Pastorizia</i>. Il bestiame di servigio comprende buoi 400, cavalli 60,
giumenti 200. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il numero de’ majali che si allevano non oltrepassa i 100. Il pollame è
copiosissimo. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il bestiame rude numera vacche 120, cavalle 80, pecore 2550, porci 300. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’apicultura avrà bugni 350. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Commercio</i>. Trovandosi Suelli nella via orientale è in situazione
ottima per il commercio, per la facilità del trasporto a Cagliari. Ma non si è
ancora dimesso l’uso de’ carri sardi, troppo lenti nel movimento e capevoli di
molto meno che porti un carrettone tratto da uno o più cavalli. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il guadagno, che i suellesi ottengono da’ loro prodotti agrari sorpasserà di
poco le lire 100 mila. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Religione</i>. Questo paese è ora compreso nella giurisdizione dell’arcivescovo
di Cagliari. Dopo di essere stato separato da quella Diocesi e fatto capo-luogo
di diocesi, come residenza del vescovo delle Barbagie. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La cura delle anime è commessa a un prete, che ha il titolo di provicario ed
è assistito da due altri sacerdoti. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il titolare della parrocchiale è s. Pietro apostolo, il patrono s. Giorgio
di Cagliari, vescovo delle Barbagie, che primo pose la residenza in questo
luogo. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La costruzione della chiesa è antichissima e rimonta forse alla stessa età
di s. Georgio, e probabilmente fu fatta erigere dallo stesso Santo per
stabilirvi la sua cattedra. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Contiguo alla medesima dalla parte del vangelo è il santuario denominato
dallo stesso Santo vescovo, dove credesi per antica tradizione che sia sepolto
il corpo del medesimo. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo santuario è adorno d’una suntuosa tappezzeria con ricami d’oro ed
argento, e adorno di dieci lampade d’argento. Sopra l’altare di marmi ben
lavorati ammirasi la scultura del simulacro del Santo, e si venera con
singolare religione da’ fedeli. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Noto qui che se la chiesa si fosse eretta alcun tempo dopo la morte del
Santo, che subito ottenne dalla spontanea venerazione de’ popoli il culto de’
Santi, il santuario sarebbe stato compreso nella medesima. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
In onore del Santo si festeggia solennemente due volte all’anno, la prima
volta addì 24 aprile, la seconda nel secondo giorno di Pentecoste. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa seconda solennità è onorata da gran numero di forestieri, molti de’
quali vengono per divozione, altri per divertirsi. Nel vespro si ha lo
spettacolo della corsa de’ barberi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Manca il camposanto e si seppelliscono i cadaveri nell’antico cimiterio
attiguo alla stessa parrocchia. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella campagna, alla distanza di cinque minuti verso l’austro, trovasi una
chiesetta dedicata alla Vergine Assunta, dove si fanno solenni offici nel
proprio giorno. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Antichità</i>. Restano ancora in questo territorio, sebbene in parte
disfatti, i seguenti nuraghi: il nur. Pisculu, che sta sui limiti di Seuni; il
nur. Mannu, che trovasi su quelli di Senorbì; il nur. Bia, il nur. Frocaus, il
nur. Bega, il nur. Luas, il nur. Scorjau, il nur. Ruina-Coa e il nur.
Planu-Siara.<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Feudo. Era questo paese compreso nel feudo dell’arcivescovo di Cagliari. La
baronia denominata di Suelli e di s. Pantaleo. I diritti che si pagavano erano
tenuissimi. La curia risiedeva in s. Pantaleo. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Memorie storiche. Torquitore o Torgodorio I giudice di Cagliari essendo
stato per l’intercessione di s. Georgio liberato da una gravissima infermità
volle attestargli la sua gratitudine con la donazione della terra demaniale di
Suelli e Simieri, compresi i servi, le ancelle, le bestie, e tutta la
masserizia. Questa donazione fu fatta nello scadere del secolo XI. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo questa donazione il vescovo Georgio pose la sua residenza in questo
luogo, e la continuarono i suoi successori; per interesse dello stato, perchè
fossero vicini al principe a consigliarlo nelle occorrenze, così come vediamo
nel vescovo di Foro-trajano, che per lo stesso fine pose la sua residenza fuori
della diocesi, a pochi passi da Oristano, residenza dell’arcivescovo di
Arborea. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Vescovi di Suelli o della Barbagia. Se pare certo che s. Georgio abbia il
primo stabilita in Suelli la sede vescovile, non è certo che esso sia stato il
primo vescovo della Barbagia, anzi è molto verisimile che abbia avuto moltissimi
predecessori sino al primo vescovo che fu dato ai popoli barbaricini dopo la
conversione de’ medesimi alla fede cristiana. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Se in altre provincie della Sardegna mentre dominavano i Saraceni sia stata
interrotta la successione de’ vescovi, nol fu certamente nella Barbagia, i cui
abitatori ritennero la libertà nella schiavitù comune, come l’aveano ritenuta
contro gli assalti de’ cartaginesi, de’ romani e di barbari che esercitarono
imperio sull’Isola. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il vescovo delle Barbagie che ebbe il nome di Barbariense prese quello di
Suellense dopo la traslazione della sede in Suelli. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I successori di s. Georgio, de’ quali rimane memoria nelle antiche scritture
sono così riferiti dal Martini nella sua storia ecclesiastica di Sardegna: <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Giovanni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>morto nel<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>1112. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Pietro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>id.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>1163.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Paolo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>id.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>?<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Torgodorio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>id.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>1215.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Cherchi o Sergio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>id.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>1225.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Guglielmo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>id.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>1355.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Giacomo di Maltic<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>id.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>1380.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Benedetto dell’ordine Agostin. id. 1387. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Gerardo id. 1419. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sotto il pontificato di Martino V ed al tempo del-l’arcivescovo cagliaritano
Giovanni Fabri, che fu istituito nel 1423, la chiesa Suellense o Barbariense
veniva unita alla Caralense, di cui era suffraganea. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1829 con bolla pontificia degli 8 novembre fu ristabilita la diocesi
Barbariense con nuovo nome, perchè appellata di Ogliastra. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Dalla ristaurazione in qua ressero questa diocesi tre soli vescovi: <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Serafino Carchero di Cuglieri eletto nel 1825 trasferito alla Bisarchiese
nel 1834.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Georgio Manurrita di Tempio consagrato nel 1838.<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Michele Todde nel<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>1849.<o:p></o:p></div>
<br />
<o:p> </o:p><br />
<br />
<div style="mso-element: footnote-list;">
<!--[if !supportFootnotes]--><br />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<!--[endif]-->
<br />
<div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/trexenta%20ANGIUS%20CASALIS.doc#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;"> Vittorio
ANGIUS, in Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di
S.M. il Re di Sardegna (a cura di Goffredo CASALIS), vol. XX, Torino 1850,
pagg. 317-322.<o:p></o:p></span></div>
</div>
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-31462037573511242952018-07-28T13:01:00.001+02:002018-07-28T13:01:43.115+02:001364. Battaglia di Cascina<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-align: left;"><b><span style="color: #cc0000;">1364. Battaglia di Cascina</span></b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
di Sergio Sailis</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Cascina, 28 luglio 1364.
“E giunti al campo percossene alle sbarre, e la prima schiera
ruppeno le sbarre; e i Fiorentini erano forti su per la via et su per
le case, gictando pietre et quadrella, tanto che l' Inghilesi e le
genti di Pisa funno rocti et messi in volta. I Fiorentini
perseguendoli, molti di quelli di Pisa spassimònno, et alquanti
affogaron in Arno, et alquanti morti et molti presi.” (Sercambi)</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
L’esercito pisano
(capitanato dall’inglese John Hawkwood) viene sconfitto da quello
fiorentino a Cascina nei pressi della Badia di San Savino e solo per
un’indecisione dei suoi condottieri (Galeotto Malatesta) Pisa non
ebbe conseguenze ben più gravi.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicehBBh16mx7pvq9NN8pSFn3vsWx1meSaK3GvwV2XEcV5pkUX2lUFA6q7KrpkNMnEGVl22Y6ENUfAGdZuvkj19vSWiwfvyrRlQ_vMXbSZt1UxcAh1_E2FRYCk_zQgJFg9DZDx2Fz_GZqJB/s1600/1364+battaglia+di+cascina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="399" data-original-width="640" height="395" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicehBBh16mx7pvq9NN8pSFn3vsWx1meSaK3GvwV2XEcV5pkUX2lUFA6q7KrpkNMnEGVl22Y6ENUfAGdZuvkj19vSWiwfvyrRlQ_vMXbSZt1UxcAh1_E2FRYCk_zQgJFg9DZDx2Fz_GZqJB/s640/1364+battaglia+di+cascina.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(img tratta da http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it rappresentante un bozzetto (purtroppo andato perduto) <br />per un affresco della battaglia di Cascina realizzato da Michelangelo Buonarroti <br />e riprodotto in dipinto da Bastiano da Sangallo (Aristotile da Sangallo) nel XVI sec.)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
A seguito di questa
sconfitta (così come dopo la disfatta della Meloria quando la città
offrì il suo governo a Ugolino della Gherardesca) Pisa reagì
affidando la sua guida ad una magistratura straordinaria, quella di
Giovanni dell’Agnello, che da subito prenderà pieni poteri
assumendo la signoria e intitolandosi “dux pisarum”.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Per superare la grave
situazione di crisi generatasi dalla sconfitta e da molti anni di
guerra il 29 agosto del medesimo anno tra i rappresentanti del comune
di Firenze e quelli del “magnifici et excelsi domini domini
Iohannis de Agnello, Dei gratia spectabilis ducis Pisarum et Communis
et populi ipsius civitatis Pisarum et Luce defensoris” veniva
sottoscritta, nella chiesa di San Francesco a Pescia, una pace
controversa dove fiorentini e pisani, oltre a impegnarsi a liberare i
rispettivi prigionieri e restituire vicendevolmente alcuni castelli,
i pisani si obbligavano a versare ai rivali cento mila fiorini d’oro.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
A Giovanni dell’Agnello
si rivolgerà qualche mese dopo anche Pietro IV d’Aragona
intimandogli di rimediare a quanto succedeva in Sardegna. Nell’isola
Mariano IV aveva infatti ripreso le operazioni belliche contro gli
aragonesi coinvolgendo indirettamente anche il Comune di Pisa che
manteneva ancora il possesso (seppur a titolo di feudo) delle
curatorie di Gippi e Trexenta; allo scoppio delle ostilità tra
Aragona e Arborea gli abitanti delle due curatorie si erano
apertamente schierati con quest’ultima e, per dirla con le parole
dello Zurita, “ todos sus vasallos [di Pisa] favorecían al juez de
Arborea y a sus secuaces”.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Nel 1365 il doge pisano
invia pertanto Benincasa di Meo Casoni in missione diplomatica presso
Mariano d’Arborea ma l’esito dell’ambasciata non dovette essere
troppo positivo se il 18 ottobre 1365, durante l’assedio del
castello di Sanluri, il sovrano arborense faceva impiccare Filippo
della Sala, probabilmente l’ultimo vicario del Comune di Pisa in
Sardegna.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Il successivo perdurare
delle operazioni militari nell’isola non consentirà ai pisani
(sconfitti e sulla difensiva in Toscana e in condizioni più che
precarie in Sardegna) di ristabilire il controllo sulle due curatorie
che saranno invece per diversi decenni contese tra Aragona e Arborea.</div>
<br /></div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-52998721389362278572018-07-27T12:19:00.001+02:002018-08-11T20:01:34.412+02:001409. Notizia della vittoria di Sanluri<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<strong><span style="color: #cc0000;">1409. Notizia della vittoria di Sanluri</span></strong><br />
Sergio Sailis<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Barcellona, 22 luglio 1409: <em>“Sapiats
que digmenge a XIIII del present mes estants en la casa de Bellesguard e
desijants molt saber novelles de nostre molt car primogenit lo rey de Sicilia e
de la sua host veem de la finestra de la nostra cambra venir una galea de les
parts de levant que arriba en la plaja de Barchinona e a cap de un poch fo ab
nos en G. Pujada quins dix que la dita galea venia de Sardenya e que portava
bona nova pero que ell encara no la sabia: e apres fort poch estants nos en la
dita finestra veem venir mossen Jacme Roure et en Johan Barthomeu ab III
harauts fort corrents e abans que fossen dos trets de ballesta prop de la dita
casa de Bellesguard començaren tots a cridar a altes veus e vengueren cridant
«victoria, victoria, Arago et Sanct Jordi». ”<o:p></o:p></em></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Sappiate che domenica, il 14 del
mese presente, stando nella casa de Bellesguard e desiderando molto avere
notizie nel nostro molto caro primogenito re di Sicilia e della sua armata
vedemmo dalla finestra della nostra camera venire una galea dalle parti di
levante che arrivava nella spiaggia di Barcellona e poco dopo fu da noi messer
G. Pujada che disse che la detta galea veniva dalla Sardegna e che portava
buone nuove che però egli ancora non conosceva; e dopo pochi istanti noi nella
detta finestra vedemmo venire messer Jacme Roure e messer Johan Barthomeu con
III araldi correndo forte e prima che fossero a due tiri di balestra vicino
alla casa di Bellesguard cominciarono tutti a gridare ad alta voce «victoria,
victoria, Arago et Sanct Jordi»<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmpCy63t5mDwEEGXmie_2FB9qc6vMptQ6yHPSpBilhwyotT_R2PCGDOplE868K4rLpmxqKfQNIgFCn85AZQx_sHN6bBCxBQ8B5robH1VOwEiVvFRnnB4ZC5B6P1wx_kApWrmrdR1bdqE3o/s1600/bellesguard-929231.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="404" data-original-width="405" height="398" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmpCy63t5mDwEEGXmie_2FB9qc6vMptQ6yHPSpBilhwyotT_R2PCGDOplE868K4rLpmxqKfQNIgFCn85AZQx_sHN6bBCxBQ8B5robH1VOwEiVvFRnnB4ZC5B6P1wx_kApWrmrdR1bdqE3o/s400/bellesguard-929231.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">(img. ruderi della torre di
Bellesguard fatta costruire da Martino I.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: center;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;">Da una sua finestra il sovrano vide arrivare </span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: x-small;">i messaggeri <span style="font-size: x-small;">con la notizia della vittoria)<o:p></o:p></span></span></span></div>
</div>
<span style="font-size: small;">
</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Re Martino d’Aragona risponde a
Pere Torrelles (dalla quale estrapoliamo alcuni passaggi)informandolo di avere ricevuto la sua lettera e quella di suo
figlio (che purtroppo non ci sono pervenute) recanti la lieta notizia circa “lo
fet de la batalla e de la victoria que sen era seguida e de la preso de Sanct
Luri”. Pochi giorni prima, il 14 luglio, era infatti arrivata a Barcellona la
notizia del vittorioso scontro di Sanluri e il sovrano da conto al capitano di
tutti i festeggiamenti e delle orazioni fatte nella cattedrale di Sant’Eulalia
e nelle altre chiese della città.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
La gioia del sovrano sarà però
destinata a durare ancora per pochi giorni. Qualche giorno dopo infatti riceverà la notizia della morte del suo primogenito e unico erede al trono.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2rXIlRhBSQ2_0vIqvgtaobXA3ApwZ4t167TX8Tev6uQJyDewWv12NOUf9fjsl4Cw71MQlUmIRZZOAlhIQzUn3IPOn7x-YExhYKYXLl1JJ2Ho6_4LMWvAKjtnt20btvulGSAOrv17DzwZa/s1600/bellesguard2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="326" data-original-width="511" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2rXIlRhBSQ2_0vIqvgtaobXA3ApwZ4t167TX8Tev6uQJyDewWv12NOUf9fjsl4Cw71MQlUmIRZZOAlhIQzUn3IPOn7x-YExhYKYXLl1JJ2Ho6_4LMWvAKjtnt20btvulGSAOrv17DzwZa/s400/bellesguard2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(Sui ruderi della torre di re Martino agli inizi del ‘900 Gaudì <br />
fece realizzare un’altra torre diventata oggi<br />
importante attrazione turistica di Barcellona)</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><em>"E pujants alt en la dita casa faerennos reverencia
