Francesc
II Carroz signore di Arili, Siocco, Donigala Alba e Segolai
di Antonio
Forci*
Francesc II Carroz
apparteneva ad una delle più insigni famiglie della nobiltà valenzana, essendo
il figlio primogenito dell’ammiraglio Francesco Carroz, signore del castello di
Rebollet[1].
I Carroz furono tra i principali protagonisti della spedizione per la conquista
del regno di Sardegna, in quanto l’ammiraglio Francesco, oltre ad essere stato nominato
comandante della
flotta reale, allestì ben venti galere armate a sue spese portando con sé i figli Francesc junior, Berenguer, Jaume e Nicolau[2].
flotta reale, allestì ben venti galere armate a sue spese portando con sé i figli Francesc junior, Berenguer, Jaume e Nicolau[2].
A circa un anno dalla
conquista Francesc II Carroz, ricevette in feudo secondo il costume d’Italia
una rendita annua di 10.000 soldi di genovini sopra i redditi di qualsiasi villa
del regno di Sardegna, con l’inusuale concessione del mero e del misto imperio
e un servizio di tre cavalli armati[3].
Come in altre concessioni del 1325 l’infante affidò agli amministratori
generali Pere de Llibià e Arnau de Caçà il compito di individuare i luoghi da
assegnare in feudo al rampollo del potente casato che fu investito entro breve
tempo delle ville di Mandas, Escolca e Nurri, site nella curatoria di Siurgus,
e di Arili, Siocco, Donigala Alba e Segolai site in quella di Trexenta. Da un inventario
di feudatari e dei loro possessi in Sardegna databile attorno al maggio 1326
apprendiamo infatti che: «Lo noble Ffrancesch Carros, fill del almirayl, ha
vila Mandas e vila Escolca e vila Nurri qui son en la curadoria de Suurgus. E
vila Arili e vila Seoco e vila Donicaylalba e vila Segolay qui son en la
curadoria de Tregenta»[4].
Delle quattro ville
trexentesi, tutte scomparse tra il XIV e il XVIII secolo, solo quella di
Donigala Alba rimane di incerta localizzazione mentre la sopravvivenza dei
toponimi Oliri, Nuraghe Oliri, Gruttas de Oliri (campagne tra Guasila e
Samatzai), Siocco, Nuraghe Siocco (campagne a sud-est di Ortacesus) e
dell’antica chiesa di S. Maria di Segolai (periferia settentrionale di Senorbì)
permette di posizionare senza difficoltà le altre tre nella carta della
Trexenta medievale[5].
Dopo il trasferimento
delle ville suddette ai pisani in seguito al secondo trattato di pace
dell’aprile 1326, a Francresc II Carroz fu ridotto da tre a due il numero dei
cavalli armati che era tenuto a fornire alla Corona, mentre a titolo di
rimborso gli furono assegnate altre rendite nella curatoria del Sigerro[6].
A causa dell’aspro contrasto tra il padre e Raimondo de Peralta fu costretto a
fare ritorno in patria dove si distinse nelle guerre contro i mori, ereditando
successivamente la signoria di Rebollet. Nel 1343 lasciò le signorie di Mandas,
Escolca e Nurri al fratello Nicolau[7].
* Antonio FORCI,
Feudi e feudatari in Trexenta (Sardegna meridionale) agli esordi della
dominazione catalano-aragonese (1324-1326), in “Sardinia. A Mediterranean
Crossroads. 12th Annual Mediterranean Studies Congress (Cagliari, 27-30 maggio
2009)” a cura di Olivetta Schena e Luciano Gallinari, ora in “RiMe. Rivista
dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea”, n. 4, giugno 2010, Cagliari
2010.
[1] Cfr. Onofre ESQUERDO, Nobiliario
valenciano cit., tomo I, pp. 198-199; Jose HINOJOSA MONTALVO, Diccionario de
historia medieval del Reino de Valdencia cit., tomo IV, s. v. Carroz i
Cruïlles, Francesc, pp. 454-455.
[2] Cfr. Francesco FLORIS,
Dizionario delle famiglie nobili della Sardegna cit., vol. 1, s. v. Carroz, p.
186 e ss.
[3] ACA, Real Cancillería, reg. 398,
ff. 130r-131r (1325 maggio 1, Valenza).
[4] ACA, Varia de Cancillería, reg.
429, f. 1v: cfr. Cécile CRABOT, Les feudataires catalans et la Sardaigne cit.,
vol. II, Annexe 1, p. 2.
[5] Cfr. IGMI, Carta d’Italia –
scala 1 :25.000. Foglio N° 548, sez. IV-Senorbì, Firenze 1992; Ottaviana SODDU,
Un villaggio medievale: Segolai (Senorbì-Cagliari), in “Quaderni della
Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e Oristano”, 21, 2004,
pp. 187-219.
[6] ACA, Varia de Cancillería, reg.
427, f. 1r: cfr. Cécile CRABOT, Les feudataires catalans et la Sardaigne cit.,
vol. I, p. 428, vol. II, Annexe 4, p. 14.
[7] Cfr. Francesco FLORIS, Dizionario
delle famiglie nobili della Sardegna cit., vol. 1, s. v. Carroz, p. 186.
Nessun commento:
Posta un commento