lunedì 11 novembre 2013

Bannati ed esiliati in Trexenta nella seconda metà del '300

BANNATI ED ESILIATI
di Sergio Sailis

Analogamente a quanto avvenuto per Arsocco Lati, reo di essersi macchiato dell’empio crimine di parricidio, dalla Composizione pisana del 1359 rileviamo che il Comune aveva incamerato anche altri beni di proprietà appartenute a persone che si erano rese colpevoli di omicidio o che avevano abbandonato il luogo di residenza per trasferirsi in territorio arborense.
E’ il caso di Barsuolo de Onni e Filippo Turrai entrambi di Seuni. Il primo doveva essere una persona abbastanza facoltosa in quanto proprietario di diversi appezzamenti di terreno e di edifici dei quali uno probabilmente fortificato. Questi beni dopo essere stati incamerati dal Comune vennero, come di consuetudine, concessi in affitto a terzi; tra gli affittuari figura Pietro Dezori, altro abitante di Seuni, che doveva corrispondere annualmente un importo di 2 libre e 14 soldi[1]. E’ interessante notare che nell’elenco dei possedimenti confiscati a Barsuolo de Onni sono elencate le località in cui questi erano situati e la maggior parte dei toponimi sono ancora oggi riconoscibili.


Il secondo invece possedeva delle proprietà all’interno del villaggio in una piazza denominata “Plassa de Murtas” che vennero concesse in affitto Guantino Cambuli di Suelli per le quali il Comune riscuoteva annualmente 13 denari di alfonsini minuti[2].
Un altro caso di un confisca a seguito di omicidio era quello di Guantino De Orru del villaggio di Arigi; anch’egli aveva diversi appezzamenti di terreno e edifici per i quali il Comune incamerava a titolo di affitto una libra e 10 soldi[3].

Altri abitanti della Trexenta invece, forse in occasione della rivolta del Giudice Mariano d’Arborea, decisero di abbandonare i loro possessi e rifugiarsi in territorio giudicale. E’ questo il caso di Petri Polle di Bangiu Donnico che si trasferì poco oltre il vicino confine arborense nel villaggio di Mara Arboree (l’attuale Villamar); anche i suoi beni furono pertanto incamerati e concessi in affitto[4].

 



[1] Francesco ARTIZZU, L'Aragona e i territori pisani di Trexenta e Gippi, in Annali delle Facoltà di Lettere, Filosofia e Magistero dell'Università di Cagliari - estratto vol. XXX - 1967, Sassari 1968, pag. 75-76
[2] Francesco ARTIZZU, L'Aragona e i territori pisani di Trexenta e Gippi, in Annali delle Facoltà di Lettere, Filosofia e Magistero dell'Università di Cagliari - estratto vol. XXX - 1967, Sassari 1968, pag. 78
[3] Francesco ARTIZZU, L'Aragona e i territori pisani di Trexenta e Gippi, in Annali delle Facoltà di Lettere, Filosofia e Magistero dell'Università di Cagliari - estratto vol. XXX - 1967, Sassari 1968, pag. 83.
[4] Francesco ARTIZZU, L'Aragona e i territori pisani di Trexenta e Gippi, in Annali delle Facoltà di Lettere, Filosofia e Magistero dell'Università di Cagliari - estratto vol. XXX - 1967, Sassari 1968, pag. 95-96.

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