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SENNORU
di Sergio Sailis
Nomi alternativi:
Senneru, Sennera, Senera
Da localizzarsi a circa 1 km a nord ovest di Guasila nella omonima località in prossimità della vecchia strada campestre che portava a Villamar ancora oggi nota come Bieccia (Strada vecchia).
Il territorio di pertinenza era in una fertile zona pianeggiante contornate da leggere ondulazioni attraversate da un modesto ruscello.
La zona era frequentata sin dall’epoca romana come risulta da rinvenimenti di frammenti di ceramiche, di embrici e da tombe sia a fossa che a cassone.
Verso la metà dell’800 Angius segnalava: “A ponente del paese, in distanza di un quarto d'ora, sono visibili gli avanzi dell'antico Sennoru, nome ancora rimasto al luogo, dove scavandosi, si trovarono camere intere, e cisterne, che furono demolite per servirsi delle pietre e dei mattoni”. I ruderi segnalati dall’Angius erano ancora visibili sino a qualche decennio fa ma oggi purtroppo sono quasi completamente scomparsi anche a causa dei lavori agricoli.
Per raggiungere il sito dalla periferia di Guasila si prende la S.P. 35 in direzione di Villanovafranca, dopo aver percorso circa 800 m. si svolta a sinistra in una strada sterrata, la si percorre per circa 250 m. e si arriva a destinazione.
Notizie e documenti storici:
La documentazione relativa al villaggio sono alquanto scarsi anche perchè dovette avere una consistenza modesta e probabilmente vita molto breve. La sua prima attestazione (Sennera) infatti dovrebbe essere nella concessione della Trexenta a Giacomo de Besora nel 1421 poi rinnovata nel 1434. Il villaggio viene inoltre citato (senza specificare se fosse ancora abitato) nel documento datato 15 luglio 1495 con il quale Isabel de Besora, moglie di Salvator de Alagon, mediante atto pubblico dona l’usufrutto dei proventi e delle rendite della Trexenta a suo figlio Iacobus de Alagon. Questa donazione viene successivamente confermata da Ferdinando re di Castiglia e Aragona in data 30 giugno 1497.
In precedenza non era contemplato sia negli elenchi pisani che nelle Rationes per cui si può ipotizzare che il villaggio fosse di dimensioni ridottissime oppure che sia stato fondato tra il 1359 e il 1421 (in questo caso sarebbe forse l’unico caso di fondazione catalano-aragonese nella Trexenta) e abbandonato dopo qualche decennio di vita. Non era in ogni caso menzionato nel “Repartimiento” del 1678.
Luoghi di culto:
La chiesa del villaggio, secondo la tradizione popolare, era intitolata a San Pietro. Di questo edificio, attualmente non più localizzabile con precisione, non ci rimane che il toponimo e, negli ultimi decenni del ‘700, doveva essere già completamente distrutta in quanto non compare nelle “Respuestas” relative a Guasila compilate in quegli anni.
La tradizione popolare vuole che la statua di San Pietro attualmente collocata nella cappella di Santa Maria, nel Santuario della Beata Vergine Assunta, provenga dalla chiesa di Sennoru ma attualmente non ci sono elementi per confermarlo.
Sergio Sailis
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