giovedì 22 gennaio 2015

Giacomo II d’Aragona e i rapporti con gli islamici per la Sardegna

Giacomo II d’Aragona e i rapporti con gli islamici
di Sergio Sailis
 
E' noto che Giacomo II d'Aragona prima di decidersi a conquistare la Sardegna con le armi preparò a lungo il terreno dal punto di vista diplomatico intessendo una fitta rete di alleanze in funzione antipisana e chiedendo ai suoi alleati sostegni sia finanziari che umani.

Meno noto è invece che tra i destinatari di queste richieste vi era anche il sultano di Fez il merinide Abu Sa'id Uthman II (Utman ibn Abi Yusuf Ya'qub ibn Abd al-Haqq) il quale però, con questa lettera del 14 marzo 1323[1], pur promettendo eventuali altri aiuti informa il re iberico di non poter inviare i cavalieri richiesti dal sovrano.
immagine tratta da A.C.A.

A prima vista questa potrebbe sembrare una strana richiesta, un re cristiano che chiede aiuto ad un sovrano musulmano; questo in quanto siamo abituati a schematizzare e semplificare i rapporti tra l’Occidente cristiano e l’Islam.

La visione che abbiamo del mondo medioevale fatto di blocchi monolitici contrapposti cristiani contro islamici oppure guelfi contro ghibellini ecc. non corrisponde esattamente a quanto capitava nella realtà.

La situazione era infatti alquanto diversificata e variabile a seconda delle contingenze politico militari del momento: cavalieri cristiani (non necessariamente mercenari anzi spesso inviati dai vari sovrani) combattevano nelle file islamiche e viceversa.

Gli stessi principali regni iberici Castiglia e Aragona ma anche il Portogallo erano a volte alleati e a volte contrapposti tra di loro ai vari potentati arabi della penisola iberica e del nord Africa che a loro volta mutavano le alleanze in funzione della convenienza del momento.

C’era ovviamente l’idea di fondo di cristianizzare la penisola iberica liberandola dalla presenza islamica e furono combattute frequenti guerre con alterna fortuna ma le collaborazioni non erano certamente sporadiche.
A solo titolo di esempio, un ventennio prima del documento proposto poc'anzi, con questa lettera del 5 luglio 1304[2], era Yusuf I ibn Ya'qub ibn Abd al-Haqq di Tremecén a chiedere l’aiuto navale di Giacomo II d’Aragona al fine di conquistare Ceuta. In questo caso specifico tale aiuto non era gratuito ma era adeguatamente ricompensato essendo infatti previsto un compenso di 50.000 dobloni d’oro qualora la città venisse conquistata dopo l’assedio oppure, secondo una prassi comune all'epoca, tale compenso si riduceva a 30.000 dobloni se invece si arrendeva prima in quanto minori erano le spese militari da sostenere.
immagine tratta da A.C.A.



[1]A.C.A., Colecciones, Cartas árabes, núm. 83
[2]A.C.A., Colecciones, Cartas árabes, núm. 78 r-v

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