ens donaren les letres que portaven del dit nostre molt car primogenit e de vos
e dels altres ens recitaren largament lo fet de la batalla e de la victoria que
sen era seguida e de la preso de Sanct Luri les quals havia XV jorns que eren
estades fetes e encara res non sabiem de que haguem inextimable plaer e
singular consolacio e per sobres de goig prenguemnos a plorar e encontinent
votam de anar a la seu de Barchinona e de enclourens aqui per tenirhi novena e
complir altres vots que ya haviem fets esperants la bona novella dessus dita."</em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-16321118611335159932018-07-18T09:48:00.004+02:002019-05-13T14:00:27.419+02:001270, re Luigi IX di Francia a Cagliari<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";"><strong><span style="color: #cc0000;">1270, re Luigi IX di Francia a
Cagliari<o:p></o:p></span></strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
di Sergio Sailis</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: "calibri";">“Entretant,
le jour du dimenche, environ le soleil couchant, l’en se merveilla mout forment
de ce que il avoit si lonc voiage jusques au port de Callerique la où les
barons devoient estre atendus; et pour ce furent les mestres de la nef apellés,
devant le roy, du lie où il estoient adonc.” <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: "calibri";">(Chronique
de Primat tradotta in francese da J. de Vignay nel XIV sec.)<o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: "calibri";">L’8
luglio 1270 davanti al porto di Cagliari giunge la flotta di re Luigi IX di
Francia. L’armata, partita qualche giorno prima dal porto di Aigues Mortes, era
diretta in oriente per partecipare alla crociata (l’ottava, promossa e
comandata proprio dal sovrano francese) e fece uno scalo tecnico nel porto
cagliaritano di “Bangaie in Sardinea in castello Castri”. Nei giorni precedenti
c’era stato mare molto mosso e le truppe avevano bisogno di ristoro nonché di
rifornirsi di cibo e acqua; inoltre c’era l’intenzione di fare una piccola
sosta per consentire il ricongiungimento di tutta la flotta in modo da affrontare
in modo unitario l’ultimo tratto di mare che li separava dalla destinazione
finale.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: "calibri";"></span></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu_uU7a8FXcfvPdm8ojA4w7eK8saBZdGGrom9JVxxvuwyP1rKxiqYunP9HirsCU8myIA6PhEwX_IAWW_KLrEku_LCojVEHaXZvTQ_V9hbgBzhM4-LgEYCZzcVx2_PiWSziMwsGis7S-Vzb/s1600/1270+re+san+luigi+a+Cagliari+2.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="674" data-original-width="609" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu_uU7a8FXcfvPdm8ojA4w7eK8saBZdGGrom9JVxxvuwyP1rKxiqYunP9HirsCU8myIA6PhEwX_IAWW_KLrEku_LCojVEHaXZvTQ_V9hbgBzhM4-LgEYCZzcVx2_PiWSziMwsGis7S-Vzb/s320/1270+re+san+luigi+a+Cagliari+2.JPG" width="289" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Re Luigi a Cagliari<br />
Les Grandes chroniques de France <br />
Royal MS. 16 G VI</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: "calibri";">L’accoglienza
degli uomini di Castel di Castro però non fu delle migliori; come dice la
cronaca infatti “nos gens trouvèrent les hommes du chastel mout contraires et
rebelles à euls”. I pisani infatti non permisero l’ingresso in città del
sovrano francese e del suo seguito e si limitarono a rivendere ai crociati ciò
di cui avevano bisogno peraltro a prezzi altissimi. Venne comunque concesso,
specialmente per dar modo di curare i malati, di soggiornare nella “ville bas” il
villaggio posto sotto le mura cittadine, ossia Stampace. Alcuni furono ricevuti
nel convento dei Frati Minori mentre altri trovarono riparo in “mesons qui
estoient en terre” tanto piccole e malridotte che in Francia, secondo gli
stessi membri della spedizione, erano considerate inabitabili. Per alcuni
storici queste misere casupole probabilmente non sono altro che i resti
dell’antica capitale giudicale di Santa Igia all’epoca ancora ben visibili dopo
appena poco più di due lustri dalla sua distruzione ad opera dei pisani nel
1258.<o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: "calibri";">Il
motivo di tanta diffidenza da parte dei castellani di Castel di Castro era dovuto
al fatto che la flotta che trasportava i crociati era in buona parte composta
da naviglio genovese, ossia il nemico giurato dei pisani che per tanto tempo
aveva conteso agli stessi il giudicato cagliaritano e ancora in competizione
con loro per i mercati mediterranei.<o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: "calibri";">Nei
giorni successivi il re, dopo aver tenuto un consiglio di guerra, radunata
tutta la flotta il 15 luglio decide di salpare dalla terra sarda cambiando però
(non senza più di qualche malumore da parte genovese) la destinazione: anziché
dirigersi verso la Terrasanta re Luigi decide di puntare verso l’attuale
Tunisia giungendo davanti a Tunisi il 17 e sbarcando in prossimità di Cartagine
il 19.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil23wHK4Nl3G2-pUL24qV5p0SG7_UnT7udXAyoCSdXRYNQBZ22CIFm9KGbHS-WMg1XCPDqPkeGvj5OW654Yl1A1Y5iyRjLyt0slpsCTKOupn-RQrPSpA9LHGcGbekCpeX2Z09MyXuHPRhA/s1600/re+san+luigi+IX+di+francia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="660" data-original-width="1000" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil23wHK4Nl3G2-pUL24qV5p0SG7_UnT7udXAyoCSdXRYNQBZ22CIFm9KGbHS-WMg1XCPDqPkeGvj5OW654Yl1A1Y5iyRjLyt0slpsCTKOupn-RQrPSpA9LHGcGbekCpeX2Z09MyXuHPRhA/s400/re+san+luigi+IX+di+francia.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "calibri";">(Re Luigi IX di Francia mentre sbarca a Cartagine</span><br />
<span style="font-family: "calibri";">img. tratta da www.alamy.it: )</span><o:p></o:p></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><span style="font-family: "calibri";"><o:p></o:p></span></span> </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Il
sovrano francese, dopo aver posto l’assedio a Cartagine, resta però anch’egli colpito
dall’epidemia che già stava decimando il suo esercito e il 25 agosto muore.
Qualche anno dopo, l’11 agosto 1297, con la bolla “Gloria, laus et honor” Luigi
IX verrà canonizzato da una vecchia conoscenza sarda, quel Bonifacio VIII che
appena qualche mese prima aveva concesso la “licentia invadendi” sull’isola a
Giacomo II d’Aragona.</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLWOWPH4O9L7lBqBuOP6_rLe94IAIAcXewzb6j-ah8iRJVsOkKfxtEpbdd9ysB6aIh53m-IuXHoJbcP9zr9KWj2YnAvurFtbs0uW7NgFsYW8GGL2iSKDg0f3cNRMeh_vn6lQ2_YbkdWAuB/s1600/1270+morte+re+luigi.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="815" data-original-width="1453" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLWOWPH4O9L7lBqBuOP6_rLe94IAIAcXewzb6j-ah8iRJVsOkKfxtEpbdd9ysB6aIh53m-IuXHoJbcP9zr9KWj2YnAvurFtbs0uW7NgFsYW8GGL2iSKDg0f3cNRMeh_vn6lQ2_YbkdWAuB/s400/1270+morte+re+luigi.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Re Luigi sul letto di morte<br />
Les Grandes chroniques de France <br />
Royal MS. 16 G VI</td></tr>
</tbody></table>
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-6599272570272741902018-07-17T09:29:00.001+02:002018-07-17T09:33:31.793+02:001288, La cattura di Ugolino della Gherardesca<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<strong><span style="color: #cc0000;">1288, La cattura di Ugolino della Gherardesca</span></strong><br />
Sergio Sailis<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">“Et l'arciveschovo entrò in
Signioria et confortò li sua seguaci et signoregiò in fino a ottobre.”
(Roncioni)<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Il 2 luglio 1288 all’arcivescovo
di Pisa, Ruggero degli Ubaldini, vengono conferiti i titoli di “potestas,
rector et gubernator Comunis et Populi pisani” subentrando così a Nino Visconti
e Ugolino della Gherardesca. <span style="font-family: "calibri";">É l’epilogo del colpo di mano da
lui orchestrato contro i due condomini che per alcuni anni avevano retto la
città.<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">L’arcivescovo infatti, a capo di
diverse famiglie aristocratiche pisane (Lanfranchi, Gualandi, Sismondi, ecc.),
il precedente 30 giugno aveva organizzato un’insurrezione contro il Giudice di
Gallura e suo nonno. Nino Visconti riuscì a fuggire appena in tempo dalla città
rifugiandosi nel castello di Calci mentre Ugolino, che invece si trovava nel
suo castello di Settimo, rientra in città e il 1° luglio è costretto dai
rivoltosi ad un’aspra battaglia nelle vie cittadine. Negli scontri il
Donoratico ha la peggio. Asserragliatosi nel palazzo degli Anziani dopo
un’inutile resistenza è però costretto a capitolare; durante gli scontri
perdono la vita un suo figlio bastardo, Banduccio, e un suo nipote, Enrico
figlio di Guelfo, mentre il conte viene fatto prigioniero assieme ai figli
Gaddo e Uguccione, ai nipoti Nino il Brigata e Anselmuccio e al pronipote
Guelfuccio (figlio dell'ucciso Enrico) il quale, ancora lattante, che verrà in
seguito liberato. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Come noto Ugolino e i suoi
famigliari finiranno miseramente i propri giorni nella torre dei Gualandi
mentre Nino si unirà alla lega guelfa toscana (Firenze e Lucca in primo luogo)
e Genova e continuerà a combattere contro il Comune di Pisa assieme anche ai
figli di Ugolino, Guelfo, Lotto e Matteo, che in Sardegna caparbiamente combatteranno,
inutilmente, contro Pisa e i suoi alleati sardi, principalmente Mariano
d’Arborea.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfqviSLp_bNEfmuPorWTzapWjwKcRt8lzGaWIwlae8rIc2zoAi6P8tG_ctJKhQL7T4UVUaCTlYjPVWW00y9Jy4NIXA_sYgg6FAZPwJQd_QVujXzrI0etbjgb-jxcUoJyjrkLDGe8vpKld7/s1600/DVinfernoUgolinoGnawingHeadOfRuggieari_m.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1222" data-original-width="1600" height="305" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfqviSLp_bNEfmuPorWTzapWjwKcRt8lzGaWIwlae8rIc2zoAi6P8tG_ctJKhQL7T4UVUaCTlYjPVWW00y9Jy4NIXA_sYgg6FAZPwJQd_QVujXzrI0etbjgb-jxcUoJyjrkLDGe8vpKld7/s400/DVinfernoUgolinoGnawingHeadOfRuggieari_m.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">“Tu dei saper ch'i' fui conte Ugolino,<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">e questi è l'arcivescovo Ruggieri:<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">or ti dirò perché i son tal vicino.”</span><br />
<span style="font-family: "calibri";"><o:p></o:p></span> </div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">(Dante, Divina Commedia, Inferno,
Canto XXXIII, IX cerchio, Il conte Ugolino</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";"></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";"></span> </div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
</div>
<span style="font-family: "calibri";"></span><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";"><span style="font-family: "times new roman";">
</span></span></div>
<span style="font-family: "calibri";">
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
(nell’img. tratta da Wikipedia:
Ugolino mentre morde il cranio di Ruggeri degli Ubaldini. Illustrazione del
Canto XXXII della Divina Commedia di Gustave Doré)<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman";">
</span><o:p></o:p></div>
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-54762278983684339162018-06-04T14:30:00.000+02:002018-06-04T14:43:29.937+02:00Sisini<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="_Toc292809939"><span style="color: #cc0000; font-family: "arial"; font-size: large;"><strong>Sisini</strong></span></a> <a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/trexenta%20ANGIUS%20CASALIS.doc#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 16pt;">[1]</span></b></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
<span style="background-color: transparent; color: #444444; display: inline; float: none; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Immagini della Trexenta ottocentesca: Sisini</span></span></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><span style="background-color: transparent; color: #444444; display: inline; float: none; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"></span> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><span style="background-color: transparent; color: #444444; display: inline; float: none; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: xx-small;">(Sisini viene inserito in questo spazio in quanto attualmente è parte integrante del comune di Senorbì anche se storicamente apparteneva alla curatoria di Siurgus)</span></span></span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><o:p><span style="font-size: small;"> </span></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">SISINI, villaggio della Sardegna nella divisione e provincia di Cagliari,
compreso nel mandamento di Senorbì, sotto il tribunale di prima cognizione di
Cagliari, e nella Trecenta antico cantone del regno di Cagliari. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">La sua posizione geografica è nella latitudine 29° 33' 50", e nella
longitudine occidentale dal meridiano di Cagliari 0° 3'. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Siede sopra la falda d’un colle tra due vallette, una a levante, e l’altra a
ponente, ventilato da tramontana ed altre parti, meno però da sirocco, dove il
terreno elevasi notevolmente nelle eminenze di s. Basilio. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Nell’estate vi si patisce non poco del caldo, e nell’inverno del freddumido.
In questa stagione cade talvolta della neve, che presto è disciolta. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtPIlKbnYHtIUweW21kL0YfsM0rNYuyBpxobwHjz4pRqlQVg3JenC0PWeIOaXf9qBC3G7Tbxl0D-2tMi7jimmMV4CIQxB7hR1kreTPenlB2g-NULc1X8OsPvlpTkFxrmMZ-2k3jzXep9Ms/s1600/XX.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="990" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtPIlKbnYHtIUweW21kL0YfsM0rNYuyBpxobwHjz4pRqlQVg3JenC0PWeIOaXf9qBC3G7Tbxl0D-2tMi7jimmMV4CIQxB7hR1kreTPenlB2g-NULc1X8OsPvlpTkFxrmMZ-2k3jzXep9Ms/s400/XX.jpg" width="246" /></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Le pioggie sono qui pure scarse, la nebbia rara; non pertanto l’umidità vi è
sentita spesso e massime ne’ crepuscoli. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">L’aria si riconosce malsana, sebbene non tanto, quanto in altre regioni
della Trecenta. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><i><o:p><span style="font-size: small;"> </span></o:p></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><i>Territorio</i>. È piuttosto ristretto, e forse non comprende tre miglia
quadrate. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Sono nel paese molti pozzi, le cui acque sono non solo disgustose, ma gravi
allo stomaco, sebbene si creda che convengano molto al bestiame, che prospera,
come pare, quando si abbevera delle medesime. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Fonte pubblica. Pare sia questa un’acqua minerale, di cui però non si
conosce nessun ingrediente, giacchè non si può accertare che abbia del ferro,
come pare ad alcuni dal gusto. Questo gusto non la rende molto potabile ai non
avvezzi; ma quelli che la bevono se ne lodano assai, perchè subito si
digerisce, e molto giova allo stomaco. Essa è di una gran limpidità, scioglie
assai bene il sapone, e serve a cuocere i legumi con la massima facilità, le
quali doti la rendono pregiatissima sopre tutte le altre fonti, che sono
inutili per lavare e cuocere. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Questa fonte trovasi in distanza di pochi minuti dall’abitato presso e di
contro all’antica parrocchia. È stata scavata a poco più di due metri dalla
superficie, poco più d’un metro sotto la roccia, e sgorga da una larga vena con
molta copia e forza, sì che se il recipiente fosse fatto nel modo conveniente
l’acqua salirebbe e si potrebbe avere un rivo. La poca attenzione che si ha
nell’attingere fa che nel bacino cada la terra, e questo rende l’acqua men
pura. Il comune sebbene povero si è più volte quotizzato per circondare il
cratere di una sponda che impedisce la mescolanza della terra e altre materie
all’acqua, ma queste quote gli esattori le applicarono ad altro oggetto. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Scorrono in questo territorio quattro rivoli, i quali a mezzo miglio sono
riuniti in un solo fiumicello, che si cognomina di s. Cosimo. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Il principale de’ medesimi comincia a settentrione del paese a migl. 5 1/2
dalla fonte, detta Mitza de Tupperi, e si accresce di altri ruscelli prima di
entrare nel sisinese. Entratovi e giunto a poca distanza dal paese dalla parte
di greco riceve il rivolo di Seurgus, onde proceduto un miglio riceve
proveniente dal levante le acque del monte di s. Basilio, e dopo poco men di un
altro miglio riceve dall’altra parte (la destra) una parte delle acque di
Seuni. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Sono rari i vegetabili di alto fusto, che si trovano in questo territorio,
perchè sempre si è distrutto senza nessuna previdenza. Come i viventi patiscono
per l’incuria dei maggiori, così patiranno i posteri, se non si cangi tenore,
come è sperabile. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Di animali selvatici non si hanno altre specie, che lepri e conigli. La
generazione di questi ultimi è tanto cresciuta che possono cagionare un
notevole danno a’ seminati. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Delle specie di volatili citeremo le pernici, che può prendere chi vuole in
ogni stagione, e le tortorelle che sono in gran numero nell’estate e
nell’autunno. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><i><o:p><span style="font-size: small;"> </span></o:p></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><i>Popolazione</i>. Nel censimento del 1846 si notarono viventi in questo
comune anime 211, distribuite in famiglie 52, e in case 46 (?). <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Si distinguevano, secondo l’età in uno ed altro sesso, nelle seguenti
parziali, sotto i 5 anni, maschi 16, femmine 11; sotto i 10, mas. 9, fem. 10;
sotto i 20, mas. 23, fem. 24; sotto i 30, mas. 19, fem. 11; sotto i 40, mas.
