1353 Mariano IV e il possesso dei
castelli di Damiano Doria
(di Sergio Sailis)
(di Sergio Sailis)
Uno dei principali punti di
attrito tra Mariano IV d'Arborea e Pietro IV d'Aragona erano i possedimenti che il Giudice
arborense aveva acquistato da Damiano Doria, al prezzo di 300 fiorini d’oro, acquisto
che il sovrano aragonese non riconosceva in quanto già da tempo intenzionato ad
entrare direttamente in possesso (con l’acquisto o con la forza) di questi
territori ed in modo particolare dei “castra de Ardena et de la Capola” ossia
Ardara e Capula nel Logudoro situati in posizione strategica ed essenziali alla
Corona per il controllo delle importanti vie di comunicazione che dominavano.
Nei famosi Procesos è inserita
copia della comunicazione che il 16 giugno 1353 Mariano aveva inviato a
Rambaldo de Corbera (all’epoca Governatore generale del Regno di Sardegna e
Corsica) e ai probiviri della città di Sassari con la quale li informava
appunto di aver preso possesso dei castelli e terre “castrorum et terrarum” già
appartenute, come detto, a Damiano Doria dal quale li aveva acquistati.
Copia della citata lettera di Mariano inserita nei Procesos (ACA, Barcellona) |
In seguito furono numerose e
insistenti le richieste e le intimazioni fatte a Mariano, sia direttamente da
Pietro IV che dai suoi ufficiali, affinché queste fortificazioni fossero
consegnate agli iberici e furono continuo motivo di contrasto e guerra negli
anni successivi così come furono punti fondamentali degli accordi di pace di
Alghero nel 1354 e di Sanluri nell’anno successivo.
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