1256, Prodromi
della scomparsa del Giudicato di Cagliari
di Sergio Sailis
Tra la
fine del 1255 e l’inizio del 1256 il Comune di Pisa invia in Sardegna Ranieri
Marsubilia in qualità di ambasciatore. Il 31 dicembre 1255 lo troviamo presso
il monastero di S.Maria di Bonarcado dove intima a Guglielmo di Capraia Giudice
d’Arborea di fornire a Pisa 25 uomini a cavallo armati ed equipaggiati.
Ordine impartito a Guglielmo di Capraia di fornire a Pisa 25 uomini armati |
Il successivo
10 gennaio invece Ranieri Marsubilia lo troviamo a Cagliari dove intima ai
pisani ivi residenti di fornire tutti gli aiuti di cui necessitavano il castellano
e gli Anziani della città. Poiché nei mesi precedenti il cambio di politica di
Giovanni Marchese di Massa e Giudice di Cagliari (che si era avvicinato a
Genova) aveva destato più di una preoccupazione nel comune toscano, ordinava
che tutti i partigiani del Giudice cagliaritano lasciassero Castello di Castro.
Lo stesso giorno ed il successivo 12 gennaio inoltre intimava al castellano e
agli Anziani della città di impedire agli abitanti del castello di militare
in alcun esercito (ovviamente escluso quello pisano) e di proibire che gli
stessi si facessero vassalli dei signori di Sardegna.
Queste
preoccupazioni derivavano dal fatto che negli anni immediatamente precedenti
Pisa era stata in balia delle fazioni contrapposte dei Visconti e dei
Donoratico i quali, come noto, erano molto influenti anche in Sardegna. A questo
si aggiungeva anche il fatto che Genova mirava ad espandere la propria sfera d’influenza
e, come accennato in precedenza, per Cagliari stava stringendo accordi con il
Giudice Giovanni (Chiano) di Massa che si concretizzarono il 20 aprile del 1256
con un trattato (ratificato dalle parti il 25 maggio) mediante il quale il
Giudice (riassumendo) assumeva la cittadinanza genovese in cambio della
cessione di Castel di Castro ai genovesi, di aiuti militari, per i quali si
accollava le spese per il primo anno, oltre a varie altre agevolazioni
commerciali e logistiche.
Il povero
Chiano però da li a qualche mese (tra luglio e ottobre) verrà sconfitto e
ucciso dalla coalizione organizzata dal comune pisano ed il Giudicato di
Cagliari cesserà di esistere come entità statuale unitaria. Il suo territorio
verrà infatti spartito tra i coalizzati (Guglielmo di Capraia giudice
d’Arborea, Giovanni Visconti giudice di Gallura, Ugolino e Gherardo della
Gherardesca conte di Donoratico e il Comune di Pisa che si terrà Castel di
Castro) e, secondo una cronaca medievale, sul suo corpo martoriato Giovanni
Visconti nominerà alcuni cavalieri tra i quali lo stesso Gherardo della Gherardesca
(S.S.)
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