1392, l'inizio dei processi contro Eleonora d'Arborea
di Sergio Sailis
di Sergio Sailis
Dopo la serie di processi
intentati negli anni precedenti dai catalano-aragonesi contro Mariano d’Arborea, il 1° marzo 1392 anche
Eleonora d’Arborea, suo marito Brancaleone Doria ed il loro figlio Mariano sono
formalmente incriminati per aver infranto i trattati di pace sottoscritti con
Giovanni d’Aragona e essersi ribellati al sovrano occupando territori, castelli
e terre appartenenti alla Corona e invaso il Giudicato di Gallura.
Pertanto Bernardo de Serra,
baiulo generale e procuratore fiscale del Principato di Catalogna chiede
ufficialmente l’istruzione di un processo a carico della famiglia reale arborense, richiesta prontamente accettata da re Giovanni I.
Il processo verrà istruito da Eximen
Perez de Arenos già “gubernator totius Regni Sardinie et Corsice” (peraltro
anche lui inquisito per alcuni suoi comportamenti poco limpidi), dal suo
luogotenente, Johan de Tolo, e dal luogotenente regio Johan de Monbuy.
(img. ACA) |
Dopo la sottoscrizione della pace
del 1390 tra Arborea e Aragona (praticamente estorta a Eleonora per via della prigionia di suo marito), una volta liberato Brancaleone aveva infatti
preso militarmente in mano la situazione e in breve tempo riconquistato i
territori cui Eleonora aveva dovuto rinunciare in cambio della sua liberazione.
“Processus inquisitionis factis per magnificos Exemenum Perez de
Arenosio, militem, tunc generalem gubematorem et reformatorem insule Sardinie
pro serenissimo domino rege, et Joannem de Tolo, locumtenentis ipsius
gubematoris, ac Johannem de Montebovino, deinde gubematorem prefate insule,
contra nobilem Alieonoram, iudicissam Arboree, et filium suum Mariannum de
Brancham Leonem de Auria, comitem Montisleonis, ipsius domine Alieonore
maritum, extractus ab regestis regalibus gubemationis regni prefati”
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