24, fem. 21; sotto i 50, mas. 14, fem. 13; sotto i 60, mas. 5, fem. 7; sotto i
70, mas. 1, fem. 2; sotto i 100, fem. 1. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Rispettivamente poi alla condizione domestica il totale 111 di maschi si
divideva in scapoli 68, ammogliati 39, vedovi 4; il totale 100 delle femmine in
zitelle 45, maritate 46, vedove 9. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Questa popolazione invece di crescere va sempre diminuendo. Nelle note prese
da me nel 1836 il numero delle anime era di 250. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Cagione di questa diminuzione vuolsi sia la ristrettezza del territorio,
essendo molto vicini all’abitato i limiti di Suelli che era feudo
dell’arcivescovo di Cagliari, a ponente ed a maestro; quelli di Seurgus dalla
parte di levante e scirocco, col territorio demaniale, dove già fu l’antico
villaggio di Sarassi, che apparteneva al feudatario duca di Mandas ed ora è
tenuto in enfiteusi dal cav. Ignazio Cossu, professore di medicina nella
università di Cagliari; ma come ognun vede, se il territorio che resta eguaglia
forse le tre miglia quadrate, e se questo basterebbe non a tante anime quante
abbiamo notato, ma al quadruplo, è da dirsi che la vera causa della
spopolazione sia nella nessuna industria degli abitanti. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">In altro tempo il territorio di Sisini credesi fosse più esteso; ma dal 1583
in virtù d’una sentenza che si emanò in una lite tra D. Salvatore Satrillas,
signore dell’Incontrada di Gerrei e di Sisini, e il signore di Seurgus e di
Mandas, questo territorio fu ridotto a’ termini attuali. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Notasi però che non ostante tanto ristringimento di territorio la
popolazione restò ancora numerosa sin intorno al 1648, quando imperversò una
epidemia tanto mortifera, onde perì la massima parte della popolazione non
rimanendovi più nè preti, nè notai. Consta questo da un istromento catalano
della causa pia, dove si parla della morte di uno de’ principali del paese e
de’ più opulenti, che nominavasi Antonio Palla, del quale trovossi pure memoria
in un frammento della lapida che copriva la tomba della famiglia: sepultura de
Antoni Palla e Palonia Sanna et de sus hereus MDCXLVIII. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">A prova della maggior popolazione che in altro tempo abitava Sisini sono le
molte vestigie di fabbricati, che si osservano intorno. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Avviene qualche anno che non si celebri alcun matrimonio. In media però se
ne potrebbero dare a ciascun anno 3. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Le nascite possono sommare a 10. La metà dei nati muore ordinariamente
dentro il triennio, come accade nelle altre parti della Trecenta, perchè in
quei primi anni sono generalmente i bambini soggetti a febbri putride. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Questa morbosa disposizione si attribuisce al latte che secernono le madri
nel nutrimento malsano e segnatamente nell’abuso delle frutta immature, di cui
son ghiotte, ed inoltre al patimento delle medesime, che nel tempo della messe
vanno a spigolare e depongono i piccoli sopra le ardenti zolle. Che
nell’assegnamento di questa causa sia ragionevolezza apparisce da ciò che nelle
case agiate dove le madri sono nutrite salubremente e non si espongono
all’inclemenza estiva i piccoli prosperano, e da quest’altro che la mortalità
de’ grandi e de’ piccoli è più frequente dall’agosto all’ottobre, che in altri
mesi. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">A questa mortalità finora contribuirono molto i flebotomi che facendo come
fanno in luoghi cultissimi i famosi medici, cioè adoperando il salasso come
panacea universale ottenevano lo stesso effetto di spegnere i malati. La prova
è patente perchè come si cessa in qualche parte dall’abuso del salasso la
mortalità diminuisce. Alcuni parrochi hanno avuto abbastanza di autorità da
reprimere il loro istinto sanguinario consigliando medicamenti meno pericolosi,
gli emetici ed i purganti. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">I sisinesi sono come altri abitanti de’ luoghi di aria bassa ed insalubre
poco temperanti nel bevere ed amano i liquori. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Vedesi molto amore alla pulizia e costumasi poco prima delle solennità di
imbiancare con certa argilla, simile alla calce, le mura e il pavimento delle
case, ed anche le loggie.<o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Il ballo è il solito divertimento, e si tiene assalariato un suonatore di
lionelle o di flauto e tamburo, perchè possa il popolo ricrearsi ne’ giorni
festivi di mattina e di sera. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Sono occupati nell’agraria persone 70, nella pastorizia 20, ne’ mestieri 3.
Le donne si occupano in filare e tessere e lino e lana. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Mancò finora ogni istruzione e non si è aperta ancora una scuola primaria. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><i><o:p><span style="font-size: small;"> </span></o:p></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><i>Agricoltura</i>. Il terreno è atto a tutte le maniere di cultura ed è di
una gran feracità. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">La parte occidentale è poco atta alla vigna perchè essendo piana e la terra
molto argillosa si indurisce nella siccità e si fende; ma nell’orientale dove
il suolo si rileva in varie collinette vi prosperano pure le viti e danno vino
buono, se il mosto sia ben manipolato. Siccome però importa più la coltivazione
del grano, così quella delle viti è praticata da pochi. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Le regioni culte sono, come generalmente nelle altre parti, divise in due,
nelle quali si alterna la seminagione del frumento e dell’orzo. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">In ciascuna di queste si posson seminare da 250 a 500 starelli di grano, e
70 d’orzo: nell’altra che si tiene a maggese e si prepara per l’anno seguente
si sogliono seminare circa 150 starelli tra fave, ceci, lenticchie, ecc. Il
frutto medio delle varie specie si computa al duodecimo. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">L’orticoltura si esercita da pochissimi per il solo bisogno della casa; ma
nell’estate si piantano a secco de’ meloni, che danno frutti gustosissimi, i
quali appesi in luogo ventilato durano sino al marzo. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Le terre chiuse per pastura e seminatura alternata, sono poche e piccole: ma
vi si semina più spesso ed allora bisogna pagare per il pascolo degli animali
di servigio nelle terre de’ paesi vicini. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Ne’ poderi si hanno alberi fruttiferi di diverse specie, e più comunemente
peri, susini, mandorli, fichi, ecc. I proprietari ne godon poco, perchè i ladri
tolgon le frutta prima che sieno ben mature. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><i><o:p><span style="font-size: small;"> </span></o:p></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><i>Pastorizia</i>. Si hanno in Sisini buoi per l’agricoltura 60, cavalli 16,
giumenti 40, majali 25. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Il bestiame rude comprende capi vaccini 120, pecore 850, cavalle 20, porci
300, i quali nel tempo delle ghiande si portano in altri territori, dove sieno
selve. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><i><o:p><span style="font-size: small;"> </span></o:p></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><i>Commercio</i>. Sisini dista poco più di un miglio da Suelli, dove passa
la strada orientale, per cui si va a Cagliari e si possono trasportare i
prodotti agrari. La somma che si guadagna è poco notevole. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><i><o:p><span style="font-size: small;"> </span></o:p></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><i>Religione</i>. Questo popolo già compreso nella diocesi di Dolia ora
resta sotto la giurisdizione dell’arcivescovo di Cagliari ed è amministrato
nelle cose spirituali da un parroco, che ha il titolo di rettore ed è assistito
da un altro prete. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Sino al 1826 era parrocchiale la chiesa di s. Pietro apostolo; ma perchè
essa che in altro tempo era in mezzo all’antico maggior abitato, restava fuori
alla distanza di 5 minuti dal presente paese ed era però poco comodo al popolo
ed ai preti l’andarvi, se ne fabbricò un’altra nel centro di questo presso la
casa rettorale e fu dedicata al Patrocinio della B. V., o come dicono alla N.
Donna della Difesa. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Non essendosi formato un campo santo secondo le regole si seppelliscono i
defunti nella suddetta antica parrocchia e nel suo recinto. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Resta la memoria con le vestigie di due chiese rurali, ed una di esse,
dedicata alla Vergine Assunta, trovavasi alle spalle della suddetta chiesa di
s. Pietro, l’altra a s. Basilio presso i ruderi del nuraghe che si denomina da
questo santo. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Nella prima festeggiavasi per otto giorni con gran concorso di gente e
grandi conviti. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Intorno alla seconda si osservano vestigie di non piccolo abitato e si nota
la forma circolare delle fondamenta (?). Si potrebbe credere che quelle
abitazioni fossero come si vedono ancora certe grandi capanne con muro
circolare, sul quale sorge il tetto in figura di un cono costrutto di travi e
vestito di frasche e fieno. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Nuraghi. In tre eminenze intorno al paese e distanti una dall’altra un
quarto d’ora incirca erano tre nuraghi. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Ora due di essi sono in massima parte distrutti, il terzo conserva ancora la
sua forma ed è alto circa metri 7, il quale per buona sorte non fu distrutto
con gli altri nel principio di questo secolo dagli stolidi ricercatori de’
tesori. <o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">Uno di questi nuraghi è nell’eminenza, in cui è posta l’antica parrocchia;
l’altro in quello di Casaspu; il terzo è l’esistente che dicesi nuraghe-mannu.<o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<span style="font-size: x-small;"><o:p><span style="font-size: small;"> </span></o:p></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
</span></span></div>
<div style="mso-element: footnote-list;">
<!--[if !supportFootnotes]--><span style="font-size: x-small;"><br clear="all" /><span style="font-size: small;">
</span></span><hr align="left" size="1" width="33%" />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
<!--[endif]-->
</span><div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoFootnoteText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/trexenta%20ANGIUS%20CASALIS.doc#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></span></a> Vittorio
ANGIUS, in Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di
S.M. il Re di Sardegna (a cura di Goffredo CASALIS), vol. XX, Torino 1850,
pagg. 227-232.<o:p></o:p></div>
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span></span><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;">
.</span><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
</div>
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-86757384102436307192018-04-10T14:19:00.000+02:002018-04-13T08:51:18.977+02:001284, richiesta intercessione a Mariano II d'Arborea da parte di Pietro III il Grande<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<strong><span style="color: #cc0000;">1284, richiesta intercessione a Mariano II d'Arborea da parte di Pietro III il Grande</span></strong><br />
<span style="font-size: x-small;">di Sergio Sailis</span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Accadeva il 10 aprile 1284. Quando
il bonifaciano “Regno di Sardegna e Corsica” era ancora da divenire, i rapporti commerciali
e diplomatici tra Pisa e Aragona erano improntati ad una reciproca
collaborazione sia nelle acque del Mediterraneo che sulla terraferma; questi
rapporti amichevoli risalivano all’epoca della spedizione su Maiorca con i
trattati sottoscritti dal conte Raimondo Berengario III nel 1113, confermati da
re Giacomo I nel 1233 e successivamente da re Pietro III il Grande nel 1263 e poi
il 26 giugno 1277 (dove peraltro, reiterando i precedenti privilegi ai pisani,
il sovrano chiedeva fosse riservato ai barcellonesi e ai suoi sudditi uguale
trattamento sia a Pisa che in Sardegna ed in modo particolare a Cagliari).<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTz3ggJwW4Z_rFGS5ol4s2GORMoE-vhpjKDN8-KjmOqyMb-Y9xAuEYz4qfd2xkJai0AYFBeRQSoqxd8xPAeGgzWFXYWE38kapJS-ZoOhB8jveRa8z8-pVl0R_-6Hz-9NgPhFjhUgpX824W/s1600/1284+04+intercessione+mariano+pietro+aragona.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="925" data-original-width="1600" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTz3ggJwW4Z_rFGS5ol4s2GORMoE-vhpjKDN8-KjmOqyMb-Y9xAuEYz4qfd2xkJai0AYFBeRQSoqxd8xPAeGgzWFXYWE38kapJS-ZoOhB8jveRa8z8-pVl0R_-6Hz-9NgPhFjhUgpX824W/s400/1284+04+intercessione+mariano+pietro+aragona.JPG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Nonostante questi accordi però
non erano infrequenti vicendevoli atti di pirateria. Uno di questi si verificò
proprio nelle acque di Cagliari dove i pisani catturarono due galee catalane provenienti
dalla Sicilia uccidendo diversi uomini e catturandone degli altri che vennero
imprigionati a Cagliari. Successivamente gli stessi pisani effettuarono altri
attacchi nell’isola di Maiorca e catturarono altri vascelli e merci appartenenti
a sudditi di Pietro III.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Forse il fatto è poco noto ma per
dirimere la questione con il comune toscano il sovrano aragonese richiese
l’intervento di un’importante figura del medioevo sardo: Mariano II d’Arborea.
Pietro il Grande infatti (richiamando antichi legami di sangue con la casata
dei Bas) il 10 aprile 1284 scriveva al sovrano arborense <em>“viro nobili dompno
Mariano, iudici Arboree, dilecto affini suo”</em> esternando la sua meraviglia per
questi atti ostili da parte pisana e nel contempo chiedeva appunto l’intervento
del Giudice per liberare le due galere, le merci e i prigionieri catturati a
Cagliari.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Questa richiesta aragonese
evidenzia, se mai ce ne fosse bisogno, la centralità politica assunta da
Mariano II in quel periodo (tra l’altro fornì dei contingenti armati anche allo
stesso Pietro); grazie alle sue disponibilità finanziarie e alla sua
intraprendenza era infatti diventato un protagonista indiscusso delle vicende
sarde (ma anche a Pisa, dove possedeva molti beni, si era creato una cerchia di
potenti e influenti amicizie) contrastando efficacemente nell’isola sia l’espansionismo
genovese che l’attività di Ugolino della Gherardesca (e dei suoi figli) e dei
Visconti in rotta con il comune toscano. <o:p></o:p></span></div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-40957005487653232992018-03-27T19:42:00.001+02:002018-03-28T08:52:57.164+02:00Seuni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="_Toc292809938"><span style="color: #cc0000; font-family: "arial"; font-size: large;"><strong>Seuni</strong></span></a><a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/trexenta%20ANGIUS%20CASALIS.doc#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 16pt;"><strong>[1]</strong></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; color: #444444; display: inline; float: none; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Immagini della Trexenta ottocentesca: Seuni</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<o:p> </o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
SEUNI, villaggio della Sardegna nella divisione e provincia di Cagliari,
compreso nel mandamento di Senorbì, e parte della Trecenta, che era un cantone
dell’antico regno di Cagliari. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nelle antiche carte leggesi Siuni. Comunemente dicesi Seuneddu, cioè Seunello, o piccol Seuni, non già perchè
sia il più piccol paese della Trecenta, ma perchè esisteva un Seùnimannu
(grande) di cui vedonsi le rovine a 5 minuti di distanza da quest’abitato verso
tramontana. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb5d8VK_DRhjHvlT8RXSEd1lppP0s4W30Bm_c06yiB32shzsOgb4B6qlW5bmBSfssb7tlT9s8W2dm52whZOOq6n7uO25HP_8M1AB0rWkgCV8BCfpOOVuqIrneOmR2uNtEL2hTzryg4b6mb/s1600/XX.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="990" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb5d8VK_DRhjHvlT8RXSEd1lppP0s4W30Bm_c06yiB32shzsOgb4B6qlW5bmBSfssb7tlT9s8W2dm52whZOOq6n7uO25HP_8M1AB0rWkgCV8BCfpOOVuqIrneOmR2uNtEL2hTzryg4b6mb/s400/XX.jpg" width="247" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
La sua posizione geografica è nella latitudine 39° 35', e resta sotto il
meridiano di Cagliari. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Siede sopra lo sporgimento d’un rialto, o d’un terrazzo in esposizione a
tutti i venti, sì che nella estate il calore è molto meno che nelle regioni
basse della Trecenta che giacciono nella regione meridionale, nelle stagioni
medie molto minore l’umidità, rarissima e innocente la nebbia, e nei tempi
della produzione de’ miasmi, pura de’ medesimi l’aria, che insieme è d’una gran
limpidità, come apparisce di notte nella chiarissima scintillazione delle
stelle. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il punto in cui siede il paese è centro d’un bell’orizzonte, che si vede
esteso quasi da ogni parte a grandi distanze. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le case sono costrutte di pietre sopra la roccia con poca regolarità
d’allineamento e di larghezza nelle poche strade. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Territorio</i>. La sua superficie si può computare di circa 8 miglia quadrate.
