1270, re Luigi IX di Francia a
Cagliari
di Sergio Sailis
“Entretant,
le jour du dimenche, environ le soleil couchant, l’en se merveilla mout forment
de ce que il avoit si lonc voiage jusques au port de Callerique la où les
barons devoient estre atendus; et pour ce furent les mestres de la nef apellés,
devant le roy, du lie où il estoient adonc.”
(Chronique
de Primat tradotta in francese da J. de Vignay nel XIV sec.)
L’8
luglio 1270 davanti al porto di Cagliari giunge la flotta di re Luigi IX di
Francia. L’armata, partita qualche giorno prima dal porto di Aigues Mortes, era
diretta in oriente per partecipare alla crociata (l’ottava, promossa e
comandata proprio dal sovrano francese) e fece uno scalo tecnico nel porto
cagliaritano di “Bangaie in Sardinea in castello Castri”. Nei giorni precedenti
c’era stato mare molto mosso e le truppe avevano bisogno di ristoro nonché di
rifornirsi di cibo e acqua; inoltre c’era l’intenzione di fare una piccola
sosta per consentire il ricongiungimento di tutta la flotta in modo da affrontare
in modo unitario l’ultimo tratto di mare che li separava dalla destinazione
finale.
L’accoglienza
degli uomini di Castel di Castro però non fu delle migliori; come dice la
cronaca infatti “nos gens trouvèrent les hommes du chastel mout contraires et
rebelles à euls”. I pisani infatti non permisero l’ingresso in città del
sovrano francese e del suo seguito e si limitarono a rivendere ai crociati ciò
di cui avevano bisogno peraltro a prezzi altissimi. Venne comunque concesso,
specialmente per dar modo di curare i malati, di soggiornare nella “ville bas” il
villaggio posto sotto le mura cittadine, ossia Stampace. Alcuni furono ricevuti
nel convento dei Frati Minori mentre altri trovarono riparo in “mesons qui
estoient en terre” tanto piccole e malridotte che in Francia, secondo gli
stessi membri della spedizione, erano considerate inabitabili. Per alcuni
storici queste misere casupole probabilmente non sono altro che i resti
dell’antica capitale giudicale di Santa Igia all’epoca ancora ben visibili dopo
appena poco più di due lustri dalla sua distruzione ad opera dei pisani nel
1258.
Re Luigi a Cagliari Les Grandes chroniques de France Royal MS. 16 G VI |
Il
motivo di tanta diffidenza da parte dei castellani di Castel di Castro era dovuto
al fatto che la flotta che trasportava i crociati era in buona parte composta
da naviglio genovese, ossia il nemico giurato dei pisani che per tanto tempo
aveva conteso agli stessi il giudicato cagliaritano e ancora in competizione
con loro per i mercati mediterranei.
Nei
giorni successivi il re, dopo aver tenuto un consiglio di guerra, radunata
tutta la flotta il 15 luglio decide di salpare dalla terra sarda cambiando però
(non senza più di qualche malumore da parte genovese) la destinazione: anziché
dirigersi verso la Terrasanta re Luigi decide di puntare verso l’attuale
Tunisia giungendo davanti a Tunisi il 17 e sbarcando in prossimità di Cartagine
il 19.
Il
sovrano francese, dopo aver posto l’assedio a Cartagine, resta però anch’egli colpito
dall’epidemia che già stava decimando il suo esercito e il 25 agosto muore.
Qualche anno dopo, l’11 agosto 1297, con la bolla “Gloria, laus et honor” Luigi
IX verrà canonizzato da una vecchia conoscenza sarda, quel Bonifacio VIII che
appena qualche mese prima aveva concesso la “licentia invadendi” sull’isola a
Giacomo II d’Aragona.
Re Luigi sul letto di morte Les Grandes chroniques de France Royal MS. 16 G VI |
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