venerdì 24 giugno 2016

1383 Brancaleone Doria, conte di Monteleone e signore della Marmilla

1383 Brancaleone Doria, conte di Monteleone e signore della Marmilla.
di Sergio Sailis

Dopo aver prestato il consueto giuramento di fedeltà Brancaleone Doria il 24 giugno 1383 ottiene da re Pietro IV il Cerimonioso la concessione del titolo di conte di Monteleone e barone della Marmilla.



(img ACA Barcellona) 

Subito dopo l’assassinio di Ugone e della piccola sfortunata Benedetta, Brancaleone il 25 marzo si era infatti imbarcato per recarsi alla corte di Pietro IV e perorare così i diritti dinastici della moglie Eleonora e dei propri figli Federico e Mariano (ancora minorenni) contro quelli dei figli della cognata Beatrice cui sarebbero spettati di diritto. In base alle disposizioni di Mariano IV infatti, qualora Ugone fosse morto senza lasciare eredi maschi e senza aver fatto testamento, la successione sarebbe spettata a Amerigo di Narbona.

Brancaleone riesce quindi ad ottenere l’appoggio aragonese ma durante il suo soggiorno in Catalogna nell’isola prevale il partito anti-aragonese e ricomincia la guerra nonostante la presa di potere da parte di Eleonora. Il Doria si ritroverà pertanto ad essere tenuto come ostaggio e, dopo essere stato trasferito a Cagliari nel 1385, verrà imprigionato nella torre di San Pancrazio per costringere Eleonora a sottoscrivere la pace, che in effetti venne conclusa nel 1388, in cambio della libertà del marito che però avvenne solo nel marzo del 1390.

Da evidenziare infine che mentre la dignità comitale su Monteleone tutto sommato si riferiva a un territorio che già dal ‘200 faceva parte dei possessi signorili della famiglia Doria ed era sin dalla conquista aragonese (seppur focolaio di continue rivolte) inserito del Regno di Sardegna, la concessione della baronia sulla Marmilla aveva invece un significato più squisitamente politico in quanto la curatoria era parte integrante del Giudicato d’Arborea e di conseguenza il sovrano aragonese stava affermando, e non è l’unico esempio di questo tipo, la sua sovranità (almeno nominale) anche su questo Giudicato concedendo titoli nobiliari su territori al di fuori della sua disponibilità, anche materiale. Con questa infeudazione inoltre il Cerimonioso subdolamente cercava forse di insinuare una spaccatura tra l’elemento giudicale e quello signorile la cui saldatura poteva essere alquanto pericolosa per la Corona sia politicamente che militarmente come in effetti si dimostrò qualche anno dopo quando le indubbie qualità militari di Brancaleone costringeranno gli aragonesi ancora una volta sulla difensiva e al solo controllo di alcune roccaforti.

(S.S.)

Nessun commento:

Posta un commento