Una parte è piana, quella che resta sull’accennato terrazzo, l’altra rilevasi
in colline o declina in ripe. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono aperte in esso molte fonti d’acqua salubre, come è quella che bevesi
nel paese; formano diversi rigagnoli, che poi si riuniscono in rivoli. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Due di essi sono molto prossimi al paese; uno comincia a poco men d’un
miglio al suo maestro nella ripa, l’altro scaturisce a miglia 1/2 al suo
greco-tramontana, il terzo move quasi a egual distanza dalla parte di levante,
il quarto da quella di greco a miglia 1, il quinto a miglia 1 3/4 da
greco-tramontana. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I due primi si riuniscono col nome di Baigodi a piè della ripa, quasi
all’austro, e uniti si versano in quello che nasce in territorio di Gesico al
suo ostro, il quarto e quinto formano il Sarasi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le sponde del Baigodi sono sempre piene di lavandare de’ vicini paesi e di
altre donne che fanno caccia di sanguisughe, o tagliano i giunchi che vegetano
in alcuni tratti di terra, che si lascia incolta, perchè nell’inverno fangosa e
in tempo secco compatta e dura come la roccia. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il rio di Gesico scorre nella regione occidentale del paese nella valle, che
apresi tra la ripa del terrazzo suddetto e il colle che dicono di Punta-acuzza,
congiunto alla falda australe di Monte Corona. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Non sono in questo territorio tratti boscosi dove vegetino grandi alberi; ma
in siti pietrosi che restano incolti trovansi delle macchie. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’unica cacciagione che si possa fare è delle lepri e delle pernici. Queste
ultime che poco si spaventano de’ cacciatori, ne’ tempi burrascosi si rifugiano
ne’ luoghi più prossimi all’abitato. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Abbondano i funghi di ogni specie e se ne fa grand’uso; ma non sono rari i
casi di avvelenamenti cagionati dai medesimi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Popolazione</i>. Il lettore che ora può distinguere tra questa regione
così salubre, amena e ricca di acque pure, e le condizioni locali di
Guamaggiore, Senorbì, Ortacesus, si maraviglierà vedendo che questo luogo di
Seuni così favorevole alla popolazione sia il più spopolato. La ragione di che
è forse in questo che gli abitatori de’ luoghi insalubri non sanno stimare il
bene dell’aria pura, e perchè essendosi la popolazione di Seuni-manno
dissipata, i vicini si sono introdotti a coltivare i terreni limitrofi al loro
paese, e sono rimasti in questo. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel censimento del 1850 erano numerate anime 198, distribuite in famiglie 52
e in case 50, quindi distinte nell’uno ed altro sesso secondo le varie età,
sotto i 5 anni, mas. 16, fem. 11; sotto i 10, mas. 9, fem. 10; sotto i 20, mas.
23, fem. 24; sotto i 30, mas. 19, fem. 11; sotto i 40, mas. 24, fem. 21; sotto
i 50, mas. 14, fem. 13; sotto i 60, mas. 5, fem. 7; sotto i 70, mas. 1, fem. 2.
<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si distinguevano poi in rispetto dello stato domestico, i mas. 103, in
scapoli 66, ammogliati 34, vedovi 3; e le femmine 95, in zitelle 47, maritate
35, vedove 13. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nell’anno 1769 questa piccola popolazione era ridotta a sole 7 famiglie che
avevano complessivamente 49 anime. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono gente di buon carattere, laboriosi, sobrii, accorti e di vantata
fedeltà. Essi pure con pregiudizio della loro sanità hanno dimesso l’uso delle
pelliccie tanto salutare in un clima così variabile. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Come va che essendo accorti e laboriosi, e avendo una terra benignissima,
come poi vedremo, sieno in condizioni poco felici e i più vivano
disagiatamente? Perchè mancavano di soccorsi e di direzione. Aggiungasi che il
loro paese essendo a piccol tratto dalla strada centrale possono più
agevolmente trasportare i loro frutti. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Manca l’istruzione primaria, e nel paese forse non sono quattro persone che
sappian leggere e scrivere. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le donne, come negli altri luoghi, provvedono la famiglia de’ panni pel
vestiario e delle tele per tutti i bisogni. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Agricoltura</i>. Le terre di Seuni non cedono alle più fertili delle
altre parti della Trecenta, e secondo le varie condizioni de’ diversi siti si
hanno luoghi acconci, ne’ quali possono praticarsi molti diversi generi di
coltivazione. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che si semina da’ seunesi per se stessi consiste in star. 350 di
grano, 60 d’orzo, 100 di fave, 10 di legumi, tra lenticchie, ceci e fagiuoli. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La fruttificazione mediocre è del 14 pel grano, 16 per l’orzo, 18 per le
fave, 12 per i legumi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il monte di soccorso è dotato per fondo granitico di star. 300, per fondo
nummario di ll. 40 ripartibili ogni anno fra’ contadini. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’orticoltura è praticata da pochi, e potrebbe essere più estesa se si
adattassero alla medesima tanti tratti di terreno pantanosi, dove riescono bene
i citriuoli, i melloni, le zucche i cocomeri. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La coltivazione delle patate potrebbe essere molto fruttifera se si
esercitasse nelle terre che si hanno proprie a questa specie. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La vigna è proporzionatamente estesa, e v’hanno siti così favorevoli, che il
frutto vi abbonda e si hanno vini di gran bontà. Potrebbe pure questo ramo
estendersi molto piantando a viti le ripe del terrazzo, dove godono meglio del
sole. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli alberi fruttiferi sono di poche specie e pochi, ma danno ottimi frutti.
Sotto le ripe, dove non si sentono i venti freddi, si potrebbe aumentare
l’arboricoltura e formar delle selve anche di agrumi. Ma mancano i mezzi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Pastorizia</i>. Il bestiame manso consiste in buoi 84, cavalli 18,
giumenti 40. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si nutrono de’ majali e si educa molto pollame. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il bestiame rude è tutto in alcune greggie di pecore, che sommeranno a capi
650. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I prodotti non bastano alla consumazione interna. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Commercio</i>. L’unico ramo, da cui guadagnano qualche cosa, sono i
frutti agrari, che porteran loro al più 15 mila lire! <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Seuni ha Selegas a ostro-libeccio a miglie 1; Suelli a ostro-sirocco a
miglie 1 1/2, dove si può andar per la strada reale, che passa a levante del
paese a circa mezzo miglio; Gesico a maestro-tramontana a miglie 1 2/3; Mandas
quasi a tramontana, dalla parte verso greco-tramontana, a miglia 4, dove
parimente si può andare per la strada reale; Seurgus verso il levante a miglia
3. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Religione</i>. Seuni era compreso con gli altri paesi della Trecenta
nella diocesi di Dolia, la quale è annessa alla cagliaritana. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La chiesa parrocchiale è dedicata a s. Vittoria v. e m. sarda, servita da un
parroco proprio, che si intitola rettore, e che ha coadiutore un altro sacerdote.
Questa chiesa fu architettata nel 1583 da un certo Pavol o Paolo Riganò. Ha
contiguo il cimitero, che serve di camposanto e resta fuori dell’abitato alla
parte di ostro-sirocco.<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
A pochi minuti dal paese verso maestro in sulla sponda del terrazzo trovansi
ancora ritte le mura di una chiesetta rurale, che era dedicata a s. Mauro
abate. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Antichità</i>. Le più notevoli delle eminenze già notate sono coronate
da’ nuraghi, i quali si contano sino a 19 entro i termini seunesi, tutti, qual
più, qual meno, diminuiti, ma meno degli altri il nuraghe Piscu, nella cui
camera hanno ricovero i passeggieri, quando conviene loro di riposarsi perchè
passa alla sua base la linea della grande strada, e il nuraghe Usti, che resta
a ponente a circa mezzo miglio, ma meno notevole del predetto. A pochi passi da
questo erano altri tre nuraghi, che vennero distrutti nel 1793 da’ nobili
Martello, i quali adoperarono il materiale per chiudere un loro uliveto. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Di Seuni parlasi nel diploma, che abbiamo citato ultimamente in fine
dell’articolo Senorbì. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Esso è il Seuni-mannu, che abbiamo indicato e che restò finalmente affatto
deserto. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si ignora in qual anno mancasse del tutto il suo popolo. Porta la tradizione
che per gravi e irreconciliabili inimicizie, dopo molte stragi la fazione più debole
sia dovuta escire dal paese e cercare altre sedi più quiete, dove avessero
sicura la vita, e pare probabile che la parte che restò padrona nel paese sia
stata annichilata dalla peste. Il che dovette avvenire prima della fondazione
accennata della parrocchia di Seuni minore, se in questo sito si raccolse il
residuo della popolazione di Seuni-mannu, che scampò alla pestilenza del 1581,
come si crede. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I seunesi che dovettero per la violenza de’ nemici spatriare furono accolti
nel novello paese di Pimentel, nome di un signore straniero, che quando si
spense in quel territorio l’antica popolazione che vi avea abitato, la
ristaurava con nuove famiglie. I seunesi aumentarono d’un terzo la nuova
borgata, e ancora uno de’ rioni di Pimentel appellasi il vicinato di Seuni, e
gli abitanti hanno cognomi simili a quelli che sono usati in Seuni. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nelle vicinanze di Seuni-manno i contadini arando scoprono spesso sepolcri
di alta antichità, lunghi poco men di metri 2, largo alla parte del capo 0,75 e
profondi 1,20. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Vi si trovano avanzi di crani, e altre ossa, scodelline, orciuolini,
manichi di spade in ottone e monete di varia grandezza.</span>
</div>
<!--[if !supportFootnotes]--><br />
<div style="mso-element: footnote-list; text-align: justify;">
<br /></div>
<hr size="1" style="text-align: left;" width="33%" />
<!--[endif]-->
<br />
<div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/trexenta%20ANGIUS%20CASALIS.doc#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;"> Vittorio
ANGIUS, in Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di
S.M. il Re di Sardegna (a cura di Goffredo CASALIS), vol. XX, Torino 1850,
pagg. 69-74.<o:p></o:p></span></div>
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-57572714923377869822018-02-16T11:46:00.000+01:002018-03-15T13:02:41.040+01:00Viaggiatori ottocenteschi: descrizione della Trexenta di Alberto della Marmora<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #cc0000; font-family: "calibri";">Viaggiatori ottocenteschi: descrizione
della Trexenta di Alberto della Marmora </span><a href="file:///E:/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/TREXENTASTORICA/articoli%20vari/1860%20Viaggiatori%20ottocenteschi%20descrizione%20della%20Trexenta%20di%20Alberto%20della%20Marmora.docx" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%;">[1]</span></b></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></b><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";"></span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><em>“Au
pont de Bangius la scène change, on ne voit plus qu’une espèce de piaine, ou
plutòt un bassin légèrement ondulé dit la Trexenta; il est tout peuplé de
villages: les uns, tels que ceux d’Arixi, de S. Basilio et de Sisini, sont placés
au pied ou sur le versant des collines tertiaires qui bordent ce bassin vers
l’est; du côté opposé on remarque spécialement ceux d’Ortacesus, de Guasila, de
Guamaggiore, de Selegas et de Seuni, tandis que dans le centre de la plaine, la
grande route traverse les gros villages de Senorbì et de Suelli.”</em> </span><br />
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"></span><br />
<span style="font-family: "calibri";">"Dopo aver
attraversato Monastir e superato il secondo ponte, a meno di un chilometro di
distanza dal villaggio, il nostro viaggiatore dovrà lasciare la strada centrale
per prendere a destra quella detta “dell’Ogliastra” o più comunemente “strada
di Mandas”: egli vedrà subito sulla destra il grande villaggio di Ussana; poi
lascerà, dalla stessa parte, dapprima quello di Donori, poi quello di Barrali,
mentre sulla sinistra avvisterà in lontananza quelli di Pimentel e Samatzai.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Il terreno
fino al ponte di Bangius è un po’ accidentato, soprattutto a est, dove avanza
un contrafforte del monte granitico di Donori che si prolunga fin sopra
Bangius; lo chiamano Monte Uda. Dietro al contrafforte si trova il villaggio di
Sant’Andrea Frius, nei dintorni del quale sono state effettuate ricerche di
minerali piombiferi, senza alcun risultato soddisfacente. Tuttavia il geologo
potrà trarre profitto dalla visita del posto grazie alla varietà dei terreni
che vi si trovano, tra gli altri i depositi terziari conchigliferi.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjouunH6GEdNJJJlzGudpOWPMcLc5zIekqP6fZmAiANy7Dlp8OZFSmKL_MHHv4LShGypP9B8pAR8SSI833Q-Gf0FeaNSZusLAqvlwL1to1xm32nxX53S_R3orjpYwEIvSHl9aml1Q9U7Inv/s1600/1860+della+marmora.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="947" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjouunH6GEdNJJJlzGudpOWPMcLc5zIekqP6fZmAiANy7Dlp8OZFSmKL_MHHv4LShGypP9B8pAR8SSI833Q-Gf0FeaNSZusLAqvlwL1to1xm32nxX53S_R3orjpYwEIvSHl9aml1Q9U7Inv/s400/1860+della+marmora.jpg" width="236" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Nel ponte di
Bangius lo scenario cambia: si vede soltanto una specie di pianura o piuttosto
un bacino leggermente ondulato detto “Trexenta”; è popolato di villaggi: alcuni
come Arixi, San Basilio e Sisini, sono ai piedi o sui versanti delle colline
terziarie che delimitano il bacino a destra; dalla parte opposta si notano
specialmente Ortacesus, Guasila, Guamaggiore, Selegas e Seuni, mentre al centro
della pianura la grande strada attraversa i popolosi villaggi di Senorbì e
Suelli.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Suelli fu un
tempo sede episcopale, a datare da San Giorgio vescovo della Barbagia, al quale
Torgotorio I, giudice di Cagliari, donò questo villaggio per tenere vicino a sé
quel santo prelato.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">La seconda moglie di questo
giudice, di nome Nispella, gli donò anche la vicina villa di Simieri; i due
sposi sono quelli di cui si è parlato nel capitolo precedente a proposito della
chiesa di Sant’Antioco, dove sembra sia stato sepolto Torgotorio I.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Nel 1425, sotto
il pontificato di Martino V, il vescovado di Suelli fu unito alla mensa
arcivescovile di Cagliari, alla quale adesso sono annessi tutti i villaggi
della Trexenta; ciò non impedisce che il vecchio titolo di vescovo di Barbagia
passasse nel 1824 al nuovo vescovado di Tortolì. La figura di San Giorgio di
Suelli è molto popolare in tutta l’Isola, soprattutto nella parte montuosa,
detta ancora oggi “Barbagia”. La chiesa parrocchiale di Suelli, dedicata a San
Pietro, è antichissima; si sostiene che la sua costruzione risalga ai tempi in
cui viveva il San Giorgio in questione e cioè prima dell’anno 1113 nel quale
morì. Vicino alla chiesa c’è il santuario dedicato al santo e molto frequentato
dai devoti.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Il bacino
della Trexenta, nonostante la grande fama di fertilità dovuta alle colture
cerealicole, colpisce il viaggiatore per la totale assenza di alberi prodotta
principalmente dalla mancanza d’acqua: difetta anche d’acqua potabile, e quella
che si beve è salmastra oltreché rarissima. Le persone agiate dei paesi la
mandano a prendere molto lontano.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Ho tuttavia
dei dati geologici e stratigrafici sufficienti per credere che delle prove di
scavi artesiani in questi luoghi sarebbero coronate da grande successo. Tutto
il bacino, formato da depositi terziari abbastanza recenti stratificati
regolarmente, si appoggia sui monti di formazione più antica che si elevano
verso est; da questi punti devono senza dubbio provenire delle falde di acque
sotterranee che scorrono nelle parti inferiori del bacino in questione, per cui
è molto probabile che qualche colpo di sonda fortunato e ben diretto faccia
scaturire le acque alla superficie della pianura. È una delle prove di
sondaggio che in Sardegna raccomando in modo speciale.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Superato il
villaggio di Seuni si incontra una salita che porta a un altipiano composto
anch’esso di terreni terziari; si vedono a destra, un po’ in lontananza, i bei
paesi di Siurgus e Donigala, nel punto di giunzione del bacino terziario ai
monti di transizione, mentre verso ovest si vedono sorgere le cime marnose di
Punta Acuzza (“Punta Acuta”) e il Monte Corona sotto il quale si nasconde il
fangoso villaggio di Gesico; poi si arriva, sempre in pianura, a quello di
Mandas.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Mandas è
notevole soltanto per l’estensione dell’abitato e per la numerosa popolazione;
la chiesa non offre un grande interesse, ma è degna d’essere ricordata per gli
ornamenti in marmo locale, di cui è stata dotata a spese e su iniziativa di un
suo rettore, il defunto Federico Gessa. Questo degno ecclesiastico fece
intraprendere da solo lo sfruttamento e la lavorazione di un marmo grigio detto
“bardiglio”, che si trova nel terreno di transizione a qualche minuto di
distanza dal villaggio; ma l’industria decadde alla morte del rettore e non si
riprese più, nonostante l’impegno del fratello, Francesco Gessa, anch’esso
defunto, che per molti anni fu intendente della provincia di Isili, alla quale
appartiene il villaggio. Il ricordo dei due fratelli resterà a lungo impresso
nella memoria delle persone che come me hanno sempre trovato nella loro casa
un’ospitalità cordiale e allo stesso tempo estremamente discreta, condizioni
che difficilmente coesistono."<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="mso-element: footnote-list;">
<!--[if !supportFootnotes]--><br />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<!--[endif]-->
<br />
<div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="file:///E:/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/TREXENTASTORICA/articoli%20vari/1860%20Viaggiatori%20ottocenteschi%20descrizione%20della%20Trexenta%20di%20Alberto%20della%20Marmora.docx" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;"><span style="font-family: "calibri";">
Alberto DELLA MARMORA, Itinerario dell'isola di Sardegna, (riedizione originale
Torino 1860 con traduzione a cura di Maria Grazia Longhi), vol. 2, Nuoro 1997,
pagg. 9-12. Titolo originale: Itinéraire de l’Ile de Sardaigne, pour faire
suite au Voyage en cette contrée, tome I-II, Turin, Fréres Bocca, 1860, pagg. 364-367. L'estratto in francese direttamente dalla versione originale a pag. 365.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-35512140509688126242018-02-14T17:02:00.001+01:002018-02-15T17:46:55.421+01:001353 concessione uso delle armi ai pisani<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: #cc0000;"><strong>1353 concessione uso delle armi ai pisani</strong></span><br />
(Sergio Sailis)<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Il 14 febbraio 1353 Pietro IV concede finalmente ai vicari pisani
presenti in Sardegna di poter portare armi sia difensive che offensive e di
poter girare con una scorta di due uomini. Gli ufficiali del Comune toscano
presenti nell’isola per amministrare i feudi di Gippi e Trexenta (concessi in
feudo con la pace del 1326) erano stati a più riprese oggetto di vessazioni e
intimidazioni e nel corso degli anni Pisa aveva a più riprese presentato le
proprie rimostranze presso la corte aragonese.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBHBAv5OimYOYrYDpW-1ToOISC90o5lciodlW0PPEYO900k7GoioXrfhYBIezWygFszHXVFTqdKq-idG8I8Jaz0YGSDNRotoky1D8_w0Pb4loYfN0ZvNNL6V-qBaZlt78nKvlp_SUP2ru7/s1600/1353+02+concessione+armi+ai+vicari+pisani.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="827" data-original-width="1326" height="247" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBHBAv5OimYOYrYDpW-1ToOISC90o5lciodlW0PPEYO900k7GoioXrfhYBIezWygFszHXVFTqdKq-idG8I8Jaz0YGSDNRotoky1D8_w0Pb4loYfN0ZvNNL6V-qBaZlt78nKvlp_SUP2ru7/s400/1353+02+concessione+armi+ai+vicari+pisani.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(img ASPi)</td></tr>
</tbody></table>
</o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Nella stessa data Pietro IV emana tutta un’altra serie di ordini
(una trentina) volti a salvaguardare (almeno ufficialmente) gli interessi,
anche commerciali, del Comune dell’Arno in Sardegna. I segnali provenienti da
Mariano IV d’Arborea infatti erano poco incoraggianti e palesavano quel
malessere che pochi mesi dopo sfocerà nell’aperta ribellione; con questa mossa
probabilmente il sovrano aragonese intendeva non alienarsi le simpatie dei
toscani e attirarli dalla sua parte o perlomeno mantenerli neutrali nell’ormai
quasi imminente conflitto con l’Arborea.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><o:p> </o:p></span><span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Uno degli ordini impartiti da Pietro IV nel medesimo 14 febbraio
1353 riguarda Jofré Gilabert de Cruïlles in
quanto, secondo le accuse dei vicari pisani, aveva estorto dei beni agli
abitanti di una delle ville trexentesi che aveva in feudo prima della pace del
1326 a seguito della quale passarono al Comune di Pisa. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Le ville in questione erano Bangiu de Aliri, Seuni e Suelli (oltre
che Donigala e Siurgus ed in seguito anche Orroli e Goni) e inoltre quella di
Segariu che era in feudo a sua moglie Sibilla de Vergua. Il sovrano ordinava ai
suoi ufficiali che intimassero al nobile de Cruïlles di restituire il maltolto.
