1288, La cattura di Ugolino della Gherardesca
Sergio Sailis
Sergio Sailis
“Et l'arciveschovo entrò in
Signioria et confortò li sua seguaci et signoregiò in fino a ottobre.”
(Roncioni)
Il 2 luglio 1288 all’arcivescovo
di Pisa, Ruggero degli Ubaldini, vengono conferiti i titoli di “potestas,
rector et gubernator Comunis et Populi pisani” subentrando così a Nino Visconti
e Ugolino della Gherardesca. É l’epilogo del colpo di mano da
lui orchestrato contro i due condomini che per alcuni anni avevano retto la
città.
L’arcivescovo infatti, a capo di
diverse famiglie aristocratiche pisane (Lanfranchi, Gualandi, Sismondi, ecc.),
il precedente 30 giugno aveva organizzato un’insurrezione contro il Giudice di
Gallura e suo nonno. Nino Visconti riuscì a fuggire appena in tempo dalla città
rifugiandosi nel castello di Calci mentre Ugolino, che invece si trovava nel
suo castello di Settimo, rientra in città e il 1° luglio è costretto dai
rivoltosi ad un’aspra battaglia nelle vie cittadine. Negli scontri il
Donoratico ha la peggio. Asserragliatosi nel palazzo degli Anziani dopo
un’inutile resistenza è però costretto a capitolare; durante gli scontri
perdono la vita un suo figlio bastardo, Banduccio, e un suo nipote, Enrico
figlio di Guelfo, mentre il conte viene fatto prigioniero assieme ai figli
Gaddo e Uguccione, ai nipoti Nino il Brigata e Anselmuccio e al pronipote
Guelfuccio (figlio dell'ucciso Enrico) il quale, ancora lattante, che verrà in
seguito liberato.
Come noto Ugolino e i suoi
famigliari finiranno miseramente i propri giorni nella torre dei Gualandi
mentre Nino si unirà alla lega guelfa toscana (Firenze e Lucca in primo luogo)
e Genova e continuerà a combattere contro il Comune di Pisa assieme anche ai
figli di Ugolino, Guelfo, Lotto e Matteo, che in Sardegna caparbiamente combatteranno,
inutilmente, contro Pisa e i suoi alleati sardi, principalmente Mariano
d’Arborea.
“Tu dei saper ch'i' fui conte Ugolino,
e questi è l'arcivescovo Ruggieri:
or ti dirò perché i son tal vicino.”
(Dante, Divina Commedia, Inferno,
Canto XXXIII, IX cerchio, Il conte Ugolino
(nell’img. tratta da Wikipedia:
Ugolino mentre morde il cranio di Ruggeri degli Ubaldini. Illustrazione del
Canto XXXII della Divina Commedia di Gustave Doré)
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