lunedì 13 marzo 2017

1363, Prestito di Mariano IV a Pisa

1363,  Prestito di Mariano IV a Pisa

(di Sergio Sailis)

Il 13 marzo 1363 gli Anziani del Comune di Pisa ratificano un trattato tra il Comune e Mariano IV d’Arborea. Il Giudice, a dimostrazione che la situazione economica arborense nonostante le guerre e le epidemie era in buona salute, concede infatti ai toscani un prestito di 16.000 lire di alfonsini d’argento.

Per la parte pisana le trattative vennero curate da Ricucco Ricucchi in qualità di procuratore speciale e profondo conoscitore della situazione isolana.

A garanzia del prestito il Comune dava le rendite delle curatorie di Gippi e Trexenta “ ... Dictus Commune erit dicto domino suisque heredibus et successoribus perinde generaliter obligatum et specialiter Camera dicti Communis ac cabelle vini et carnazarie seu aliqua ipsarum prout dictus dominus et sui heredes et successores comodius eligere voluerint, nec non et ville curatariarum Ghippi et Tragende situatarum in insula Sardinee ad ipsum Commune spectantes et pertinentes, non obstante quod essent vel sint aliis obligate in totum vel in partem, et quod presens obligatio ceteris preferatur. ...” e la possibilità per Mariano di nominarne i funzionari purchè pisani; gli stipendi a loro spettanti venivano invece pagati direttamente da Pisa.

Il Comune avrebbe dovuto rimborsare il prestito con rate annuali di 2000 lire con possibilità di rimborsarlo anticipatamente dopo tre anni.

Dopo pochi anni però Pisa veniva completamente e definitivamente estromessa dai suoi ultimi possedimenti sardi.

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