<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<o:p></o:p> </div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<o:p></o:p> </div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-16872898623077831022018-02-08T13:12:00.001+01:002018-02-16T20:07:29.442+01:00Senorbì<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="_Toc292809936"><span style="color: #cc0000; font-family: "arial"; font-size: large;"><strong>Senorbì</strong></span></a><a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/trexenta%20ANGIUS%20CASALIS.doc#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 16pt;"><strong>[1]</strong></span></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p><br />
<br />
<o:p><span style="background-color: transparent; color: #444444; display: inline; float: none; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 700; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Immagini della Trexenta ottocentesca: Senorbì</span></o:p><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
SENORBÌ, villaggio della Sardegna nella provincia di Cagliari capo luogo di
mandamento sotto il tribunale di prima cognizione di Cagliari, compreso nella
Trecenta, e nell’antico regno di Cagliari o Plumino. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La sua posizione geografica è nella latitudine 39° 32', e nella longitudine
orientale dal meridiano di Cagliari 0° 1' 30". <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpKucB9h1qqkI4ONYp_bt0A12Q7LjVOIilsrYmmekmW9mfNSjhuXqlWeSQ8c-kvldCQAh06NvM5QTXdv6AUxuPbzHoNCtuGFHeQdzXXa4AEQV7w7sqFXWND_68MUe6KkFMHp0-QhBVBwHd/s1600/XIX.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1001" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpKucB9h1qqkI4ONYp_bt0A12Q7LjVOIilsrYmmekmW9mfNSjhuXqlWeSQ8c-kvldCQAh06NvM5QTXdv6AUxuPbzHoNCtuGFHeQdzXXa4AEQV7w7sqFXWND_68MUe6KkFMHp0-QhBVBwHd/s400/XIX.jpg" width="250" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
La situazione sulla sponda orientale d’un rialto contenuto tra due rivi,
lungo circa miglia 3 2/3 da ostro a settentrione, largo 2 1/3. Una porzione
dell’abitato resta sul rialto, l’altra nella ripa. Le strade principali sono
selciate e tra esse è la strada reale che anderà verso Gallura. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella regione circostante a sei e più miglia non sorgendo eminenze notevoli
il paese è ben ventilato da tutte le parti. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il caldo è forte nell’estate, il freddo mite nell’inverno; le pioggie, come
altrove non molto frequenti, ma grave l’umidità e frequente la nebbia, che
spesso guasta i seminati nel fiorire, e le frutta. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I temporali sono rari, e raro fenomeno la neve nel-l’inverno e pochissimo
durevole. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’aria sebbene sia migliore, che in altri luoghi della Trecenta, si sente
però maligna dai non avvezzi alle morbose esalazioni de’ terreni umidi e de’
luoghi pantanosi che sono nella prossima vallata a levante. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Territorio</i>. È quasi tutto piano, perchè è piano il rilevamento
notato, e le sue pendici di mitissima declività. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
In esso non è altra generazione di selvatici che le lepri, che sono in
maggior numero, che si potesse supporre per la estesa coltivazione, dalla quale
è ristretto alla medesima lo spazio e sgombrato il suolo delle macchie. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I cacciatori ne prendono spesso, e prendon pure copia di pernici, quaglie,
anatre, folaghe. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Manca il bosco ceduo, sparse raramente le macchie, e devonsi però da’ poveri
raccogliere le grosse erbe de’ campi, principalmente i cardi agresti. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Finora i senorbini non han pensato a far piantagioni di alberi per servigio
de’ focolari, sebbene non manchino i siti, i quali rifiutandosi ad altre
produzioni non si negherebbero a queste: ma presto vedranno la necessità di
farlo e i loro terreni facendosi più ameni per la vegetazione di alberi
fruttiferi e cedui, contribuiranno maggior quantità di legna alle case. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si può dire che in questo territorio manchino le fonti fuorchè a piè della
ripa contro levante, dove sono alcune piccole sorgive, ma non tutte perenni. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel comune sono molti pozzi, però l’acqua essendo salmastre si sono dovute
costrurre molte cisterne, il che ha giovato alla sanità degli abitanti. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
A pochi minuti dal paese è una notevole palude detta Bangius, cioè bagno, si
intende facilmente che può essere guazzo per i porci. Questa manda fuori una
gran pestilenza, e si potrebbe quasi dire che non solo contamina l’aria di
Senorbì, ma sparge l’infezione anche a qualche distanza. Quando il calore
diminuisce le acque e si scopre intorno qualche zona del bacino, allora le
esalazioni pessime cominciano dall’offender le navi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
A più di questo devesi notare che nel suolo più basso, in cui termina
l’abitato, è in tempi umidi nientemeno, che un gran pantano per le molte acque
che vi si fermano. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le prime pioggie autunnali inondandolo fanno sviluppare in grandissima
abbondanza i miasmi, e crescono l’infezione, che produce la suddetta palude e
che aumentano altre cause. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Con pochissima arte e con pochissima spesa potrebbesi ottenere che le acque,
che ora si fermano nell’indicato luogo a piè dell’abitato, scorressero sino al
fiume, e potrebbesi pure ottenere il prosciugamento della palude di Bangius, ma
quei paesani, che patiscono spesso le febbri e talvolta soccombono per la
malignità delle medesime, non sanno pensare alla convenienza o di togliere o di
diminuirne le cause, nè tra le persone illuminate, che possono essere nel
paese, alcuno propone i lavori necessarii, che sarebbero compensati per
l’acquisto delle terre, che per causa del loro allagamento sono fuori di
servigio. Gli amministratori della provincia, a’ quali appartiene la polizia
sanitaria massime de’ siti prossimi alle grandi vie, avrebbero già dovuto
provvedere; ma gli amministratori non conoscono i luoghi, non ne sanno le
condizioni, e forse nè pur sanno che sian questi provvedimenti ne’ loro
principali doveri di governo politico. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho detto che sarebbe facile togliere codesto pantano e chi conosce la
declività del suolo non può concedere altrimenti. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Popolazione</i>. Proporremo qui pure ciò che trovasi notato nel
censimento della popolazione dell’isola, pubblicato nel 1846. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Senorbì avrebbe numerato in uno degli anni antecedenti anime 1257,
distribuite in famiglie 308, e ripartite in 306 case. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si distingueva questo totale di anime in rispetto dell’età e del sesso nel
seguente modo: <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sotto gli anni 5 maschi 87, femmine 60; sotto i 10 mas. 78, fem. 79; sotto i
20 mas. 168, fem. 128; sotto i 30 mas. 94, fem. 97; sotto i 40 mas. 80, fem.
76; sotto i 50 mas. 60, fem. 69; sotto i 60 mas. 57, fem. 62; sotto i 70 mas.
25, fem. 19; sotto gli 80 mas. 6, fem. 6; sotto i 90 mas. 4, fem. 1; sotto i
100 mas. 1. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si distinguevano quindi in rispetto delle condizioni domestiche in
quest’altro modo: <br />
<o:p></o:p> </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Maschi: scapoli 419, ammogliati 222, vedovi 19, totale 660. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
Femmine: zitelle 328, maritate 224, vedove 45, totale 597.<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ritorna l’occasione di avvertire anche un’altra volta lo sbaglio che occorre
nella differenza, che trovasi frequentissima nel citato censimento sopra la
diseguaglianza degli ammogliati e delle maritate, che necessariamente si
corrispondono in perfetta eguaglianza. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1834 io notava in Senorbì anime 1112, distinte in maschi 360 sopra i 20
anni, 172 sotto quell’età, totale mas. 532, e in femmine 409 sopra i 20 anni,
171 sotto, e in totale 580, sì che il numero delle donne è superiore a quello
degli uomini, come è naturale, e secondo l’esperienza. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre osservando la differenza ben notevole di 63 femmine in meno, credo
che qui sia un errore, perchè secondo quello che io ho potuto accertare nelle
mie note le differenze sono molte minori tra il numero delle femmine e quello
degli uomini. Forse i lavoratori di altri paesi che sono a servigio de’
proprietari del paese sono stati compresi nelle loro famiglie. Se non sia
questa la ragione della notata diseguaglianza, allora bisogna dire che le note
somministrate al redattore fossero fatte con quella consueta incuria, con cui
sempre i parochi han fatto il censimento. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
È infine da notare il fenomeno di non rara longevità che si osserva in
questo paese di aria tanto insalubre, come in altri della Sardegna, che sono
nelle stesse condizioni. Il qual fenomeno si lega all’altro della robustezza
che vedesi negli uomini di simili contrade, i quali si espongono a tutte le
inclemenze atmosferiche e restano in mezzo alle venefiche effluenze della terra
e de’ pantani senza risentirne danno, che rare volte, sì che pare che quel
veleno non abbia alcuna efficacia nella loro organizzazione. Un simile fenomeno
non si vede certamente nè alle paludi romane, nè alle maremme toscane, nè in
quei dipartimenti della Francia che hanno un terreno paludoso, dove gli uomini
a 25 anni sono cadenti per vecchiezza. Questo fenomeno fa che alcuni forestieri
non credano al vizio dell’aria e si espongano con loro danno. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I numeri del movimento della popolazione sono i seguenti: nascite 60, morti
28, matrimoni 14.<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le malattie più comuni sono le febbri autunnali e infiammazioni, che spesso
sono micidiali, e si patiscono per difetto di precauzioni contro la variabilità
della temperatura. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si ha nel paese un flebotomo ed un farmacista. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I senorbini sono uomini di buona pasta, assidui nel lavoro, religiosi,
ossequiosi all’autorità, tranquilli e rispettosi delle altrui proprietà, onde
non si sente mai a parlare di furti, di risse e di omicidii. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono in Senorbì cinque famiglie nobili, di notevole fortuna e agiatezza. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Quasi tutte le famiglie sono proprietarie e le povere possiedono almeno la
casa dove abitano. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Come nelle altre regioni piane e fertili le proprietà sono maldivise, e
mentre un certo numero di famiglie hanno estesi possedimenti, tante altre non
hanno di proprio una sola giornata di terreno, dove lavorare a proprio conto,
epperò non pochi devono porsi sotto certe condizioni al servigio annuo dei
grandi proprietarii, o lavorare alla giornata quando alcuno li chiama alle
proprie terre. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i><i>Professioni</i>. Sono applicati all’agricoltura circa 380, alla
pastorizia 40, ai mestieri di necessità 30, e al negozio 2. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le donne sono laboriose e quando hanno assestato le cose di casa filano
senza posa e tessono tele di lino. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’istruzione elementare è così trascurata come altrove, e il profitto nullo.
Gli scolari sono in lista 20. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le persone del comune non impiegate che sanno leggere e scrivere non saranno
più di 20, ed impararono altrove che nella scuola primaria. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono in Senorbì sei notai, e trovano facilmente mezzi di vivere e far
fortuna. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il tribunale è composto di tre soggetti, che sono il giudice, il sostituito
ed il segretario. Esso ha giurisdizione sopra questo paese e Sisini, Selegas,
Suelli, s. Basilio, Seuni, s. Andrea, Arixi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i><i>Agricoltura</i>. Le terre di Senorbì sono nel generale di tanta feracità,
da meritar con l’altre della Trecenta la riputazione che hanno di prima forza,
e da primeggiare tra le più granifere dell’isola. Se producono tanto non
ostante la imperfezione dell’arte, produrrebbero anche di più se si operasse
con maggior intelligenza. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La seminagione dei cereali suole essere nei numeri seguenti; starelli 1500
di grano, 250 di orzo, 300 di fave, 100 di legumi, 60 di lino. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La moltiplicazione mediocre delle semenze è del 15 pel grano, del 20 per
l’orzo, del 18 per le fave. Come si è potuto dedurre dal cenno topografico sono
nel territorio di Senorbì sotto la ripa orientale del rialto lunghi tratti di
terreno idoneo per l’orticultura; ma la maggior parte di esso lasciasi oziosa e
le specie ortensi sono coltivate da pochi e in piccoli spazi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I legumi comunemente usati sono ceci, cicerchie, lenticchie. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le specie ortensi comunemente coltivate sono cavoli, rape, cipolle, ravani,
lattughe, andivie e altre poche. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli alberi fruttiferi sono in piccol numero e di poche specie, peri, meli,
susini, fichi, pomi granati, peschi, albicocchi ecc., che in totale non
sorpassano i quattromila individui. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Potrebbero in questo terreno venire felicemente gli agrumi e formarsi de’
vasti giardini; ma l’industria manca, e si fa solo quello che si facea da’
maggiori. I signori che hanno i mezzi di fare utili innovazioni non le fanno, e
finchè quei paesani non sieno persuasi della evidenza dell’utile non esciranno
dall’antica via e dalle viete pratiche. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il vigneto è assai esteso, le uve di molte varietà bene maturanti e
abbondanti di mosto. I vini hanno riputazione di buoni, e la malvasia è
specialmente stimata. Il buon vino è forse il miglior antidoto che abbian ne’
luoghi malsani contro l’azione venefica de’ miasmi che si bevono nella
respirazione. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Una piccola porzione di mosto si cuoce per la provvista della sapa, un’altra
si distilla per acquavite. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Oltra il terreno chiuso per le vigne sono chiuse altre parti della
superficie di piccola o grande estensione, i cungiaus (piccoli chiusi) e le
tanche (chiudende maggiori) dove si semina or una or altra specie. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Pastorizia</i>. Un terreno così fertile produce liberalmente anche dove
non soccorre l’industria umana, e si ha però un pascolo abbondante. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel bestiame manso di Senorbì si numerano buoi 390 per i servigi agrari e
per trasporto, cavalli per sella e basto 115, giumenti per macinare i grani
380, majali per provvista domestica 90. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel bestiame rude sono vacche 550, pecore 5000, porci 900, cavalle 200. Le
capre sono in pochissimo numero per causa che il pascolo conveniente ad esse è
rarissimo. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I prodotti del bestiame non solo bastano alla consumazione del paese, ma
danno un superfluo che si esita nei paesi d’intorno o nella capitale. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’apicultura è generalmente negletta. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><o:p> </o:p></i><i>Commercio</i>. L’articolo principale, da cui lucrano i coloni di Senorbì,
sono i cereali, da’ quali complessivamente con gli articoli minori possono
ottenere più di 130,000 lire. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo paese ha il comodo della facilità de’ trasporti, perchè passa nel suo
mezzo la strada reale, che da Cagliari or è tracciata sino in là di Serri e
sarà presto continuata sino alla Gallura. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La sua distanza da Cagliari è di sole miglia 20. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
I paesi che gli restano d’intorno sono Arixi quasi al levante a miglia 1
1/6, S. Basilio nella stessa direzione a 3 1/6, Sisini verso greco-tramontana a
2, Suelli a settentrione a 1 5/6, Selegas verso il maestro-tramontana a 2 1/2.
