venerdì 11 marzo 2011

FRAUS (Guasila)

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FRAUS
di Sergio Sailis

Nomi alternativi:
Non si hanno nomi alternativi.

Descrizione e localizzazione geografica:
I.G.M.: Foglio 548 sezione IV – Senorbì, scala 1:25.000

Il villaggio sarebbe da localizzare in agro di Guasila in località Bruncu Fraus circa 4,5 km a sud-ovest di Guasila in prossimità dei confini amministrativi con Serrenti, Furtei e Segariu.
Si raggiunge percorrendo la strada comunale Guasila – Serrenti per circa 4,2 km, quindi si svolta a destra in una strada privata che conduce all’azienda agricola Giglio. Dopo circa 300/400 metri sulla destra troviamo la modesta altura di Bruncu Fraus dominata da Monte Sebera posto circa 700/800 metri più a ovest.
La zona risulta frequentata sin da periodo nuragico (nelle immediate vicinanze sono presenti quattro nuraghi) e nel periodo romano come testimoniato da numerosi ritrovamenti a seguito di scavi clandestini o lavori agricoli. Questi ultimi in modo particolare hanno fatto scomparire definitivamente i resti del villaggio ancora visibili sino al XIX secolo e nei primi decenni del ‘900.

Notizie e documenti storici:
La prima menzione è nella cosiddetta “donazione della Trexenta” del 1219. In questo documento, nel descrivere i confini della Curatoria, vengono descritti anche i confini esterni di Fraus

“ ... Et innij (riferendosi al sito Sa tupa de sos Porcatzos), lassadu su saltu dessa villa de Banzu, etcomenzat su saltu dessas villas de Pau et de Fraus dessa incontrada de Trexenta con sa villa dita de Liri; de’ sa Tuppa dessos Porcartzos da innj calat su saltu dessa villa de Fraus serra serra, lassando a Liri totu, fini a sa Corte de Gruttas de Liri et da innj deretu assu rujnali sutta sas funtanas dessas gruttas e da jnni deretu a sa Genna de Monticurzo.
Et innij, lassadu su saltu dessa villa de Liri, et commenzat su saltu dessa villa de Serrenti cum sa villa de Fraus de sa contrada de Trexenta: de sa Genna de Monticurzo et da jnni derettu, canallu canallu, a sa funtana de Perdu Fraus e posc’inni deretu a su Corongiu Rubiu getando aqua a liello de Monti Porxello et da innj deretu a su Alumini incortando su Alumini a sa Villa de Fraus; et innij benint a pari sus saltus de sa Villa de Fraus et de sa Villa de Serrenti et de sa Villa de Segariu dessa Incontrada de Trexenta cum sa Villa de Furtej; de su Alumini dessa Villa de Fraus da innj deretu a sa Minza Sortili et poxindi deretu a Monti Miali incortando Santu Miali a Segariu; .....

Dopo la scomparsa e lo smembramento del Giudicato di Cagliari avvenuto nel 1257-58 un terzo del territorio giudicale, tra cui anche la Trexenta, fu assegnato a Guglielmo di Capraia che rivestiva altresì la carica di Giudice di Arborea. A Guglielmo successe Mariano di Bas il quale nominò il Comune di Pisa erede universale. Alla morte di Mariano seguirono una serie di contese tra gli eredi Capraia e Pisa, e i territori facenti parte del terzo cagliaritano furono confiscati dal comune pisano nel 1307.
A partire dal 1313 Pisa prese ad amministrare direttamente i territori della Trexenta nominando dei rettori e dei funzionari e procedendo a periodici censimenti fiscali denominati “Composizioni”.

Nella composizione realizzata dai pisani negli anni 1320-1322 “Fraus” non era presente per cui è probabile che la villa fosse già stata abbandonata nel corso del XIII o nei primissimi lustri del XIV secolo ed il suo territorio incorporato, non senza successivi strascichi, dalle ville confinanti di Segariu, Guasila, Serrenti e Furtei.
Infatti, successivamente all’invasione catalano aragonese ed al conseguente infeudamento dei vari villaggi sardi vediamo, in un documento datato 04 agosto 1326, che l’infante Alfonso chiedeva al Giudice Ugone d’Arborea, che all’epoca rivestiva anche la carica di Governatore dei Sardi per conto degli aragonesi (iudici Arboree gubernatori Sardorum insule Sardinie), di nominare una persona idonea a derimere una disputa tra gli abitanti di Serrenti e quelli di Segariu per il possesso di una parte del salto di Fraus. La villa di Serrenti era stata concessa in feudo a Bonanatus de Petra (Bonanato Sapera) mentre Segariu era stata concessa nel 1324 a Sibilla de Vergua e amministrata da suo marito Iaufridi Gilaberti de Crudiliis (Goffredo Gilberto de Cruilles) i quali feudatari già in precedenza si erano rimessi al giudizio di Pietro de Libià che però non aveva ancora potuto pronunciare la sentenza in quanto impegnato in altre faccende.

Luoghi di culto:
Il villaggio apparteneva alla Diocesi di Dolia. Dei luoghi di culto ci rimangono solo i pochi ruderi della chiesa di Santa Anastasia situata circa 500 metri a ovest del villaggio in prossimità di una sorgente attualmente non utilizzata a causa dell’acqua salmastra che ne scaturisce. Questa chiesa doveva essere in posizione decentrata rispetto al villaggio.

I pochi ruderi rimasti sono riconducibili ad un impianto di probabile origine tardo romana o alto medioevale realizzato in pietre e mattoni legati con calce (oppus mixtum). Anche l’intitolazione della chiesa, appartenente al menologio greco, lascia trasparire l’origine bizantina del fabbricato o perlomeno il suo riutilizzo nel periodo altomedioevale.

Sergio Sailis

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