1355 Sarracino di
Suelli
di Sergio Sailis
di Sergio Sailis
Agli inizi del 1355 Pietro IV d’Aragona
convoca a Castell de Caller le corti del Regno di Sardegna e Corsica. Pur
essendo sostanzialmente cessati i combattimenti conseguenti alla “rivolta” di
Mariano l’isola non è però ancora completamente pacificata. Restano attivi
infatti alcuni focolai di ribellione con conseguenti scaramucce che continueranno
comunque a persistere perlomeno sino al mese di giugno per cui, a tutela degli
interessi del regno, il sovrano il 10 marzo emana una serie di 4 norme, le
cosiddette Costituzioni, cui se ne aggiungerà una quinta il successivo 30
aprile.
In particolare con la terza
costituzione, al fine di prevenire e scoraggiare nuove ribellioni, viene
prevista la consegna agli ufficiali regi di ostaggi da parte dei sardi; questi
ostaggi generalmente dovevano essere maschi salvo in caso di pericolo esterno e
in questa evenienza tutti i figli e le mogli dei sardi dovevano essere condotti
in luoghi fortificati previamente individuati come i castelli di Acquafredda, Villa di Chiesa, Gioiosaguardia, Quirra, ecc. per il sud
dell’isola.
Probabilmente è relazionato proprio
a questa terza costituzione il caso di Sarracino di Suelli il quale,
nell’aprile del 1355, si trovava verosimilmente prigioniero nel castello di
Quirra assieme ad altre persone alcune delle quali note per essere state parte
attiva negli scontri dei mesi precedenti. Con una lettera datata 17 aprile 1355
Pietro IV ordinava appunto al castellano di Quirra, Guglielmo Sala, di far
portare a Cagliari alcune persone, tra i quali il nostro Sarracino, e in caso
di rifiuto “que serien tenguts per rebelles e inobedientes a la nostra reyal
Corona”. Nel documento purtroppo non è esplicitato il motivo della richiesta di
trasferimento dei presunti prigionieri a Cagliari; si potrebbe ipotizzare pertanto che
lo spostamento si sia reso necessario per raccogliere le loro testimonianze nel
processo in corso contro Mariano oppure per portarli in un luogo ritenuto più
sicuro da eventuali fughe o dalla loro liberazione da parte degli insorti.
(img ACA Barcellona) |
“ Manam vos
expressament eus deim que de part nostra manets e requirats Lo Sergio, Gonnardi de Sori, Ançocho Axedo,
Johan d'Aceni, Francisco de Coni, Gomita Marras, Gonnarde Jana, Guantino Dola,
Barçolo de Comes, Sarracino de Suelli,
Guanti Pisano, Sahena de Sena, Pedro Clango, Lopardo Marru, Jordi Santy,
Barison Serexi, que encontinent, vista la present, venguen açi a nos sots
pena de cors e d'aver. Notifican lurs que si aço fer no volien, que serien tenguts
per rebelles e inobedientes a la nostra reyal Corona. Manam encara a vos que
vos per res del castell de Quirra no.us partescats. Data en Castell de Caller a
XVII d'abril en l'any dela nativitat de nostre senyor MCCCL sinch. Subscripsit
Guillelmus.
Matheus Adriani
mandato regio facto per nobilem Bernardum de Capraria, consiliarium.
Predicta littera fuit missa Guillelmo de Sala, castellano
castri de Quirra. “
Non sappiamo purtroppo la sorte toccata a Sarracino; il suo nome non compare tra i contribuenti di Suelli presenti nella VI Compositio pisana del 1359 ed è quindi probabile che non abbia fatto ritorno a Suelli negli anni successivi o che sia deceduto nel frattempo.
Non sappiamo purtroppo la sorte toccata a Sarracino; il suo nome non compare tra i contribuenti di Suelli presenti nella VI Compositio pisana del 1359 ed è quindi probabile che non abbia fatto ritorno a Suelli negli anni successivi o che sia deceduto nel frattempo.
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