In stagione secca si può carreggiare da uno ad altro de’ suddetti paesi, ma
nell’inverno la difficoltà è massima per i profondi fanghi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Religione</i>. Questo paese che era nella diocesi doliese or è compreso
nella giurisdizione dell’arcivescovo di Cagliari. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La chiesa parrocchiale è intitolata da s. Barbara vergine e martire di
Nicomedia, ed è adorna di marmi e ben provveduta per le cerimonie del culto. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il parroco che la serve ha il titolo di rettore e tiene per suoi coadiutori
nella cura delle anime altri tre sacerdoti. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le feste più solenni e frequentate da stranieri sono per la titolare addì 4
dicembre, e per s. Antioco martire sulcitano nel primo giorno di agosto. Questa
seconda è fatta più allegra dai soliti sollazzi e dalla corsa de’ barberi. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Prossimamente all’abitato sono due chiese, una denominata da s. Nicolò di
Bari, l’altra da s. Antioco. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La prima dista di soli 300 passi dalle ultime case verso greco-tramontana e
fu parrocchia di un antico villaggio da più secoli distrutto, che si diceva
Segolai. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’altra dista di quasi il doppio, e fu di recente costrutta e benedetta. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Non essendosi, secondo che era maggiormente prescritto dal Governo, formato
il camposanto, si seppellirono i morti in queste due chiese rurali, e non
curandosi il Governo di far eseguire la legge si segue a seppellirli anche al
presente. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Siccome queste due chiese sono piccole e lo spazio per le sepolture
ristretto, quindi manca spesso il luogo a’ defunti che può dare la popolazione
in certo periodo, e accade che si sfossi per deporre nuovi cadaveri là dove non
sono consunti i già deposti anteriormente. Pare una cosa empia, una
profanazione, estrarre non già le ossa scarne, ma scheletri che sono ancora in
putrefazione. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Oltre queste due chiese minori vi sono nel territorio altre due chiese
rurali, dedicate, una a s. Antonio abate, l’altra a s. Sebastiano martire per
voto in tempo di pestilenza. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Antichità</i>. Si può in questo territorio indicare un solo nuraghe,
quello di Simieri, in gran parte disfatto con l’apertura d’ingresso non più
alta di metri 1,20. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Antichi abitati. Il rottame ammucchiato che trovasi in diversi punti indica
con certezza l’esistenza di antiche popolazioni.<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Verso il meriggio a poco meno di un miglio queste rovine sono osservate
presso la chiesa distrutta, che dicono di s. Pietro vecchio. Alla parte di
greco-levante ora il villaggio di s. Teodoro, se così nominavasi in quei tempi,
il cui sito pare sia stato a una od altra sponda del rio di Arixi; ora è
traversato dalla sua corrente. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
A settentrione in distanza dal paese di un terzo di miglio era il villaggio
di Simieri: verso ponente, a mezz’ora presso a’ limiti con Ortacesus in Funtana
bangiu, sembra esservi stata popolazione: verso greco appariscono altre rovine
in sa Eclesia de Bangiu, come pure ne’ luoghi nominati Nostra Seniora de Itria
e Arcu nella linea da Senorbì a Selegas, distanti un quarto d’ora. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
In vedendo tanto prossime a Senorbì queste rovine parrà forse ad alcuno che
in quei siti sieno stati dei casali, ma non ville; tuttavolta è innegabile che
vi sono stati de’ villaggi, sebben, come è ragione di credere, sieno essi stati
di piccola popolazione: perchè quantunque facile si voglia stimare nella
fertilità del suolo in questa regione la sussistenza, non si può supporre che
potesse fornire a una moltitudine di uomini. <o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La prova della esistenza di molti villaggi in una regione così ristretta,
qual è il territorio di Senorbì, si trova nel diploma di investitura, che il
giudice Torcotorio dava a suo figlio Salusio de Lacon, del dipartimento della
Trecenta. In quest’istromento sono nominate la villa di Goi-majori
(Guamaggiore), la villa di Selegas, la villa di Santu Sadurru, la villa di
Sehuni, la villa di Sitxi (Sisini), la villa di Simieri, la villa di Arco, la
villa di SENORBÌ, la villa di Segolai, la villa di Arixi mungeta, la villa di
Arixi picciu, la villa di Planu Montis, la villa di s. Basilio, la villa di
Frius, la villa di Donnigala alba, la villa di Alluda, la villa di Villacampu,
la villa di Baralba, la villa di Funtana Sisini, la villa di Bacu de Otgo, la
villa di Jugas de Sitxi, la villa De-Sii, la villa di Dey, la villa di Lery, la
villa de Siocho, la villa di Sebera, la villa Surbou, la villa di Ortachesos,
la villa di Turri, la villa di Baniu de Sitxi, la villa di Pau, la villa di
Fraus, la villa di Segariu, la villa di Saccargiu, la villa di s. Justa de
Lanessi (nome rimasto al rivolo di Segario), la villa di Goiesili (Guasila) e
altre.<o:p></o:p></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<!--[if !supportFootnotes]--><br />
<div style="mso-element: footnote-list; text-align: justify;">
<br /></div>
<hr size="1" style="text-align: left;" width="33%" />
<!--[endif]-->
<br />
<div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/trexenta%20ANGIUS%20CASALIS.doc#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 10pt;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-size: x-small;"> Vittorio
ANGIUS, in Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di
S.M. il Re di Sardegna (a cura di Goffredo CASALIS), vol. XIX, Torino 1849,
pagg. 869-877.</span></div>
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-40589531018774249852018-02-06T09:27:00.000+01:002018-02-08T10:51:28.035+01:001218, riconferma all’arcivescovo pisano dei diritti sulla Sardegna<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: #cc0000; font-family: "calibri";"><strong>1218, riconferma
all’arcivescovo pisano dei diritti sulla Sardegna</strong></span><br />
<span style="font-family: "calibri";"><span style="font-size: x-small;">(Sergio Sailis)<o:p></o:p></span></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";"></span> <span style="font-family: "calibri";">Ascò o Vitale, oggi mi sento
buono e generoso e ti ridò i diritti sulla Sardegna però i tuoi concittadini devono comportarsi bene con la Santa Sede.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "calibri";">Accadeva ottocento anni orsono,
tondi tondi, il 5 febbraio 1218. Papa Onorio III informa il capitolo, il clero
e il popolo pisano della sua decisione di riconfermare i diritti di legazia e
il primato sulla Corsica e sulle province sarde di Torres, Arborea e Cagliari
all’arcivescovo pisano Vitale. <o:p></o:p></span><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAU8DHu2pLiYD8YB-39r9cprmLATxQi3wexCSbxj1DH-2dl7ARAjGKo2m_s5VfJ3fxOzEept3KHKydBUo3WcuFz_XA-4Z3vxbZXsK9PAfw5QWlRfTrHQvtxuz_uGpTenuzZkmLqE4FzipH/s1600/1218+02.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="924" data-original-width="1366" height="432" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAU8DHu2pLiYD8YB-39r9cprmLATxQi3wexCSbxj1DH-2dl7ARAjGKo2m_s5VfJ3fxOzEept3KHKydBUo3WcuFz_XA-4Z3vxbZXsK9PAfw5QWlRfTrHQvtxuz_uGpTenuzZkmLqE4FzipH/s640/1218+02.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">(img ASPi)</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Lo stesso giorno scrive anche
agli arcivescovi e vescovi sardi, ai Giudici di Torres e Gallura e ai nobili
sardi informandoli della sua decisione e ordinando loro di prestare al presule
pisano gli onori che gli competono. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">In effetti tre giorni dopo Onorio procederà
ufficialmente al rinnovo di questi privilegi, concessi dai predecessori di
Onorio III, e che erano stati sospesi a seguito di quanto successo poco tempo prima in Sardegna
ossia il matrimonio di Lamberto Visconti con Elena di Gallura (che aveva di
fatto compromesso le mire matrimoniali di Trasamondo de Segni cugino di papa
Innocenzo III) e l’invasione del Giudicato di Kalari (sempre ad opera di Ubaldo e
Lamberto Visconti) ai danni degli eredi di <a href="http://trexentastorica.blogspot.it/2012/04/guglielmo-di-massa-salusio-iv.html" target="_blank">Guglielmo di Massa</a> pregiudicando così la politica papale tendente a stabilire il controllo e
la sovranità sull'intera isola.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "calibri";">La nomina di Vitale, risalente
all’anno precedente, era stata voluta dal Papa in quanto ritenuto persona a lui
fedele e particolarmente utile per contrastare la tradizionale politica filo imperiale del
comune toscano; gli avvenimenti successivi però, ossia l’appoggio
incondizionato dell’arcivescovo alla consorteria dei Visconti (che aveva preso il sopravento a Pisa dopo la <a href="http://trexentastorica.blogspot.it/2013/08/la-sconfitta-di-guglielmo-di-massa-al.html" target="_blank">battaglia sul fiume Frigido</a> e la conseguente sconfitta del Giudice cagliaritano <a href="http://trexentastorica.blogspot.it/2012/04/guglielmo-di-massa-salusio-iv.html" target="_blank">Guglielmo di Massa</a> nel 1213) e al Comune di Pisa, l’inosservanza
di Vitale di scomunicare i Consoli in carica (e quindi Ubaldo Visconti) e
lanciare l’interdetto su Pisa come conseguenza dell’invasione del Giudicato di
Kalari (nonché il rifiuto da parte dei pisani ad abbandonare la Sardegna),
porteranno in seguito il Pontefice a ricredersi sulle sue scelte e, nell’agosto
dello stesso 1218, a revocare nuovamente questi diritti che la chiesa pisana
vantava ormai da quasi un secolo e mezzo.<o:p></o:p></span></div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-30940517323546011922018-02-01T14:59:00.001+01:002018-02-01T15:10:45.973+01:00Viaggiatori ottocenteschi: descrizione della Trexenta nel viaggio di Carlo Corbetta<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #cc0000; font-family: "calibri";">Viaggiatori
ottocenteschi: descrizione della Trexenta nel viaggio di Carlo Corbetta</span><a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/TREXENTASTORICA/articoli%20vari/1877%20Viaggiatori%20ottocenteschi%20descrizione%20della%20Trexenta%20di%20Carlo%20Corbetta.docx" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%;">[1]</span></b></span><!--[endif]--></span></span></a><o:p></o:p></b><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">“Si continua quindi la via,
solcando dolci colline a pascoli naturali, a cespugli, a grano, sui quali si
mostrano favorevolmente Ussana e Donori, ove fu recentemente scoperta e messa
in coltivazione, da una società francese, una miniera di piombo argentifero,
poi Barali e Pimentel, casolari tutti vicini alle sponde del Rio Mannu. Qui
sonvi le Grottas de Gianas, tombe scavate nel masso, che alcuni vogliono
assegnare ad epoca fenicia, altri a cartaginese, forse invece abitazioni troglodite,
adattate poi ad uso di sepolcreti, come se ne trovano altre.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Si entra così nella Trexenta,
piccola regione ben coltivata, ove siedono Ortacensus, Guasila, Selegas, Seuni,
Gesico, da un lato; San Basilio, Sisini, Seurgus, Donnigala dall'altro, tutti
piccoli villaggi, poi Senorbi e Suelli, in mezzo ai quali passa la strada. Il primo
di essi con varj nuraghes vicini, ambedue a poca distanza fra loro, contornati
da ulivi, mandorli e peri, con case alte solidamente costrutte, tutte
differenti da quelle di mota lasciate indietro, con giardini ed orti, dalle cui
mura alzano il capo chiomato alcune palme, il che, dà loro aspetto assai
pittoresco.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Dopo campi di grano senza un
albero, s' incontrano molti terreni incolti, solo coperti da bassa vegetazione naturale,
sparsi qua e là, sui luoghi più elevati, di alcuni nuraghes. Ad un certo punto
della strada, ci è d'uopo arrestarci per lasciar passare grossi branchi di
cavalli, che la ingombrano tutta. Sono piccoli cavalli indomiti, sferrati, cui
sono ignote la briglia e la sella, con criniere irte ed incolte code, quasi
allo stato selvaggio, tormentati sempre da una qualità speciale di mosche, che,
stipate a miriadi, copron loro le parti inferiori e li punzecchiano e
succhiano; i quali scendono dal monte al piano per essere impiegati nella battitura
del grano. Li conducono due o tre contadini a cavallo con lunghe pertiche, di
cui si servono a guisa di pungolo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Si giunge così finalmente a
Mandas, grossa borgata, i cui abitanti si dedicano esclusivamente alla
coltivazione dei campi fertili di grano che li circondano; non per questo
l'agricoltura può dirvisi avanzata; gli aratri, i carri, gli attrezzi rurali,
sono tutti di foggie primitive. Ha case di due ed anche tre piani, abbastanza ben
fabbricate con pietra arenaria che si trova nei contorni, e vicina alla quale
esiste anche una cava di bel marmo bigio, alquanto somigliante al bardiglio.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Vi abitano varj agiati e relativamente ricchi
proprietarj ; ha una chiesa antica di belle proporzioni, qualche negozio
discretamente fornito, e perfino un casino di riunione sociale, che io presi
per un caffè; ma s' ingannerebbe a partito chi vi cercasse locanda od osteria, poichè
tale non si può chiamare una specie di stallo, ove per mia sventura dovetti cercare
cibo e ricovero per la notte. È luogo di sosta dei molti carrettieri che vi
transitano, e per essi sarà luogo conveniente, non per chiunque sa adattarsi
bensì ai disagi del viaggiare in Sardegna, ma desidera almeno una mediocre
nettezza.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">In ogni modo bisogna entrare. Un
pezzo d'omaccione alto due metri e largo in proporzione, burbero, taciturno è
il padrone di codesta specie di posada, o meglio vera venta spaguola; esso però
non si occupa di alcuna bisogna, e sta neghittoso e fermo come una cariatide appoggiato
agli stipiti della porta; i pochi servigi son fatti dalla sua vecchia moglie
alla quale esso comanda come un sultano, e che vedesi accoccolata a terra
davanti al focolare che sta immezzo alla affumicata cucina, e sul quale bolle
una pentola ove gorgoglia una scura broda spartana.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Un vasto cortile trasformato in
letamajo con stalle da un lato, e un porticato dall'altro che dà accesso a due
luride stanzaccie terrene, formano colla nominata cucina tutta la locanda.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Un po'di coriacea ed insipida
carne di capra lessata con pane da otto dì, inaffiati con un vinaccio scuro che
sapea di muffito e per soprassello di zolfo, fu tutto quello che mi fu
imbandito dall'ostiera sopra un nudo pancaccio nella cucina, spoglio per buona
ventura di tovagliolo che con quell'insieme non sarebbe certo stato un modello
di pulitezza. Buon per me che mi restava ancora qualche uovo sodo e qualche
arancia delle mie provvigioni, così feci, maciullando a due palmenti, un pasto
Luculliano, perchè condito da una fame da poeta.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Dopo il pasto mi aggirai pel
paese e nei contorni a respirarvi aria più pura. Lunghe file di pesanti carri a
bovè aggiogati pel capo trasportavano le messi; le donne cantando villereccie
canzoni, tornavano dalla vicina fontana portando sul capo, con gran
disinvoltura senza cèrcine che le ajutasse a mantener l'equilibrio e senza
gettare stilla d'acqua, le ricolme loro ampie e pesantissime giarre, specie di
anfore di sottilissima argilla cotta, porosa, che mantiene assai fresca la
temperatura dell'acqua; i mietitori rientravano dai campi a frotte, imbruniva,
tutti si ritraevano alle case loro, bisognava pure ritirarsi e cercare riposo
massime dovendo partire prima di giorno.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Il momento fatale era giunto;
onde non restare all'aperto, e buscarsi certamente le febbri, era giocoforza entrare
nella camera assegnatami. In essa, vasto locale a terreno umido e sucido, che
per una distinzione speciale mi era stato tutto riserbato, erano tre o quattro
canili piuttosto che letti esalanti tutt' altro che soavi olezzi; dalle lacere
impannate dell'unica piccola finestra entravano buffi di vento fresco notturno,
che facevano oscillare e tentavano spegnere la fiammella del fumoso lucignolo
ad olio che diradava a stento le tenebre. La porta non si potea chiudere che a
mezzo, tanto ne erano sconnesse le imposte sprovviste di saliscendi; due o tre
sedie spajate e zoppe compivano il fastuoso mobiglio, di tavola ove almeno
posare il lume, punta; sarebbe stato un superfluo lusso! Non mancavano però
immagini di santi grandi e piccoli, con iscritte francesi e spagnuole, appese
alle scabre pareti bigie e trasudanti umidore. Coricarsi su quei letti, certo
semoventi, non era cosa possibile; passeggiai a lungo sull'ineguale
ammattonato, fiaccando i piedi più che sull'acciotolato di una strada, finchè
aggravandomisi le palpebre, mi ravvoltolai nella mia ampia coperta di lana,
indispensabile arnese che tengo sempre meco in viaggio, e coricandomi vestito
com'ero sopra le sedie ineguali trovai un placido sonno, come se fossi adagiato
in soffici piume.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-family: "calibri";">Era alta la notte quando si
partì, ed io ero pronto prima di tutti; ben poco tempo mi aveva preso la
toeletta, nè del resto vi avrei trovato il bisognevole.”<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="mso-element: footnote-list;">
<!--[if !supportFootnotes]--><br />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<!--[endif]-->
<br />
<div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<a href="file://4a_sailis-s3/e$/Vecchio%20Disco/aa/TREXENTA/TREXENTASTORICA/articoli%20vari/1877%20Viaggiatori%20ottocenteschi%20descrizione%20della%20Trexenta%20di%20Carlo%20Corbetta.docx" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><!--[if !supportFootnotes]--><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%;">[1]</span></span><!--[endif]--></span></span></a><span style="font-family: "calibri";">
Carlo CORBETTA, Sardegna e Corsica, Libri due, Milano 1877, pagg. 394-398<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoFootnoteText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<o:p><span style="font-family: "calibri"; font-size: x-small;"> </span></o:p></div>
</div>
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-66765540509207567822018-01-31T18:04:00.000+01:002018-02-01T10:03:55.300+01:001354, foschi nuvoloni sul cielo sardo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: #cc0000;"><strong>1354, foschi nuvoloni sul cielo sardo</strong></span><br />
<span style="font-size: x-small;">(di Sergio Sailis)</span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Accadeva il 31 gennaio 1354: <em>“Ja
sabets com l’altre dia, nós stant a València, lo sant pare nos tramès l’onrat e
religiós fray Restayn ...”</em>. Così iniziava una lettera di Pietro IV indirizzata ai
suoi ambasciatori presso il pontefice ad Avignone.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Se il 1353, a seguito della
rivolta armata arborense, si era chiuso pessimamente per i rapporti tra
arborensi e aragonesi, il 1354 non poteva ovviamente iniziare che nel peggiore dei modi.
