lunedì 23 maggio 2016

1335 Contribuzione della Trexenta alle guerre contro i Doria

1335 Contribuzione della Trexenta alle guerre contro i Doria
Sergio Sailis

Una delle pattuizioni inserite nella seconda pace tra Pisa e Aragona del 1326 prevedeva che il Comune pisano nella gestione delle Curatorie di Gippi e Trexenta che teneva a titolo di feudo fosse esentato da ulteriori gravami nei confronti della Corona.

Le croniche ristrettezze finanziarie in cui versava la Corona spesso imponevano però che queste franchigie venissero ignorate come nel caso della contribuzione per la guerra contro i Doria richiesta alla Curatoria di Gippi e alle ville di Guasila, Guamaggiore, Selegas e Segariu in Trexenta; a quaranta “liberis hominibus a equo” vennero infatti richieste duecento libbre in sostituzione del loro servizio.

Tra il 18 e 23 maggio 1335 Bando Bonconti nella sua qualità di vicario per le curatorie di Trexenta e Gippi e Puccio della Vacca nella sua qualità di camerario del comune pisano presentarono un’istanza al Governatore Ramon de Cardona affinchè i territori soggetti a Pisa fossero esentati da detta contribuzione in virtù del predetto trattato di pace.



(stralcio documento conservato in ASP)

La risposta del Governatore ovviamente fu negativa in quanto a suo dire la situazione delle casse regie non consentiva di esaudire detta richiesta che peraltro era stata fatta anche agli altri “hererats” presenti in Sardegna in rapporto al servizio di cavalli armati e alforrati che erano tenuti a prestare.

 

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