Proprio il primo gennaio Pietro IV prende la decisione di recarsi personalmente
in Sardegna per sedare la rivolta di Mariano IV, dei Doria e dei genovesi loro
alleati; nel contempo nomina Bernat de Cabrera comandante dell’armata. Qualche
giorno dopo, il 5, concede il salvacondotto e la moratoria dei debiti a coloro
che intendono arruolarsi per la spedizione sarda compresi i criminali eccezion
fatta per i rei di gravi delitti. Sono quindi in atto tutti i preparativi per
pacificare la rivolta sarda con le armi.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Nel contempo però da ambo i
fronti si tessono anche le trame della diplomazia. Mariano IV mobilita le sue
numerose conoscenze a corte e parentele varie per avere il loro appoggio e il
19 gennaio Ramon Berenguer d’Ampuries, zio di Pietro IV, promette di
intercedere presso il sovrano come già in precedenza aveva ottenuto l’interessamento
di Gilabert de Centelles governatore generale del Regno di Maiorca e parente di
Timbora; Pisa invece ancorché coinvolta sia da Mariano che da Genova, poiché in
Sardegna aveva ancora in feudo le curatorie di Gippi e Trexenta, a seguito
delle pressioni e minacce di Pietro IV e dei suoi ufficiali, decide prudentemente
di non farsi ufficialmente trascinare nel conflitto anche se numerosi vassalli
aderirono alla rivolta. Genova invece dal canto suo, nonostante la sfortunata
battaglia di Porto Conte, rafforza i rapporti con la Castiglia e la situazione
viene attentamente seguita anche dagli occhi non certo disinteressati dei
Visconti di Milano.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjHG0NDGl3EdqWThPgPhkCD1HT884VrkhcrJwW11UNXrJzsapkohYPSTV-F2eTrDLRC1kCOIYkPhidtrocYygTaKc6rad46O5haOucqFkagvYHX7TOABvqWt9k6V9DUWqcK4DimV3qmUAb/s1600/1354+messaggeria+pietro+iv+al+papa.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="949" data-original-width="679" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjHG0NDGl3EdqWThPgPhkCD1HT884VrkhcrJwW11UNXrJzsapkohYPSTV-F2eTrDLRC1kCOIYkPhidtrocYygTaKc6rad46O5haOucqFkagvYHX7TOABvqWt9k6V9DUWqcK4DimV3qmUAb/s400/1354+messaggeria+pietro+iv+al+papa.JPG" width="285" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">img ACA Barcellona</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "calibri";">Pietro IV ugualmente coinvolge
papa Innocenzo VI e il 25, per il tramite dei suoi procuratori Pere de Sentclement
e Jaume de Vallseca, invia ad Avignone i capitoli d’accusa mossi contro Mariano
illustrando le <em>“les malvestats que·l jutge d’Arborea ha fetes e comeses contra
lo senyor rey sens rahó alguna”</em> chiedendo nel contempo il sostegno pontificio e
l’esenzione del tributo da lui dovuto per il feudo del regno di Sardegna e Corsica (che peraltro
non versava già da diversi anni) sino alla completa pacificazione dell’isola. Sia
ad Avignone che a Roma era presente una folta delegazione aragonese, oltre ai
precitati Pere de Sentclement e Jaume de Vallseca erano infatti in piena attività
nomi di spicco quali Llop de Gurrea, Bernat de Tous, Francesc Rome, Guillem de
Turriliis ed erano state mobilitate le più alte cariche ecclesiastiche per
ottenere il loro sostegno. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">I procuratori inviati da Pietro
IV avevano inoltre il compito di prestare giuramento nelle mani del papa a nome
del sovrano aragonese, e infatti una lettera del pontefice del 31 gennaio 1354 certifica
di aver ricevuto tale omaggio.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Sempre il 31 gennaio Pietro IV da
Barcellona invia una lettera (con il cui inizio si è aperto questo articolo) ai
suoi procuratori Llop de Gurrea e Bernat de Tous dando precise istruzioni sulle
trattative in corso relative alla pace con Genova. Il sovrano infatti aveva
ricevuto una lettera dal pontefice per il tramite di frate Restayn, dell’ordine
dei predicatori, con la quale lo esortava a concludere la pace con i genovesi;
il sovrano, pur manifestando la sua devozione e fedeltà, rispondeva che per
accordi sottoscritti con gli alleati veneziani non poteva prendere iniziative,
causa il suo disonore, senza essersi prima consultato con gli emissari veneti e
che quindi occorreva attendere il loro arrivo. Nel contempo comunque per
manifestare la propria buona volontà dava disposizioni affinché la sua lettera,
che doveva rimanere segreta, potesse essere vista solo dal santo padre qualora
gli ambasciatori veneziani tardassero ad arrivare o non fornissero risposte in
tempi brevi.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Tentativi di pace inutili. Il 21
aprile il papa da il proprio assenso ad istruire il processo contro Mariano e il
15 giugno successivo Pietro IV salpa con la sua flotta da Roses alla volta
della Sardegna non senza aver prima preso commiato dai familiari e, come era
consuetudine in quel tempo, dettato testamento il 20 maggio integrando una sua
precedente disposizione del 30 aprile e sul quale ritornerà ancora il 26 maggio
e il 21 luglio proprio durante l’assedio di Alghero.<o:p></o:p></span></div>
<br /></div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-32881759201700639152018-01-04T14:32:00.000+01:002018-02-01T19:00:40.223+01:00Carta della Sardegna<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #cc0000;"><strong>Carta della Sardegna</strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Particolare della Trexenta (con il dettaglio delle varie triangolazioni) su una carta ottocentesca, rimasta non ultimata, dell'isola di Sardegna attualmente conservata presso l'Archivio di Stato di Torino. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwObDCCn43QzHl8c9HlTSVun6yDOafCd9MI0fCmP8TlpTW9x5lDUiJUj0WgGLBkL_iqyJ2pETJ68nQ2bzPbmlHiJW7zHnW5BMziGG_CIH8C3Uxx4NAuQIJ06Glg_r4dboUlCUw2ZG_ev0f/s1600/trexenta+catasto+torino.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="897" data-original-width="1461" height="392" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwObDCCn43QzHl8c9HlTSVun6yDOafCd9MI0fCmP8TlpTW9x5lDUiJUj0WgGLBkL_iqyJ2pETJ68nQ2bzPbmlHiJW7zHnW5BMziGG_CIH8C3Uxx4NAuQIJ06Glg_r4dboUlCUw2ZG_ev0f/s640/trexenta+catasto+torino.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
Certo, se paragonata all'attuale cartografia può farci sorridere<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ4HfqkKTi56l76XgL8CAynpvP59yHOlGr1dhpVQdFWKKCqNqnJuKYhAYmc-4p1jIfHlQhY4wjMSEOb5tkX7Pn3-DtqzJBSdjqQ1bqsNEehHNKQBa1FfWXSJwnjwxRA33p7D_QE0PMsPQI/s1600/trexenta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="625" data-original-width="993" height="401" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ4HfqkKTi56l76XgL8CAynpvP59yHOlGr1dhpVQdFWKKCqNqnJuKYhAYmc-4p1jIfHlQhY4wjMSEOb5tkX7Pn3-DtqzJBSdjqQ1bqsNEehHNKQBa1FfWXSJwnjwxRA33p7D_QE0PMsPQI/s640/trexenta.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
Ma è nulla in confronto alle carte del XVI secolo (1535) che interessano soprattutto le coste<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUtdlh6UlvML_hw60N9wl9lSaxwTRbWwkBKN5ABOcwhhZirfJ6dXnETjYim1-4uaEHPmdgJQs9GtFV4X_nYFutGVnXsQRrlMFSOYO6is9C1zqDgsYBXXffkg5fS65AfndRfZBLA26nuTL0/s1600/1535+trexenta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="681" data-original-width="1096" height="395" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUtdlh6UlvML_hw60N9wl9lSaxwTRbWwkBKN5ABOcwhhZirfJ6dXnETjYim1-4uaEHPmdgJQs9GtFV4X_nYFutGVnXsQRrlMFSOYO6is9C1zqDgsYBXXffkg5fS65AfndRfZBLA26nuTL0/s640/1535+trexenta.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
e del secolo successivo che però cominciano già a fornire qualche dettaglio maggiore anche se non sempre preciso<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHcjZTwUtyEdsTl5ek-YJFyo-6vJkboIymy_fRygk1vM4MDyvjYH2kRtnm_aqAywfnE9KoXPdfN3G_Im3_czvaI_N8APicPADV6rE50AR6jqsRqj7IoSFXe0lLOiAQD3o6dEanDC78ClMT/s1600/1600+trexenta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="634" data-original-width="1373" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHcjZTwUtyEdsTl5ek-YJFyo-6vJkboIymy_fRygk1vM4MDyvjYH2kRtnm_aqAywfnE9KoXPdfN3G_Im3_czvaI_N8APicPADV6rE50AR6jqsRqj7IoSFXe0lLOiAQD3o6dEanDC78ClMT/s640/1600+trexenta.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjhkEaqZPXb-XzekI_OdgY2t9vQXBoqd1tvJsB5d3RHn6tU2ik5qUe2M2ncJvsPNZdPMjGwi3EWXaWeleN8TwO91APMtCYgfeK3N_BYPebZKpyk8Jw36SGzOyMyJQFQBAOOY3UDG3lgHdy/s1600/1600+trexenta+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="637" data-original-width="1516" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjhkEaqZPXb-XzekI_OdgY2t9vQXBoqd1tvJsB5d3RHn6tU2ik5qUe2M2ncJvsPNZdPMjGwi3EWXaWeleN8TwO91APMtCYgfeK3N_BYPebZKpyk8Jw36SGzOyMyJQFQBAOOY3UDG3lgHdy/s640/1600+trexenta+2.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nel '700 si inizia a fornire ulteriori dettagli e maggior cura per i particolari</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKvLWhVXKgwsmvRrqhnVGU5rjQq1CNSy8sBR3Tt7kZblgwTCMjY1ZMzTbJLvCpDL81nUwAvNgXXAdcYeZuALVgEARVtt-ZJD_0hhgRSMFYRYaQNU10BL_D7pKR8_qFDghsiBTXMQjWaPWv/s1600/1700+trexenta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="643" data-original-width="1400" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKvLWhVXKgwsmvRrqhnVGU5rjQq1CNSy8sBR3Tt7kZblgwTCMjY1ZMzTbJLvCpDL81nUwAvNgXXAdcYeZuALVgEARVtt-ZJD_0hhgRSMFYRYaQNU10BL_D7pKR8_qFDghsiBTXMQjWaPWv/s640/1700+trexenta.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
che a metà del secolo sono sempre maggiori fornendo in alcuni casi anche notizie più precise sulle circoscrizioni amministrative (Le Rouge 1753)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH1hvkg_GfTQNDdmAXIcQ0QKRmpn2VuMe-AQfc2LwJEJEc6K_aDPfWrHs2xJT6gzsyt9OQMAGbx7ZaLEYs5RQX_B_huq-XrFLt751sf2cwQylvcZpC-5mZW7_J0p5VzLx8kSBdqrm_00Wm/s1600/1753+trexenta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="672" data-original-width="1535" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH1hvkg_GfTQNDdmAXIcQ0QKRmpn2VuMe-AQfc2LwJEJEc6K_aDPfWrHs2xJT6gzsyt9OQMAGbx7ZaLEYs5RQX_B_huq-XrFLt751sf2cwQylvcZpC-5mZW7_J0p5VzLx8kSBdqrm_00Wm/s640/1753+trexenta.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
per arrivare poi alle carte di primo ottocento (Tommaso Napoli, 1811) dove i villaggi sono riportati più accuratamente</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSk8NfJo7qZT1Hwod3PaHr8Lf4skm6raRelkHgpACjSAPS93hzxOlj1sRnVNT3iC7e8seyFKtWREvuG8kE4vdHboCbpRo8X9qWSOzkGcqcYiBAxj9ciWRMiParBZvUeh4aUj1gES6X7eUr/s1600/1811+trexenta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="686" data-original-width="1551" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSk8NfJo7qZT1Hwod3PaHr8Lf4skm6raRelkHgpACjSAPS93hzxOlj1sRnVNT3iC7e8seyFKtWREvuG8kE4vdHboCbpRo8X9qWSOzkGcqcYiBAxj9ciWRMiParBZvUeh4aUj1gES6X7eUr/s640/1811+trexenta.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Le carte elaborate dal Della Marmora, appositamente inviato nell'isola, sono invece realizzate ormai con criteri moderni e scientifici (Della Marmora, 1839)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHGvdKjspSO40kIOj9ULst-pVN_Mt6IX9JI2tiwsasRIaHwxhZfPgvsMSwKWG04ZSR_RdU8yULZLPJoRtpKmQedonowOAgvSi-4xYkVKbe5Er7Sv7dGpkzE5Mvc-RDXq-gD10m2dv9-cNv/s1600/1839+trexenta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="693" data-original-width="1560" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHGvdKjspSO40kIOj9ULst-pVN_Mt6IX9JI2tiwsasRIaHwxhZfPgvsMSwKWG04ZSR_RdU8yULZLPJoRtpKmQedonowOAgvSi-4xYkVKbe5Er7Sv7dGpkzE5Mvc-RDXq-gD10m2dv9-cNv/s640/1839+trexenta.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
concludendo con quelle di fine ottocento ormai molto simili alle carte odierne (1892)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisldVaynGI_P-niPpaJ51aHhZK1M0BypKgQGS8kJ94W6yBLfskVEAaaF-quOS6WC4ikc1pPBc5jGwdGhNR26VVHeBOXgae0DdWmbJJGCvgjhAdQ4T14RJIfJ0Wzi47rrjCag2ylRfHFM1t/s1600/1892+trexenta.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="628" data-original-width="1431" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisldVaynGI_P-niPpaJ51aHhZK1M0BypKgQGS8kJ94W6yBLfskVEAaaF-quOS6WC4ikc1pPBc5jGwdGhNR26VVHeBOXgae0DdWmbJJGCvgjhAdQ4T14RJIfJ0Wzi47rrjCag2ylRfHFM1t/s640/1892+trexenta.JPG" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-47603255390404866932018-01-01T11:03:00.000+01:002018-01-01T11:31:03.996+01:001255 Rapporti Giudici sardi e il Comune di Pisa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: red;"><b>Rapporti Giudici sardi e il Comune di Pisa</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
(Sergio Sailis)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
31 dicembre 1255, l'ambasciatore pisano in Sardegna, Ranieri Marsubilia, dal monastero di S.Maria di Bonarcado ordina al Giudice d'Arborea, Guglielmo di Capraia, di fornire 25 terrali provvisti di equipaggiamento e cavalli per prestare servizio per conto del Comune.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così come gli altri Giudici sardo-pisani, pur essendo sovrano in Sardegna nei rapporti con il comune toscano spesso aveva prevalenza la sua condizione di cittadino pisano come a suo tempo aveva ben stigmatizzato il Carducci: </div>
<div style="text-align: justify;">
<i>“Voi di Corsica visconti,</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i> Voi marchesi de’ confini;</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i> Voi che re siete in Sardegna</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i> Ed in Pisa cittadini;”</i></div>
<div style="text-align: center;">
(img ASPi)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY7X8nbjRUWKIiJIkLHPcuzqtFEr9kqj3vJvosDpoCOSa8hHmdVGIdIsulvyKYRV7RidDlzt06YckuFBpbLTmLeyRSj7EJE8jmNuKU-Bq0qo4DB7z694BixOULDkloqdbvNdEukUAUz8vD/s1600/1255+12+1.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="619" data-original-width="754" height="327" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY7X8nbjRUWKIiJIkLHPcuzqtFEr9kqj3vJvosDpoCOSa8hHmdVGIdIsulvyKYRV7RidDlzt06YckuFBpbLTmLeyRSj7EJE8jmNuKU-Bq0qo4DB7z694BixOULDkloqdbvNdEukUAUz8vD/s400/1255+12+1.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1EQjoNd7erPv9rB9hWt2tnJKnN7UYejKEDXZqNUJO7XeLD91SNJ-ImuRu82Y7u-n06MP0ST8XaB0aj4gwelQFg53VldO2OgwVM156N6Wl0Squy5xgxath3eUUiVD2priFdmJ_6bcKYy-_/s1600/1255+12+2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="772" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1EQjoNd7erPv9rB9hWt2tnJKnN7UYejKEDXZqNUJO7XeLD91SNJ-ImuRu82Y7u-n06MP0ST8XaB0aj4gwelQFg53VldO2OgwVM156N6Wl0Squy5xgxath3eUUiVD2priFdmJ_6bcKYy-_/s400/1255+12+2.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiibej-tr3CDU3q9FISaWwHmIEElHF5t40IxRGAw4AwDRvjjtMQFiFRrMulyDQjgzjhcYVJjnoyWW1lq6fywB_iaYhnhBvD9yZONK_18rJ6emKqzy4HU6kbM6Q8o-f1gKh2AvMtdn7bP3AS/s1600/1255+12+3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="367" data-original-width="785" height="186" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiibej-tr3CDU3q9FISaWwHmIEElHF5t40IxRGAw4AwDRvjjtMQFiFRrMulyDQjgzjhcYVJjnoyWW1lq6fywB_iaYhnhBvD9yZONK_18rJ6emKqzy4HU6kbM6Q8o-f1gKh2AvMtdn7bP3AS/s400/1255+12+3.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-47281254754668468092017-12-31T18:09:00.000+01:002018-02-01T15:07:01.488+01:00Selegas<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<h1 align="JUSTIFY" class="western" style="page-break-before: always;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="__RefHeading___Toc292809935"></a> <span style="color: #cc0000;">Selegas </span><sup><a class="sdfootnoteanc" href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8402753144126591225#sdfootnote1sym" name="sdfootnote1anc"><sup>1</sup></a></sup></h1>
<div style="text-align: justify;">
<strong style="background-color: white; color: #444444; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px;">Immagini della Trexenta ottocentesca: Selegas</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong style="background-color: white; color: #444444; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px;"><br /></strong></div>
<div style="text-align: justify;">
SÈLEGAS, villaggio della Sardegna nella provincia e divisione di
Cagliari, compreso nel mandamento di Senorbì e nell’antica
curatoria di Trecenta, che era parte del regno cagliaritano. La sua
posizione geografica è nella latitudine 39" 34' e nella
longitudine occidentale di Cagliari 0° 1'.
</div>
<div style="text-align: justify;">
È situato in una facil pendice sopra due valli, ed è protetto
da’ venti di levante, settentrione e ponente-maestro per alcune
eminenze, delle quali è più notevole quella che sorge al
ponente-maestro, a distanza di circa un miglio, ed è il colle di
Guasilla, che sebbene di altezza poco considerevole, pure è notato,
perchè superiore alle eminenze circostanti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUJNdeKaEBhp5yJLS2fq2Am9IZa4wAiWVnZT_9E2gEwf2SKB7ZTDLcYHY_t7PPFcxo6MexCWHZCkOdkVTy0MzFjEKCp_7BuUG9geXQZ-MfCdNVQ1ptWhbTwB6jRterjofq37J0I15CaaA9/s1600/XIX.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1001" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUJNdeKaEBhp5yJLS2fq2Am9IZa4wAiWVnZT_9E2gEwf2SKB7ZTDLcYHY_t7PPFcxo6MexCWHZCkOdkVTy0MzFjEKCp_7BuUG9geXQZ-MfCdNVQ1ptWhbTwB6jRterjofq37J0I15CaaA9/s400/XIX.jpg" width="250" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Le case comunemente sono ben costrutte, e ve n’ha alcune comode
e di bell’aspetto.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Molte strade hanno un solido impietramento, e quasi tutte un
marciapiede.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il clima è piuttosto caldo e sentesi tale nella grande estate,
come si poteva supporre per il notato ostacolo de’ terreni più
elevati che sono nel semicerchio settentrionale dell’orizzonte.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Vi si patisce poi e non poco della umidità, e non ostante la sua
situazione piuttosto levata in paragone dei bassi piani, l’aria
nelle stagioni calde è mescolata de’ miasmi che vi trasporta il
vento, e principalmente da quelli, che sorgono dalla gran palude,
detta Bangiu, la quale trovasi verso il sirocco alla distanza di
mezzo miglio.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Non è raro che grandini su questa terra, e talvolta cadono
gragnuole grosse più che noci e quasi quanto uova di gallina, come
avvenne nel principiante giugno del 1834, onde restarono devastate le
messi e le vigne. Siffatte meteore, rarissime nella maggior parte
delle regioni sarde, sogliono patirsi in sulla fine della primavera e
nel principio dell’autunno.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il territorio ha piani inclinati più spesso che orizzontali,
scarseggia di fonti, di bosco, e di selvaggiume, eccettuate le lepri
e qualche volpe.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Scorrono entro il medesimo due rivi nelle due sunnotate valli,
provenienti uno dal territorio di Seùni, l’altro, ed è maggiore,
dalle fonti di Gesico, i quali si riuniscono agli ultimi termini
della pendice, su cui siede il paese, al suo ostro-scirocco in
distanza di più d’un miglio presso la strada da esso ad Ortacesus.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel paese bevesi dai pozzi un’acqua salmastra e pesante.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Popolazione</i>. Nel censimento della popolazione dell’Isola
altre volte indicato si notarono per Selegas anime 816, distribuite
in famiglie 182 e contenute in case 159.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel rispetto dell’età e del sesso furono poi distinte così:
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sotto i 5 anni maschi 64, femmine 41; da’ 5 a’ 10 mas. 49,
femm. 45; da’ 10 a’ 20 mas. 95, femm. 87; da’ 20 a’ 30 mas.
75, femm. 72; da’ 30 a’ 40 mas. 64, femm. 48; da’ 40 a’ 50
mas. 38, femm. 37; da’ 50 a’ 60 mas. 36, femm. 29; da’ 60 a’
70 mas. 12, femm. 15; da’ 70 agli 80 mas. 5, femm. 4.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel rispetto poi della condizione domestica erano distinti:
</div>
<div style="text-align: justify;">
I maschi in scapoli ammogliati vedovi totale
</div>
<div style="text-align: justify;">
131, 289, 18, 438.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le femmine in zitelle maritate vedove totale
</div>
<div style="text-align: justify;">
203, 134, 41, 378.
</div>
<div style="text-align: justify;">
I seleghesi sono riputati persone laboriose e pacifiche, ma, come
gli altri, poco industri.
</div>
<div style="text-align: justify;">
La massima parte di essi attendono all’agricoltura, pochi alla
pastorizia e più pochi a’ mestieri.
</div>
<div style="text-align: justify;">
La scuola elementare è frequentata da circa 18 fanciulli, ma
sinora ha nulla giovato.
</div>
<div style="text-align: justify;">
I seleghesi hanno per cura della loro salute un chirurgo.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Le malattie ordinarie sono le infiammazioni toraciche e le febbri
periodiche autunnali.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Agricoltura</i>. Il territorio in parte cretaceo, in parte
sabbioso, trovasi attissimo per i cereali e per la cultura delle
viti.
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’ordinaria seminagione è di starelli 1000 di grano, 200
d’orzo, 350 tra fave e legumi.
</div>
<div style="text-align: justify;">
La produzione mediocre del grano è del 10, quella dell’orzo del
14, quella delle fave del 15.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Si semina poco di lino, quanto basta per le tele necessarie alle
famiglie, occupandosi tutte le donne, quando han finito le altre
faccende domestiche, a filare e a tessere.
</div>
<div style="text-align: justify;">
La coltivazione delle piante ortensi è assai ristretta.
</div>
<div style="text-align: justify;">
La vigna prospera nella conveniente esposizione che può avere, e
la vendemmia produce assai per la consumazione del paese e per
bruciarne ad acquavite.
</div>
<div style="text-align: justify;">
I fruttiferi hanno siti opportunissimi, ma sono poco curati e
quindi poco notevole il loro numero.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Deve però farsi eccezione in rispetto agli olivi, de’ quali è
un gran numero. È degno di menzione l’oliveto del commendatore
Serra.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Pastorizia</i>. L’angustia de’ pascoli non ha permesso che
quest’industria si allargasse, quindi il numero de’ capi è
ristretto nelle tre specie, porcina, pecorina, e vaccina.
</div>
<div style="text-align: justify;">
I branchi diversi de’ porci non danno forse un totale di 700
capi; le greggie di pecore possono avere capi non più di 2500; gli
armenti delle vacche non numerano forse 100 capi.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il bestiame manso si computa di buoi per l’agricoltura 60, di
cavalli e cavalle 55, di giumenti 160, di porci 70.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Il superfluo del formaggio vendesi fuori del paese. Esso è di
mediocre bontà per la male intesa manipolazione.
</div>
<div style="text-align: justify;">
L’apicultura è negletta, sebbene il clima la favorisca.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Commercio</i>. Le derrate di questo paese si smerciano
principalmente in Cagliari. Il prodotto delle vendite forse non
sopravanza le 80 mila lire.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Selegas dista da Guasila migl. 2 sotto il ponente, da Ortacesus m.
1 2/3 sopra l’austro, da Suelli m. 1 1/2 sopra il levante. In
questo punto trovasi la strada da Cagliari a Nurri, che sarà poi
condotta sino a Terranova.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Religione</i>. Questo paese è compreso dentro l’antica
diocesi di Dolia, che fu annessa a quella di Cagliari, ed è curato
nelle cose religiose da un parroco proprio, che ha il titolo di
rettore, ed è assistito da uno o due preti.
</div>
<div style="text-align: justify;">
La chiesa parrocchiale rimodernata nel 1832 ha per titolare s.
Anna. La sola chiesa minore che sia nel paese è denominata da s.
Elia. Il camposanto attiguo alla parrocchiale è all’estremità del
villaggio.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Selegas era compreso nel feudo del marchesato di Villasor.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div id="sdfootnote1">
<div class="sdfootnote" style="text-align: justify;">
<a class="sdfootnotesym" href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8402753144126591225#sdfootnote1anc" name="sdfootnote1sym">1</a>
Vittorio ANGIUS, in Dizionario geografico
storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna
(a cura di Goffredo CASALIS), vol. XIX, Torino 1849, pagg. 797-800.</div>
</div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8402753144126591225.post-33793737818887667032017-12-13T14:57:00.000+01:002017-12-13T15:04:40.578+01:001354 Conclusione delle operazioni militari in Sardegna di Pietro IV<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: #cc0000; font-family: "calibri";"><strong>1354 Conclusione delle operazioni militari in Sardegna di Pietro IV</strong></span><br />
<span style="font-family: "calibri";"><o:p>(Sergio Sailis)</o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Caro zio, l'Enterogermina ha funzionato, il mal di pancia è finalmente passato e ora sto bene e ti informo anche che il Giudice (Mariano IV) e Matteo Doria si sono arresi. <o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il 4 dicembre 1354 re Pietro IV scrive a suo zio Ramon Berenguer informandolo sulle sue condizioni di salute e soprattutto sul fatto che considerava concluse le operazioni militari in Sardegna dal momento che Mariano IV e Matteo Doria erano alla sua mercé e che aveva loro perdonato tutte le offese che gli avevano arrecato.“ ... que lo jutge e micer Matheu Doria sòn venguts a mercè nostra, e nòs lus havem perdonades totes les offenses que fetes nos haviem.”<o:p></o:p></span></div>
<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhq-iwK84eSEKwlDsiIjIKRnJ9KAjE2aY8Bkc1eTHyPdwGxqQEFOSuONDLR6KgHy33tpLtKm_uGYJFdUryXxZTOLu3dYCdGoONuyIhGiPXhTn1LsXph8N391wVRlVCG9RCeX9xSl4gLSuB/s1600/1354+fine+guerra+sardegna.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="798" data-original-width="1213" height="419" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhq-iwK84eSEKwlDsiIjIKRnJ9KAjE2aY8Bkc1eTHyPdwGxqQEFOSuONDLR6KgHy33tpLtKm_uGYJFdUryXxZTOLu3dYCdGoONuyIhGiPXhTn1LsXph8N391wVRlVCG9RCeX9xSl4gLSuB/s640/1354+fine+guerra+sardegna.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">img ACA Barcellona<br />
lettera di Pietro IV allo zio Ramon Berenguer</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";">Con questo atto di generosità e magnanimità (bontà sua) il sovrano aragonese poneva fine alla non certo brillante campagna militare per la pacificazione della Sardegna; il precedente 16 novembre era stato infatti “costretto” a sottoscrivere gli accordi di Alghero con Mariano IV e Matteo Doria che in cambio della cessazione delle ostilità e della conferma dei rispettivi possedimenti acconsentivano che Alghero tornasse sotto il dominio regio. <o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Interessante inoltre come nella lettera Pietro IV puntualizzi che la malattia di cui aveva sofferto (e che aveva decimato il suo esercito) non fosse dovuta al luogo in cui si trovavano ma solamente alla fatica per il lungo assedio: “No entenats, emperò, que, jatssia que hic haja haüdes moltes malalties, que açò s’esdevenga per la mala sanitat de la terra, mas solament per lo trebayll que s’é soffert per les gens nostres per tenir longament lo setge del Alguer, lo qual és vuy a nostra mà, foragitats tots aquells qui primerament hi habitaven.” Questo perchè occorreva sgombrare il campo dal luogo comune che la Sardegna fosse un'isola pestilenziale e non scoraggiare quindi i sudditi della Corona che intendessero trasferirsi nell'isola e con i quali intendeva ripopolare Alghero.</span></div>
<span style="font-family: "calibri";"></span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjelCR4u5mV880kF1fSxeWMC-5v0IVZQ_T2_-15RoWFCdv_4IBSiw24QJ13vDiUnro4ubjtTT6A61_4GABRTteatP2OeDwGSosIqfSSpmjuRe54LPj3kpI-BSP2Dm7-N9XaFNMhYhLz9oXm/s1600/1354+pace+alghero.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="855" data-original-width="629" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjelCR4u5mV880kF1fSxeWMC-5v0IVZQ_T2_-15RoWFCdv_4IBSiw24QJ13vDiUnro4ubjtTT6A61_4GABRTteatP2OeDwGSosIqfSSpmjuRe54LPj3kpI-BSP2Dm7-N9XaFNMhYhLz9oXm/s640/1354+pace+alghero.JPG" width="468" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">img ACA Barcellona<br />
stralcio dei capitoli della tregua di Alghero</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigYX_G3npHwz1ussoK9LTRpJTrhGkR7_clHop8_mz1rS25G1huwhbpUj0cVLl7vTlPEi3Oopw7Up5lYiNcKSEVu_IqYBml5-FkKEKSfD1aak_CskpP14qiVl3MeX2BtujlV64CGLJ1Xo_B/s1600/1354+indulto+mariano.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="837" data-original-width="700" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigYX_G3npHwz1ussoK9LTRpJTrhGkR7_clHop8_mz1rS25G1huwhbpUj0cVLl7vTlPEi3Oopw7Up5lYiNcKSEVu_IqYBml5-FkKEKSfD1aak_CskpP14qiVl3MeX2BtujlV64CGLJ1Xo_B/s640/1354+indulto+mariano.JPG" width="532" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">img ACA Barcellona<br />
comunicazione di servizio sull'indulto concesso a Mariano IV</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "calibri";"></span> </div>
</div>
guasilesuhttp://www.blogger.com/profile/12685658405003746365noreply@blogger.com0